Si è svolto agli inizi di novembre, a Barcellona, il Posidonia Green Festival, un appuntamento ormai collaudato organizzato dal Posidonia Green Project. Un EcoFestival internazionale che lavora attivamente nella campagna di sensibilizzazione per il rispetto del medio ambiente utilizzando il linguaggio artistico.
Sono la natura, l’arte e la sostenibilità le parole chiave intorno alle quali si apre il mondo del Posidonia Green Project, l’associazione internazionale senza scopo di lucro che promuove la cultura ecologica con attenzione e rispetto all’ambiente tramite eventi, iniziative e campagne di sensibilizzazione. Le sue attività sono legate al Posidonia Festival, l’evento nato nel 2008 in diverse zone del Mediterraneo. Il suo obiettivo è trovare un equilibrio tra lo sviluppo economico, il benessere sociale e la salvaguardia dell’ambiente tramite cambiamenti, spesso radicali, nello stile di vita e nel dare un apporto attivo in tutti i settori della società.
La missione di Posidonia Green Project
La missione di Posidonia Green Project è costruire un futuro sostenibile attraverso la comunicazione e l’arte, quindi tramite la musica, il cinema e le arti visuali; la cooperazione, la formazione, le conferenze e il turismo responsabile. Cerca un cambiamento tra le imprese, le istituzioni, i professionisti, gli opinion leader e i cittadini in generale, per portarli verso la sostenibilità.
La visione e i valori di Posidonia Green Project
Basandosi chiaramente sui valori dell’onestà e il rispetto per l’ambiente, l’associazione si distingue per l’impegno assunto e la multi disciplinarità e interculturalità dei loro patner e collaboratori. Ambisce ad essere un punto di riferimento a livello internazionale nella comunicazione ed essere garante del benessere presente per le nuove generazioni e quelle del futuro attraverso soluzioni creative a problemi complessi legati allo sviluppo sostenibile. L’obiettivo finale è di arrivare ad uno sviluppo sostenibile dell’intero pianeta.
Posidonia Green Festival, Barcellona 2018
La manifestazione in questione ha avuto luogo al Museu Marítim di Barcellona il 3 e il 4 novembre. Questa nuova edizione si è concentrata sulle tematiche del cambiamento climatico, sulla possibilità di una vita senza i residui e sulle contaminazioni plastiche nei nostri mari offrendo 15 attività gratuite, culturali, ludiche e divulgative per evidenziare l’importanza della conservazione del medio ambiente.
Il Festival ha proposto progetti in difesa del territorio con un focus specifico sull’ecosistema marino e costiero promuovendo diverse campagne mediatiche e di comunicazione.
Dopo aver attraversato la Liguria l’evento itinerante è arrivato nella capitale catalana per poi fare una successiva tappa ad Alicante. Con tante attività e iniziative: esposizioni fotografiche e artistiche, concerti, laboratori per bambini ed adulti, street food, proiezioni, conferenze e dibattiti dinamici.
I laboratori creativi del Posidonia Green Festival
Ci sono state molte attività ludiche e creative che hanno visto una folta partecipazione di adulti e bambini. Nell'”Orquesta ReuSonica” si sono costruiti strumenti musicali con il materiale riciclato recuperato dalla pulizia delle spiagge. Nel “Viatge pels oceans”, i più piccoli con i rispettivi parenti, hanno ripercorso gli oceani attraverso il nastro trasportatore oceanico, ad ogni fermata hanno potuto conoscere le caratteristiche del mondo acquatico. Nell’officina creativa “Plàstics i meduses” i partecipanti hanno creato una medusa con plastiche riutilizzate, ponendo enfasi alla problematica delle plastiche stesse ed hanno anche imparato come riutilizzarle.
Un’altra iniziativa interessante è stata il “Fotomemorizador”. Si tratta di un gioco relazionato al turismo responsabile e sostenibile. Mariana, creatrice, autrice e guida di questa attività ha portato gli iscritti alla scoperta di angoli particolari, curiosi e spesso sconosciuti della città. Il divertimento, adatto sia agli abitanti di Barcellona che ai turisti, si basa su una delle principali caratteristiche dell’essere umano: la curiosità e consiste nel cercare il luogo raffigurato in un solo dettaglio nella foto incollata sopra un cartoncino rotondo. Il frammento di un posto come riferimento visuale e una serie di indizi da interpretare fino a decifrare il messaggio che porterà alla meta.
Una vita a zero rifiuti: il dibattito del Festival
Durante la conferenza partecipativa “Com’è una vita a zero rifiuti”, a cura di Rezero, l’associazione catalana di prevenzione dei rifiuti e il consumo responsabile, si è parlato di come cambiare il modello di produzione e di consumo a zero rifiuti, di come promuovere le azioni di prevenzione degli stessi e delle politiche trasformative che lavorano in rete con tutti gli agenti sociali ed economici.
I cineforum
Sono stati proiettati i documentari “Water II” e “Solo in Papua”, con la presenza del regista Rai Puig, kayakista catalano, il primo a circumnavigare in solitaria le isole di Papua, che ha regalato una testimonianza della sua esperienza negli oceani.
E poi il film “Blu the film” che si è concluso con una chiacchierata incontro con Kepa Acero, surfista professionale. La pellicola, girata nei mari dell’Australia, l’Indonesia, le Filippine e gli Stati Uniti mostra come si sono rovinati gli oceani e quello che può essere fatto per salvarli. Mostra come si è distrutto l’habitat delle specie marine negli ultimi 40 anni con la terribile prospettiva che entro il 2050 ci saranno più plastiche in mare che pesci.
E il messaggio finale del film è lo stesso che ha lanciato il Festival: se i nostri Oceani sono stati i guardiani della vita sulla Terra ora tocca a noi essere guardiani per gli Oceani. Un piccolo grande sforzo per la salvaguardia degli ambienti, un passo gigante verso un futuro migliore.
Immagine di Copertina: foto di Samuel Zeller on Unsplash