L’obiettivo dell’Ecomuseo, in generale, è quello di creare un legame tra comunità e territorio, ossia fare in modo che l’ambiente sia tutelato e protetto e fare sì che la popolazione si possa riconoscere e conoscere meglio chi l’ha preceduta grazie al mantenimento delle tradizioni locali, di oggetti di vita quotidiana e dei locali medesimi in cui queste persone vivevano. L’ecomuseo di Vaprio d’Adda è stato realizzato per celebrare Leonardo da Vinci che fu ospite in questo borgo.

L’Ecomuseo di Vaprio d’Adda ha due scopi principali:

  • ricordare Leonardo da Vinci
  • promuovere il patrimonio storico,naturalistico e architettonico del fiume Adda.

Leonardo da Vinci a Vaprio d’Adda

Leonardo da Vinci
foto via Canva PRO

Leonardo Da Vinci soggiornò a Vaprio d’Adda nella villa di un suo allievo tale Francesco Melzi. A quest’ultimo Leonardo lasciò molti dei suoi disegni, documenti e scritti. Durante la sua permanenza a Milano, arrivò nel 1482 e qui restò per circa venti anni. Mentre era alla corte di Ludovico il Moro Leonardo fece degli studi sull’azione erosiva delle acque sulle sponde dei fiumi e fece dei disegni su come le imbarcazioni potessero superare i dislivelli fra i canali e tra Paderno e Cornate questo “problema” era assai presente. Nel 1777 degli ingegneri resero navigabile l’Adda e le basi di questo progetto erano state sviluppate proprio da Leonardo da Vinci.

La Storia dell’Ecomuseo

L’Ecomuseo di Vaprio d’Adda è nato grazie all’idea dell’Ingegnere Roveda e del “Comitato Rotariano per il Restauro delle Chiuse del Naviglio di Paderno” perché capirono l’importanza di queste terre e le vollero recuperare unitamente al Parco Adda Nord. L’Unione Europea incluse quest’idea nel progetto “Canali Storici/ Le vie d’acqua vive” che era incluso nel programma “Terra”. E grazie al finanziamento del Ministero dell’Ambiente e della Regione Lombardia il Parco Adda Nord si prese l’impegno di creare l’ Ecomuseo.Inizialmente era un percorso in 14 stazioni e 47 tappe che da Paderno a Cornate ci portava alla scoperta di Leonardo poi si è allargato fino a coinvolgere 10 comuni e 4 province.
Il 4 novembre 2006 con un atto costitutivo tra 10 sindaci è nata l’Associazione Ecomuseo Adda di Leonardo. E dopo la legge regionale del 2008 in cui sono stati riconosciuti gli Ecomusei questo di Vaprio è stato proprio uno dei primi a essere riconosciuto come tale.

L’ecomuseo di Vaprio d’Adda segue il fiume Adda da Imbersago a Cassano d’Adda lungo una pista ciclabile di 20 km. E’ suddiviso in 18 tappe che sono denominate sale per ricordare, per assonanza, quelle dei musei “classici”. Per lo più sono tutte raggiungibili in auto e dispongono di ampio parcheggio dove si può lasciare la macchina e proseguire a piedi o in bicicletta.

Inoltre presso la Casa del Custode della Acque, via Alzaia Sud 3, Vaprio d’Adda c’è un museo interattivo che si compone di tre sale con installazioni multimediali. Nella prima sala si trova il “Codice Atlantico”, nella seconda si possono osservare i moti della acque e nella terza si visitano virtualmente le ville patrizie in cui il maestro soggiorno.

La casa del custode, anch’essa facente parte di una delle 18 sale, è stata costruita nel 1582 e serviva come punto di ristoro per chi doveva prendere il traghetto. Era anche sede del dazio e di colui che doveva regolare il flusso delle acque.

Adesso passerò ad illustrare le varie sale, o per lo meno, alcune di esse vale a dire quelle che mi sono piaciute di più e che visitato personalmente giusto qualche tempo fa.

  1. Il traghetto di Leonardo.E’ una struttura in legno, l’unica esistente, che collega i comuni di Imbersago a Villa d’Adda. Nonostante il nome non si è sicuri che l’inventore sia realmente stato Leonardo da Vinci. Sempre qui è possibile anche noleggiare delle biciclette per poter fare il giro delle 18 “meraviglie”. Il servizio è attivo tutto l’anno (eccetto il 25/12) seppur con leggere diversità orarie e secca del fiume permettendo perciò per maggiore informazioni: traghettoleonardesco@gmail.com oppure 329/2999791. Aggiornamento del 29 agosto 2022: Il traghetto di Leonardo, per ora, non salperà più. Il problema non è tanto il traghetto di cui si ha già una bozza di progetto, ma il cavo da collegare fra le sponde bergamasca e milanese. In quanto servono degli approfonditi calcoli d’ingegneria e ciò significa tanto tempo. Al momento questo tempo manca in quanto il bando del concorso “Lombardia to stay” è in scadenza, fine 2022, o per lo meno entro tale data bisogna rendicontare le cifre. E grazie a ciò il Comune di Canonica aveva avuto dalla Regione un contributo di 400 mila euro che, comunque, è stato utilizzato in parte per il “parco di Leonardo” che è un parco pubblico dove i bambini possono divertirsi con dei giochi che si ispirano a Da Vinci. Ora l’Amministrazione ha deciso di puntare tutto sulla passerella di 10 metri che è prevista per collegare il “Parco di Leonardo” con l’alzaia di massi ciclopici che divide l’Adda dalla roggia Vallata. La progettazione di questa struttura è in corso. Secondo quanto è prescritto dall’Aipo (è l’autorita di bacino del Po) il ponticello dovrà essere a un metro e mezzo dal livello dell’ultima piena del fiume. E pure questa volta si userà un’idea di Da Vinci e vale a dire il ponte girevole che in pratica significa che il viadotto sarà fissato su una sponda ad un perno e che in caso possa girare per essere collegato all’altra sponda. E il vantaggio è che una volta girato il ponte non andrà più a occupare l’Adda o la roggia e, quindi, non ci si dovrà più preoccupare della sua presenza nei corsì d’acqua nel caso di un’eventuale piena.

    traghetto di Leonardo
    foto di Cicciouacchio, via Wikimedia
  2. Il ponte di Paderno o Ponte San Michele è a traffico misto – ossia sia strada sia ferrovia – ed è tuttora funzionante. E’ un ponte ad arco in ferro. E’ considerato una delle strutture più notevoli che si sono realizzate nell’ingegneria ottocentesca e perciò si è fatta la proposta che entrasse nei patrimoni dell’Unesco, ma ancora non è stato incluso, si spera che però ne entri a far parte presto. Una leggenda narra che il costruttore del ponte si fosse suicidato poco prima dell’apertura del ponte per timore che il ponte potesse non reggere però così non è perché è morto in seguito di malattia.

    Il ponte di Paderno
    Foto di Goldmund100, via wikimedia
  3. Tre Corni. Una volta lasciate alle nostre spalle il Ponte San Michele inizia il tratto che è chiamato degli “scorci leonardeschi” ed è così detto perché si dice che Leonardo abbia preso spunto da questi luoghi per fare lo sfondo della celebre “Vergine delle Rocce. In questo tratto il fiume non è navigabile a causa delle rocce che affiorano perciò tra il XIV e il XV secolo nacque l’ide di fare un naviglio che permettesse il trasporto delle merci da Milano a Lecco e viceversa.
  4.  La conca madre o castello delle acque è la più grande conca del progetto originale di Giuseppe Meda con cui si sarebbe voluti superare il dislivello del fiume però poiché mancavano i soldi (ed anche per la cedevolezza del fondo) il progetto venne accantonato almeno fino al XVIII secolo e una volta realizzato il dislivello dell’opera fu di 6,20 metri ma rimase, comunque, il più alto dei navigli.
  5.  La centrale idroelettrica Taccani che è di proprietà dell’Enel e si trova a Trezzo d’Adda. L’impianto si compone di sei alternatori che arrivano a generare 10,50 MW. La struttura è stata progettata dal Moretti. E’ un esempio di architettura eclettica in quanto è presente sia un linguaggio modernista ma anche un gusto neoromanico.

    La centrale idroelettrica Taccani
    Foto di Mario Donadoni, via Wikimedia
  6. A ridosso della centrale Taccani possiamo vedere il Castello di Trezzo sull’Adda. E’ posizionato su di un promontorio in una piccola ansa del fiume omonimo e da questo è protetta sui due lati mentre sulla terza possiamo vedere una torre quadrati di poco più di 42 metri. Il castello è stato costruito a difesa della zona e per la sua ottima posizione strategica fu conteso dal Barbarossa e dalla città di Milano in seguito dai Visconti e i Torriani. Più volte distrutto e rifatto. E’ visitabile sia tutto il castello sia solo la torre. L’ingresso è a pagamento. Per maggiori informazioni telefonare al 345/9132210.

    Castello di Trezzo sull’Adda
    foto via Canva PRO
  7. Se partiamo da Concesa che è una frazione di Trezzo sull’Adda è possibile raggiungere il villaggio operaio di Crespi d’Adda grazie a una passerella costruita sul fiume. Questo villaggio è nato grazie a Cristofero Benigno Crespi a partire dal 1875. Fu terminato dal figlio. Dal 1995 per il suo rilievo storico e architettonico fa parte dei patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Non lontano dalla passerella si trova la sede principale dell’Ecomuseo.
  8. Il naviglio della Martesana che è anche chiamato Naviglio Piccolo è uno dei navigli che collega Milano al fiume Adda. E’un canale navigabile ed è largo dai 9 ai 18 metri, profondo d 1 a 3 metri, lungo 38.7 km e alcuni tratti sono coperto. Il suo nome (Martesana) è dovuto al contado che avrebbe attraversato e gli fu dato dalla Sforza ancora prima di essere costruito mentre la denominazione “piccolo” gli deriva per contrapposizione rispetto a quello Grande.
    naviglio della Martesana
    foto via Canva PRO

    Per maggiori informazioni: https://www.ecomuseoaddadileonardo.it/

Immagine di copertina: Villa Melzi, foto di Giuliomelzideril, via Wikimedia


Autore: Monica Palazzi

Amo molto viaggiare (lavoro permettendo)... Sono diplomata come perito turistico e conosco bene l’inglese, il francese, il tedesco e un giorno vorrei imparare anche lo spagnolo. Adoro sia leggere (in modo particolare i cosiddetti libri gialli) sia scrivere. Mi piace molto cucinare e i miei piatti “forti” sono il risotto, in tutte le sue forme, e i dolci come la torta sia la paradiso sia la marmorizzata. Stravedo per gli animali soprattutto i cani. Vieni a trovarmi anche sul mio blog personale https://monicajollystella.wixsite.com/di-tutto-un-po
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