Nell’immaginario collettivo, l’orso bruno viene visto come un animale pericoloso e aggressivo di cui aver paura. Mai lo assoceremmo al piccolo e tenero orsetto di pezza che ci accompagna nell’infanzia o al dolce Winnie the Pooh goloso di miele. Oggi parleremo con la zooantropologa Margherita Buresta che ci spiegherà come l’orso sia invece un animale da salvaguardare, dall’indole schiva e per niente aggressivo.
Raccontaci come è nata questa tua passione per gli orsi
“Ho studiato veterinaria ed etologia, cioè lo studio del comportamento animale. Una mia professoressa diceva sempre che non si può conoscere il cane se non si conosce prima il lupo, e cosi è nata la mia prima passione per i lupi. Successivamente mi sono appassionata anche dell’orso bruno che popola lo stesso habitat del lupo in Abruzzo: il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Mi occupo di zooantropologia, lo studio della relazione tra uomo – in quanto Homo sapiens – e gli animali, mi occupo di divulgazione scientifica, parlo con le persone per spiegare che l’uomo non è solo a vivere sulla Terra ma che deve convivere pacificamente con altre specie animali, compresi i grandi predatori. Comprendere il comportamento animale è un lavoro lungo e per cui ci vuole una grande pazienza: gli appostamenti durano dalle 6 alle 10 ore e bisogna mimetizzarsi nell’ambiente, sperando che compaiano gli animali che vogliamo osservare e non si spaventino per la nostra presenza.”
Ci parleresti dell’orso bruno marsicano?
“L’orso bruno marsicano è un animale piccolo se paragonato al cugino euroasiatico che popola le Alpi, ma il suo comportamento è molto simile: sono animali solitari, non vivono in branco, sono schivi e principalmente notturni. Sono più piccoli e hanno meno grasso, perché si sono adattati al clima del centro Italia anche è più mite rispetto al nord. In Abruzzo è una specie endemica, ma si trova solo qui in centro Italia. É un animale in via di estinzione, rimangono tra i 50 e 60 esemplari, va quindi tutelato e salvaguardato.
Neanche la sua alimentazione ci porterebbe a pensare che sia una animale aggressivo: al 75% è vegetariano e si ciba di frutta e bacche e per il restante 25% mangia invertebrati che trova nei tronchi d’albero o sotto i massi dove si accumula più umidità e si crea il perfetto habitat per gli insetti. Ecco a cosa gli servono le unghie e le zampe possenti! A volte non disdegna piccoli roditori e carcasse, ma non è il pericoloso predatore che attacca gli animali al pascolo come viene descritto.”
Ti appassiona cosi tanto che hai scritto un libro sull’orso bruno…
“Si, ho scritto “Il mio cuore di orso”, un libro di zooantropologia didattica, pensato per bambini e ragazzi. Nella prima parte racconto la storia di un bambino che si trasforma in un orso, mentre nella seconda parte, più scientifica, parlo delle specie che vengono nominate durante il racconto. Lo sto portando in giro per le scuole dove insegno ai bambini a non avere paura degli orsi, a sconfiggere questo pregiudizio e imparare a convivere pacificamente con gli animali. Bisogna insegnare subito ai bambini queste cose se si vuole salvare questo animale già minacciato e in via d’estinzione. I bambini hanno la sensibilità giusta per capire e imparare ad amare e rispettare gli orsi e tutti quegli animali che solitamente ci fanno paura senza motivo.”
5 regole per convivere con l’orso bruno
Hai dei consigli per gli escursionisti che si dovessero trovare a tu per tu con un orso bruno?
- “Prima di tutto, so lo avvistate e siete ancora lontani, tornate sui vostri passi e lasciate una via di fuga all’orso. É un animale che difficilmente ama il contatto con l’uomo, si spaventa e cerca di scappare. Lasciargli una via di fuga è essenziale per non impaurirlo, l’orso attacca solo per difendersi, è fondamentale lasciarlo in pace e non cercare di avvicinarlo per scattargli foto o gridare o lanciare sassi per attirare la sua attenzione.
- Se camminiamo in compagnia del nostro cane, questo deve essere tenuto a guinzaglio per la nostra incolumità. Il cane è un predatore e l’orso reagirebbe alla sua presenza diventando aggressivo e attaccando.
- Non abbandonate il sentiero che state seguendo per addentrarvi nella boscaglia. Questa è una regola generale che vale anche per la salvaguardia di altre specie sia animali che vegetali. La convivenza pacifica inizia con il rispetto degli spazi vitali.
- Non lasciate cibo in giro per i boschi, questo li attirerebbe verso di voi e poi si spaventerebbero per la vostra presenza.
- Nel caso in cui dobbiate trovarvi faccia a faccia con l’orso è importante indietreggiare lentamente, senza fare movimenti veloci e rumori fastidiosi che potrebbero spaventare l’orso. Mantenete la calma e allontanatevi senza fissare l’animale, ma continuando a tenerlo d’occhio. In caso di attacco, lasciate perdere la vostra attrezzatura da escursionismo e sdraiatevi con la pancia a terra, proteggete con le mani il collo e la faccia con i gomiti: il messaggio che volete comunicare all’orso è che non siete un pericolo per lui.”
Ringraziamo Margherita Buresta per l’intervista e per le importanti informazioni che ha voluto condividere con noi.
Immagine di copertina: foto di Zdeněk Macháček on Unsplash