Nel cuore dell’Alta Valle del Po, ai piedi del maestoso Monviso, si trova Ostana, uno dei borghi più belli d’Italia, che racconta una storia straordinaria di resilienza e rinascita. Quella che negli anni Ottanta sembrava essere la cronaca di un lento abbandono è diventata un esempio di rigenerazione grazie alla passione e all’impegno di Giacomo Lombardo, sindaco illuminato che ha dedicato la sua vita alla rinascita del paese.

Dal trauma dell’abbandono alla determinazione del ritorno

Giacomo Lombardo ha vissuto sulla propria pelle il dramma dello spopolamento. Da bambino, il trasferimento dalla sua amata Ostana a Torino fu un trauma. “Passare dai campi e dalla neve alla città fu un cambiamento doloroso,” ricorda durante l’incontro sul tema Terre Alte e Restanza. Buone idee e buone pratiche – L’esempio di Ostana e non solo. Quel ricordo ha acceso in lui una determinazione profonda: riportare la vita e il calore umano in un paese che stava scomparendo.

Quando Ostana, ormai ridotta a un pugno di abitanti, sembrava destinata all’oblio, Lombardo decise di intervenire. Nel 1985, insieme a un piccolo gruppo di persone, vinse le elezioni e prese in mano il destino del borgo.

Un piano per la rinascita

La situazione iniziale era desolante: frazioni isolate, servizi inesistenti, strade malridotte. Lombardo e il suo team iniziarono da qui, ponendo solide basi per il futuro. Tra le prime decisioni spiccò la scelta di impedire nuove costruzioni per preservare il territorio. Inoltre, ogni restauro avrebbe rispettato l’architettura tradizionale, con l’uso della pietra locale e finestre strette per conservare il calore, in sintonia con la cultura occitana.

La bellezza genera altra bellezza,” afferma il sindaco, consapevole che l’estetica del borgo avrebbe attratto nuovi abitanti e visitatori. Al tempo stesso, valorizzare la lingua occitana, menzionata persino da Dante nella Divina Commedia, divenne un punto cardine del progetto di rinascita del borgo. “Le aree marginali, senza orgoglio della loro storia, sono destinate a scomparire,” spiega Lombardo.

I risultati di una visione di lungo termine

Dopo un primo decennio da sindaco, durante il quale Ostana iniziò a rifiorire, Lombardo lasciò il posto per occuparsi di relazioni con altre regioni occitane. Tornò nel 2004 con idee ancora più ambiziose, coinvolgendo nuove persone e lanciando progetti innovativi come un premio letterario dedicato agli scrittori in lingue minoritarie, per costruire una rete culturale forte.

L’effetto di questi interventi si è visto negli anni successivi. Ostana oggi vanta un rifugio-albergo, tre alloggi riservati a residenti stabili e una panetteria che serve la comunità locale.

L’agricoltura di montagna ha ripreso vita, con iniziative come la piantumazione di 150 peri per il recupero delle colture tradizionali. Serena, una giovane agricoltrice, coltiva piccoli frutti e un orto, dimostrando che anche i giovani possono trovare una nuova vita tra queste montagne.

Vista del Monviso da Ostana, uno dei borghi più belli d'Italia
Vista del Monviso da Ostana, uno dei borghi più belli d’Italia, foto via Canva PRO

Da 5 a 50 abitanti: il sogno continua

Se negli anni Ottanta Ostana era ridotta a cinque abitanti stabili, oggi ne conta cinquanta, con un’età media di 37 anni e una presenza significativa di bambini e ragazzi sotto i 18 anni. La comunità è un mix armonioso di nuovi arrivati con un alto livello culturale e di vecchi abitanti che custodiscono un sapere unico sul territorio. Questo scambio ha creato un ecosistema sociale rispettoso e vitale.

Il borgo offre oggi una palestra di arrampicata, tre bar, e persino una casa sugli alberi, ma Lombardo è consapevole dei rischi di un turismo eccessivo. “Dobbiamo fare in modo che le idee viaggino più delle persone,” dice, citando l’antropologo Vito Teti.

Il futuro di Ostana: un modello replicabile

Con l’obiettivo di raggiungere i 100 abitanti, Ostana continua a lavorare per un ripopolamento sostenibile. L’associazione fondiaria, che gestisce 300.000 metri quadri di terra, li affida a contadini per recuperare terreni abbandonati. Inoltre, una cooperativa di comunità organizza eventi e gestisce un centro studi sui fiumi alpini, attirando studiosi e appassionati da tutta Italia.

Ostana è la prova che, con visione, pazienza e una strategia mirata, anche i borghi più remoti possono rinascere. Parte dei “Borghi più belli d’Italia”, oggi tra le sue strade di pietra e le montagne maestose, risuona il suono della vita. Il progetto di Giacomo Lombardo non è solo un successo locale, ma un messaggio di speranza per tutti i luoghi che lottano contro l’abbandono.

Immagine di copertina: Comune di Ostana, foto via Wikimedia