Sandra Henriques, la fondatrice di Tripper Blog, ci racconta quello che c’è da sapere per viaggiare alle Azzorre. Il focus del suo blog è il turismo culturale sostenibile. Cos’è il Turismo Culturale Sostenibile? Scopriamolo!

Sandra Henriques. Viaggiare alle Azzorre. Foto di tripper.pt
Sandra Henriques. Viaggiare alle Azzorre. Foto di tripper.pt

Ciao Sandra, puoi parlarci di te?

Sono originaria delle Azzorre, ma quando la gente mi chiede da quale isola provengo è un po’ complicato. Sono cresciuta a Flores, ma mio padre è di Corvo, quindi ho la sensazione di provenire da entrambe le isole. Circa 20 anni fa mi sono trasferita a Lisbona per intraprendere gli studi universitari. Sono rimasta lì, ma quando posso, cerco di viaggiare alle Azzorre, perché fanno parte della mia storia e delle mie radici.

Nel 2014 ho iniziato il mio blog “Tripper“. E’ iniziato come un blog di viaggio molto generico. Poi, più scrivevo e più viaggiavo, più scoprivo che il turismo culturale era in realtà quello che mi piaceva fare. Nei miei articoli do consigli su fare in alcune regioni portoghesi e cosa vedere.

Più in dettaglio, cerco di scrivere riguardo a eventi locali, artisti locali e piccole imprese.

Se queste entità non esistessero in una destinazione, allora tutto comincerebbe a diventare uguale. Perché preoccuparsi di andare in una qualsiasi città del mondo se somiglia alla città in cui vivo? Non ha alcun senso. Da quando vivo a Lisbona, scrivo soprattutto articoli su Lisbona e sulle Azzorre, perché queste sono le due destinazioni che conosco meglio.

Isola di Flores. Viaggiare alle Azzorre. Foto di Pinterest.com
Isola di Flores. Viaggiare alle Azzorre. Foto di Pinterest.com

Cosa hai studiato all’università?

Ho studiato letteratura e cultura portoghese. Il mio percorso di studi mi ha aiutato a guardare le destinazioni da una prospettiva diversa. Cerco costantemente di leggere libri che non siano guide turistiche. Quando viaggio cerco di trovare un autore locale, perché nei suoi libri c’è sempre un po’ della destinazione.

Per quanto riguarda il tuo blog “Tripper”, come l’hai iniziato? Qual è il tuo obiettivo principale?

Il focus di “Tripper” è il turismo culturale sostenibile. L’obiettivo principale è quello di mostrare diverse aree di una destinazione da una prospettiva diversa. Non è un blog per persone che viaggiano solo per togliere un’altra destinazione dalla loro lista.

Al contrario, è per viaggiatori che vanno in un luogo e cercano di connettersi con la realtà locale. Quando si viaggia, non si è un locale, si è sempre una persona che viene da fuori, e ognuno vede una destinazione con la propria prospettiva. Anche se le persone non hanno molto tempo da passare in una destinazione, ho una serie di articoli sul mio blog che parlano di vari itinerari a Lisbona e alle Azzorre.

Turismo culturale. Tripper Blog. Foto di tripper.pt
Turismo culturale. Tripper Blog. Foto di tripper.pt

Non volevo essere un’altra guida turistica, ma la mia missione è quella di mettere in contatto i viaggiatori con le diverse aree della destinazione per scegliere l’itinerario che desiderano. Non importa quanto tempo resteranno in città, anche solo per un giorno, entreranno in contatto con la realtà locale, come in un ristorante o in un bar locale, avendo qualche legame con la cultura locale, non solo con i luoghi di lusso. Ad esempio, con il COVID-19, la maggior parte di questi caffè turistici, che un tempo attiravano solo turisti di massa, hanno chiuso immediatamente. Hanno chiuso i battenti in tre mesi. È meglio usare i soldi per sostenere l’economia locale.

Non voglio che le persone vedano il turismo culturale o il turismo sostenibile come qualcosa di molto costoso, o molto difficile da pianificare. Per esempio, se parli con un locale e chiedi qualche consiglio sul ristorante in cui potresti andare, non ti dirà mai di andare in un posto molto elegante o costoso. Ti dirà di andare semplicemente dietro l’angolo.

Esplorare le Azzorre. Viaggiare alle Azzorre
Esplorare le Azzorre. Viaggiare alle Azzorre. Foto di Flora Del Debbio

Perché hai deciso di iniziare il tuo “Tripper” Blog?

L’ho iniziato durante un periodo di transizione di carriera nella mia vita. Ho passato quasi 10 anni a lavorare nel servizio clienti per una grande multinazionale. Poi sentivo il bisogno di fare qualcos’altro, qualcosa con un impatto più positivo. Ho sempre voluto scrivere, anche in modo non ufficiale, ma a quel tempo non avevo mai pubblicato nulla. Scrivere per me è sempre stato molto naturale, quindi la cosa più naturale da fare è stato aprire un blog. Sono riuscita a farlo grazie al sostegno di mio marito. Mi disse che un blog era facile da creare. Ho deciso di iniziare un blog di viaggio perché viaggiare era una cosa di cui mi piaceva scrivere. Alla fine è successo!

Quando Lisbona è diventata una destinazione turistica popolare, ho avuto l’opportunità di produrre molti contenuti, dando consigli utili ai viaggiatori per visitare la città lontano dalle attrazioni turistiche di massa.

Volevo che i viaggiatori prendessero decisioni consapevoli. Per esempio, una volta un lettore mi disse che se non avesse letto il mio post sul blog riguardo il tram 28, avrebbe pensato che fosse un’attrazione turistica, non un trasporto pubblico. Nel mio articolo sul blog ho spiegato che non è un’attrazione turistica, ma è un trasporto pubblico, e la gente del posto fa fatica ad usarlo.

Foto via Canva
Foto via Canva

Cosa significa per te Turismo Culturale?

La maggior parte delle persone, quando pensano al turismo culturale, credono che sia qualcosa di sofisticato e costoso. Pensano che si tratti di andare all’opera o a teatro, di andare a un festival.

Secondo me, può essere qualsiasi cosa, dalla lettura di un libro di un autore locale, o parlare con un musicista di strada. Può essere una cosa semplice come andare in una libreria locale indipendente, di solito hanno i libri migliori e sanno come guidarti. Inoltre, potrebbe riguardare andare in una destinazione per qualcosa di specifico come un festival del cinema. Per esempio, io vado a Porto ogni anno per il festival del cinema. Di solito quando andiamo in un luogo per qualcosa di specifico, si ha un legame, e non ci limitiamo solo a visitare le attrazioni principali.

La cosa più divertente che mi è successa riguarda l’ultima volta che sono andata al festival del cinema di Porto. Ho incontrato un finlandese che va a quel festival ogni anno da dieci anni. Mi ha chiesto: “Dove andrai a pranzo? Gli ho detto il nome del posto e lui mi ha risposto: “Non andarci, quel posto è per turisti, ti mostrerò il posto migliore”. E infatti aveva ragione.

Foto via Canva
Foto via Canva

Cosa significa per te Turismo Sostenibile?

Beh, il significato di sostenibile non è così semplice. Oggi c’è molto la tendenza del “greenwashing” di molte cose con l’utilizzo della parola sostenibile. Per quanto riguarda gli hotel, ad esempio, a volte è difficile seguire le regole della sostenibilità. Come si fa a sapere se una struttura ricettiva è sostenibile o meno? Ecco perché piattaforme come Ecobnb sono essenziali.

Grazie a Ecobnb, le persone possono fidarsi ed essere sicure. Il turismo sostenibile riguarda, ad esempio, l’acquisto di un souvenir locale. È meglio comprare una bottiglia di vino locale al supermercato che andare nei vari negozi di turismo di massa. Almeno contribuisci all’economia locale. Per viaggiare in modo sostenibile, si possono fare piccoli passi alla volta, e bisogna informarsi come per il caso del tour del tram 28.

Viaggiare sostenibile alle Azzorre. Foto di Flora Del Debbio
Viaggiare sostenibile alle Azzorre. Foto di Flora Del Debbio

Potresti dare qualche consiglio ai viaggiatori di Ecobnb su come viaggiare in modo sostenibile alle Azzorre?

Certo! La maggior parte delle isole sono ancora piuttosto inesplorate. Tuttavia, ci sono due isole specifiche che temo particolarmente che la situazione possa cambiare presto: São Miguel, l’isola più grande e la più facile da raggiungere e l’isola di Pico, dove c’è la montagna più alta del Portogallo, dove molte persone vanno a scalare la montagna.

Comunque, la prima cosa che dico a tutti coloro che vogliono viaggiare alle Azzorre è la seguente: queste sono isole in mezzo all’Oceano Atlantico, quindi bisogna avere pazienza, ci sarà un meteo imprevedibile, a volte ci sono isole dove non tutto è disponibile. Non è come la terraferma dove si trova un ristorante aperto a mezzanotte. Inoltre, dovresti sempre cercare le compagnie turistiche locali. Per la maggior parte delle persone che lavorano lì è l’unico modo per guadagnarsi da vivere, fai attenzione soprattutto alle compagnie che si occupano dell’osservazione degli animali, come l’osservazione delle balene e dei delfini. Scegli visite guidate da un biologo marino che sa tutto sugli animali e non rischi di disturbarli.

Viaggiare alle Azzorre. Viaggio sull'isola di São Miguel. Foto di Flora Del Debbio
Viaggiare alle Azzorre. Viaggio sull’isola di São Miguel. Foto di Flora Del Debbio

Potresti raccomandare ai viaggiatori di Ecobnb alcune aree verdi, parchi o compagnie turistiche locali per esplorare le Azzorre?

La maggior parte delle isole Azzorre é tutta verde. In ogni modo, ti suggerisco di scegliere le isole più piccole come Flores e Corvo, perché sono patrimonio dell’UNESCO e riserve biosferiche. Lì tutto è protetto e ci sono regole specifiche da rispettare. L’uomo e la natura convivono senza danneggiarsi a vicenda. Quando qualcuno mi chiede quanto tempo è meglio trascorrere alle Azzorre, consiglio sempre di fermarsi almeno una settimana per godere appieno la tranquillità del luogo.

Viaggiare alle Azzorre. Foto di Irene Paolinelli
Viaggiare alle Azzorre. Foto di Irene Paolinelli

Solo l’idea di svegliarsi ogni giorno e scoprire come sarà il tempo è un’avventura. Non programmare troppe attività e decidi quando sarai lì, considerando che il tempo cambia molto spesso perché ti trovi in mezzo all’Oceano Atlantico. A volte il sole è splendente e luminoso, e cinque minuti dopo è tutto annebbiato, e non si vede niente.

Per quanto riguarda le compagnie turistiche sostenibili locali delle Azzorre, posso consigliarti queste a Flores, che operano anche sull’isola di Corvo:

Come ci si può spostare da un’isola all’altra?

Il modo più semplice è andare in aereo, perché le distanze sono piuttosto grandi. In estate ci sono molti voli. Cerca di evitare di utilizzare compagnie aeree low-cost che volano su São Miguel e Terceira. Cerca invece di utilizzare il più possibile le compagnie aeree locali, perché il loro servizio è diverso e sarebbe un modo per sostenere l’economia locale.

Inoltre, se hai tempo e ami l’avventura puoi fare “island hopping“, ci vuole un po’ di tempo, ad esempio da Faial a Flores è un viaggio di 8 ore. Si possono raggiungere molto velocemente in barca tre isole che sono Faial, Pico e São Jorge perché sono molto vicine tra loro. Faial è un’isola molto famosa per i navigatori, molte barche a vela vanno a Faial perché è una delle tappe principali tra l’Europa e l’America.

In mezzo all'Oceano Atlantico. Viaggiare alle Azzorre. Foto di Irene Paolinelli
In mezzo all’Oceano Atlantico. Viaggiare alle Azzorre. Foto di Irene Paolinelli

Il turismo culturale sostenibile può essere qualsiasi cosa, dalla lettura di un libro di un autore locale alla chiacchierata con un musicista di strada. Il segreto green è sostenere l’economia locale e guardare da una prospettiva diversa.

Sii consapevole e segui le raccomandazioni di Sandra per esplorare le Azzorre!


Autore: Irene Paolinelli

Olà, sono Irene. Sono italiana, nata e cresciuta sulle colline toscane tra Lucca e il mare. Per motivi di studio ho vissuto a Valladolid, in Spagna, e a Lisbona, in Portogallo. Un recente viaggio in Brasile mi ha illuminato sulla sostenibilità sociale e ambientale di cui la nostra società ha bisogno. Fin da bambina sono stata spinta dalla scoperta di nuove culture e dalla padronanza di diverse lingue straniere. Sono appassionata di turismo sostenibile, marketing e progetti di impatto sociale. "Chi vive deve essere preparato ai cambiamenti" (Goethe, Viaggio in Italia).
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