Grazie al crescente interesse mediatico per i temi che riguardano la sostenibilità e lo sfruttamento delle risorse naturali, capita spesso di sentire parlare di impronta ecologica. Ma che cos’è? A cosa serve? E come viene calcolata?

Cos’è?

L’impronta ecologica è un indicatore che misura la quantità di superficie naturale che serve per rigenerare le risorse che consumiamo e riassorbire i rifiuti che produciamo. Questo indicatore si esprime in ettari, e prende in considerazione 6 categorie di superfici produttive:

  • terreni coltivabili;
  • pascoli;
  • zone di pesca;
  • aree edificate;
  • aree boschive;
  • superficie terrestre necessaria per smaltire le emissioni di carbonio.

Questo indice di valore è fondamentale per misurare la porzione di ambiente necessaria a produrre i beni e i servizi che permettono un certo stile di vita a una popolazione, e anche ad assorbirne i rifiuti. Il cibo che consumiamo, i beni e prodotti che acquistiamo, i rifiuti che produciamo… tutto ciò contribuisce a determinare la nostra impronta ecologica, e perciò la pressione che esercitiamo sul pianeta Terra.

A cosa serve?

Per parlare di impronta ecologica (o ecological footprint, in inglese) dobbiamo fare riferimento al Global Footprint Network, un’organizzazione internazionale non-profit impegnata a promuovere uno stile di vita più sostenibile. Questa organizzazione comunica ogni anno l’Earth Overshoot Day, che segna la data in cui l’umanità esaurisce le risorse naturali prodotte dalla Terra nell’intero anno. In parole povere, quand’è che sforiamo il budget annuale della natura. È proprio per calcolare quando cade questa giornata (nel 2020 è stato il 22 agosto) che il Global Footprint Network ha adottato il concetto di impronta ecologica.

Earth_Overshoot_Day_1969-2018
Earth Overshoot Day 1969-2018, photo via Wikimedia

Quando nasce?

È stato William Rees, professore dell’Università della Columbia Britannica, insieme all’allora studente Mathis Wackernagel, fondatore e attuale presidente del Global Footprint Network (vi suona familiare?), ad utilizzare per la prima volta questo termine. I due hanno pubblicato, nel 1996, un libro intitolato L’impronta ecologica. Come ridurre l’impatto dell’uomo sulla terra (Our Ecological Footprint: Reducing Human Impact on the Earth) in cui introducevano questo nuovo concetto.

Come si calcola?

L’impronta di ogni Paese viene calcolata dal Global Footprint Network e confrontata con la biocapacità globale per individuare l’Earth Overshoot Day.

Grafico dell'impronta ecologica di svariati paesi comparata alla biocapacità globale. Quanti paesi servirebbero per soddisfare l'impronta ecologica della popolazione
Foto di Footprint123 via Wikimedia

L’associazione mette anche a disposizione un calcolatore online che permette a ciascuno di determinare la propria impronta ecologica e il proprio Earth Overshoot Day.

Quanti pianeti ci servirebbero se tutti vivessero come te? Faccelo sapere con un commento!

Foto di copertina: foto di Colin Behrens via Pixabay