Alla vigilia del Pre-Food Systems Summit, il WWF mostra i danni dell’eccessivo consumo di carne e presenta Food4Future, 4 sfide per portare la sostenibilità alimentare sulla bocca di tutti
In vista del Summit delle Nazioni Unite sui Sistemi Alimentari programmato per settembre 2021 a New York, l’Italia ha ospitato il Pre-Food Systems Summit a Roma (26-28 luglio 2021) per discutere della situazione alimentare attuale insieme alla campagna Food4Future del WWF.
Questo evento, avviato già nel 2020, ha permesso di fare un resoconto dei dati e delle presenze del pubblico durante gli incontri online e i sondaggi organizzati intorno a 5 percorsi d’azione:
- garantire l’accesso a cibo sicuro e nutriente per tutti;
- passare a modelli di consumo sostenibili;
- aumentare la produzione positiva per la natura;
- promuovere mezzi di sussistenza equi;
- costruire la resilienza alle vulnerabilità, agli shock e allo stress.
Dalle pandemie alla perdita di biodiversità. Dove ci sta portando il consumo di carne
Fra i grandi nomi presenti al Summit, ecco comparire il WWF con il report “Dalle pandemie alla perdita di biodiversità. Dove ci sta portando il consumo di carne”. Nel 2019, si parla di una produzione di carni che ammonta a 337 milioni di tonnelate a livello mondiale con oltre un terzo rappresentato dalla carne suina ed un 39% di pollame. Come traspare dai dati, il consumo di carne ha subito un netto incremento negli ultimi 50 anni, tanto che ad ogni 100 abitanti corrispondono circa 11 mucche, 14 maiali, 11 pecore e 1,75 capre.
I dati attuali:
Oggi nel mondo:
- il 70% della biomassa di uccelli rappresenta il pollame destinato all’alimentazione umana e solo 30% rappresenta la percentuali di uccelli selvatici;
- il 60% del peso dei mammiferi sul Pianeta è costituito da bovini e suini da allevamento, il 36% da umani e appena il 4% da mammiferi selvatici.
Ed ecco qualche altro numero per avere un’idea più concreta delle quantità di cibo consumate: in media si consumano 34,5 kg di carne a testa l’anno, ma con grandi differenze tra i Paesi.
In Italia il consumo medio è di quasi 80 kg a testa quando 60 anni fa erano 21 kg.
Food4Future: la campagna WWF
“Sono necessarie soluzioni in grado di cambiare alla radice un sistema che ha conseguenze drammatiche sul Pianeta. Serve attuare una transizione ecologica dei metodi di allevamento e delle pratiche agricole eliminando logiche rivolte al profitto che vedono sempre più animali allevati e prezzi sempre più bassi” – Eva Alessi, responsabile Sostenibilità di WWF Italia
Sebbene la situazione sia molto critica, la soluzione al cambiamento climatico, al sovraconsumo ed all’allevamento intensivo è semplice ed il WWF è pronto ad agire.
Con la campagna Food4Future, l’organizzazione non governativa porta avanti l’idea che un’alimetazione sostenibile assicuri un futuro sano all’uomo e all’intero Pianeta.
A questo proposito, l’obiettivo della campagna è quello di modificare i sistemi agroalimentari, partendo dalla loro produzione fino alla consumazione, per renderli più inclusivi, sani e sostenibili non dimenticando le necessità umane ed i limiti del pianeta.
Perché è proprio attraverso la sostenibilità alimentare quotidiana che ognuno di noi può fare la differeza ed aiutare in questa direzione.
Le 4 Sfide Food4Future per la Sostenibilità Alimentare
Ancora oggi un miliardo di persone soffre di fame in un mondo che sta oltrepassando i suoi limiti. Alcuni dei cosiddetti “Planetary boundaries” sono già stati largamente superati e la causa risiede principalmente nell’insostenibilità del sistema alimentare che l’uomo porta avanti da decenni.
Proprio per questo spetta a noi riprendere in mano la situazione ed accettare le 4 sfide proposte dalla campagna Food4Future:
1. Coltiva sostenibile
Questa prima sfida si basa su tre principi generali:
- proteggere e aumentare le aree ad alta naturalità;
- convertire le pratiche agricole in diezione di un maggiore rispetto dei cicli naturali;
- ridurre l’utilizzo di sostanze chimiche attraverso la diffusione di pratiche agricole più naturali.
Ricordiamo che si parla di agricoltura sostenibile quando la produzione di alimenti e materie prime utilizzate non supera i limiti del Pianeta.
2. Pesca sostenibile
Oggigiorno la pesca non regolamentata è una delle minacce più grandi per degli ecosistemi marini. È quindi molto importante coinvolgere l’industria ittica al cambiamento sostenibile ed investire in un sistema partecipativo che includa anche e soprattutto i pescatori locali.
Quando si parla di prodotto ittico sostenibile?
Un prodotto ittico sostenibile rispetta la capacità naturale degli stock ittici di rigenerarsi, rispetta gli habitat marini, non minaccia le specie a rischio d’estinzione e protette, non inquina. Oltretutto considera adeguatamente gli interessi delle comunità associate, non opera alcuna trasgressione dei diritti umani fondamentali né dei diritti dei lavoratori, non mina la sicurezza alimentare, è legale e tracciabile.
3. Mangia sostenibile
Un’alimentazione ricca, varia e sana è sinomino di qualità e benessere non solo per l’uomo ma per l’intero Pianeta.
Sfortunatamente le diete attuali non sono in grado di sostenere questi principi, e la dieta mediterranea è ormai a rischio d’estinzione. L’obiettivo di Food4Future è quindi quello di promuovere abitudini alimentari principalmente a base vegetale che possano aiutare nel ripristino della biodiversità.
Ecco che le diete sostenibili devono rispondere ai seguenti principi: rispettare e proteggere gli ecosistemi, ottimizzare le risorse sia naturali sia umane, possedere un elevato valore socio-culturale ed essere economicamente eque e accessibili.
4. Zero sprechi
Lo spreco di cibo è un qualcosa che noi tutti possiamo evitare nella nostra quotidianità.
Perché il cibo andato a male e gettato nella spazzatura equivale ad uno spreco del prodotto alimentare ma anche di tutti i suoi consumi di produzione, trasformazione, confezionamento, trasporto e vendita.
A tal proposito, l’azione 4 si impegna a ridurre fino a far scomparire le perdite lungo le filiere, ad eliminare gli sprechi domestici e sicuramente a favorire le imprese locali.
Pensate ancora che le grandi istituzioni sian le uniche a poter fare la differenza?
Food4Future ci dimostra con le sue 4 sfide come ognuno di noi possa contribuire a rendere la nostra quotidianità più sostenibile.