Sabato 13 Dicembre: il giorno più corto dell’anno e, quindi, la notte più lunga.
E’ infatti il giorno in cui, per la particolare posizione che assume il nostro pianeta rispetto al sole, le ore di luce sono al minimo e di conseguenza la notte sarà la più lunga: affascinante, no?
Dal 14 Dicembre, per quanto dapprima impercettibilmente, le giornate cominceranno a allungarsi per arrivare allo splendore delle luminose giornate estive che sembrano non finire.
Proprio per salutare la luce che farà a breve ritorno sulla Terra nei paesi del Nord, sensibili alla luce e alle ore di sole, il 13 Dicembre si festeggia seriamente la luce impersonata da delicate ragazze bionde con il capo, di norma, adornato di candele.
Ma non solo, il 13 Dicembre è anche, secondo il nostro calendario, il giorno di Santa Lucia e per tutti i bambini, anche quelli ormai cresciuti, di Brescia, Cremona, Mantova, Trento, Parma e Bergamo è la notte più dolce dell’anno, la notte più attesa e più agognata: durante quella notte, la leggenda narra che la santa, a bordo di un carretto trascinato da un asinello compiacente, porta i dolci e i giocattoli ai bimbi buoni e …carbone ai più discoli.
In realtà abbiamo scoperto che tutta Italia celebra in qualche modo questa giornata e che spesso la tradizione “pagana” della festa della luce si è trasformata nella celebrazione della santa del giorno, Santa Lucia.
Ad esempio, sapevate che a Palermo si festeggia il 13 Dicembre con una certa serietà e che la regola imporrebbe di non consumare in quel giorno né pasta né pane, ma solo riso e , nello specifico, arancini di riso che le migliori pasticcerie e fornerie locali si sfidano a preparare in mille e una varietà?
Pare che la festa celebri Santa Lucia che salvò la popolazione da una carestia facendo arrivare nel porto, inaspettatamente, una nave carica di grano.
A Calitri, in Campania, invece, ci raccontano che la festa veniva celebrata con giochi e bancarelle, ma soprattutto, con immensa gioia dei bimbi, con la “Sciula sciula”: ai bambini era permesso di lanciarsi, pancia a terra, lungo un declivio sterrato che portava dalla chiesetta in cima al colle al centro e cercare, se molto abili, di prendere una monetina da pochi soldi messa allo scopo in una fessura sul muro lì vicino. Altri tempi!
E in Sardegna? Soprattutto nella zona della Marmilla (zona centro meridionale) a Santa Lucia si affidava in questa giornata, ultima spiaggia di salvezza, il destino della figlia o della nipote zitella; che ci pensasse almeno la santa a maritarla.
E la Campania? Anche in Campania resta un proverbio che ricorda come la giornata avesse una sua “importanza” e regola per viverla al meglio, seppure limitata alle donne in dolce attesa: “A Santa Lucia né forbice né coltello” a indicare che, in quella specifica giornata, meglio non avvicinarsi a nulla di appuntito.
E da voi, c’è qualche usanza particolare per la giornata , ma soprattutto la notte, di Santa Lucia?
Foto di copertina: la celebrazione di Santa Lucia in una chiesa svedese, foto via wikipedia