Spiagge selvagge e mare cristallino, macchia mediterranea e scogliere, sentieri e straordinari fondali con relitti da esplorare. Giannutri, l’isola più meridionale dell’Arcipelago Toscano, è la destinazione perfetta per chi ama la natura e l’ecoturismo.
La piccola isola di Giannutri, lunga solo 2,8 km e larga al massimo poche centinaia di metri, è la più meridionale dell’Arcipelago Toscano. Distante poche miglia dall’Argentario e dalla più celebre Isola del Giglio, Giannutri racchiude un ambiente in gran parte incontaminato, contraddistinto da una lussureggiante e variopinta vegetazione arbustiva (principalmente ginepri, lentischi e corbezzoli) frammista ad aree boschive composte da pini e da lecci.
Il suo isolamento ha permesso inoltre lo sviluppo di specie vegetali autoctone non reperibili altrove (come il Lemonio di Sommier), una circostanza che ha reso l’isola particolarmente apprezzata dai botanici e più in generale dagli amanti delle escursioni naturalistiche.
Ma la vera ricchezza di Giannutri si nasconde nelle acque cristalline che bagnano le sue coste rocciose: gli scogli sommersi, inframezzati da vaste praterie di posidonia oceanica agitate dalle correnti, così come gli affascinanti relitti antichi e moderni adagiati sui fondali tutt’intorno all’isola, sono popolati da una moltitudine variegata di pesci e molluschi. Una vera attrazione per gli appassionati dello snorkeling e delle immersioni che da decenni frequentano Giannutri non solo nel periodo estivo.
Proprio al fine di preservarne gli straordinari aspetti naturalistici nel 1996 l’isola è stata inclusa nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e da allora vincolata a rigide norme che limitano ma non ostacolano la fruizione turistica, creando un perfetto connubio tra necessità di tutela e valorizzazione delle sue bellezze naturali.
Archeologia a Giannutri
L’isola nasconde importanti resti del passato romano: presso Punta Scaletta, nella parte settentrionale di Giannutri, sono visitabili su prenotazione le rovine di una splendida villa romana posizionata su terrazzamenti a picco sul mare. La parte residenziale si concentra attorno all’atrio esastilo che conserva colonne, capitelli e frammenti della decorazione a tarsie marmoree delle pareti. Poco distante si individuano un impianto termale, le cisterne e alloggi per gli schiavi.
Più a valle, a Cala Maestra, si riconoscono con chiarezza i muri in opera reticolata di una grande rimessa per le barche padronali, i resti del basamento di un argano per il carico e lo scarico delle merci e, nascoste tra la vegetazione, altre cisterne ed un impianto di itticoltura.
Ulteriori resti romani sono a Cala Spalmatoio, dove l’intera insenatura è segnata dal taglio della falesia operato dai Romani per trasformare la cala in un porticciolo per barche da pesca e per riparare imbarcazioni in transito nel Tirreno. Tutte le rovine sono databili tra la fine del I secolo d.C. e la metà del secolo successivo, quando l’isola, già di proprietà dei Domizi Enobarbi (famiglia di nascita dell’imperatore Nerone), dovette entrare nel patrimonio privato degli imperatori.
Visitare Giannutri: regole e consigli
Come arrivare:
Giannutri è comodamente raggiungibile con i traghetti di linea che partono da Porto Santo Stefano durante tutto l’anno e con maggiore frequenza durante l’estate. Sull’isola non è possibile sbarcare mezzi a motore non autorizzati.
Dove Dormire:
Malgrado le dimensioni limitate l’isola non è disabitata. A Cala Spalmatoio, il principale approdo di Giannutri, si trova un piccolo villaggio turistico con villette a schiera colorate, giardini fioriti e una piazzetta in stile caprese, su cui si affacciano alcuni esercizi commerciali. Altre ville si incontrano più nell’interno, nascoste nella vegetazione e spesso collocate in posizione panoramica. Chi desidera soggiornare sull’isola può quindi trovare con facilità alloggi nel villaggio o nelle ville dell’entroterra. Su tutta l’isola vige infine il divieto di campeggiare e di accendere fuochi, di raccogliere la vegetazione e di disturbare gli animali (Giannutri è popolata da un gran numero di conigli selvatici e da numerose specie di volatili che vengono a nidificare sulle sue scogliere).
Visitare l’Isola:
L’Ente Parco riserva ai proprietari delle abitazioni, ai loro ospiti ed agli affittuari la facoltà di muoversi liberamente lungo i sentieri dell’isola per esplorarne ogni sua parte. Ben più limitata è invece la possibilità di movimento garantita ai visitatori occasionali, in gran parte gitanti che quotidianamente, nella bella stagione, giungono a Giannutri dal Giglio e da altre località turistiche dei dintorni grazie alle minicrociere: questi possono infatti percorrere a piedi (anche con i propri animali domestici) solamente il corridoio centrale che mette in comunicazione Cala Spalmatoio e Cala Maestra, le due principali insenature dell’isola nonché le sole che ospitano spiagge di ciottoli e sabbia; per visitare la parte restante di Giannutri possono tuttavia avvalersi del servizio di guide ambientali gestito dal Parco Nazionale.
Divieti per tutti sussistono in alcune aree marine attorno all’isola: le acque presso la punta nord e sud di Giannutri sono state dichiarate a tutela integrale ed è pertanto proibita la balneazione, la pesca ed il transito con imbarcazioni; un sistema di telecamere controlla il rispetto di tali divieti mentre la guardia costiera ed i carabinieri forestali comminano forti multe ai trasgressori.
Quando partire:
I periodi migliori per visitare l’isola sono in primavera e, naturalmente, in estate, quando il silenzio è rotto occasionalmente dal vocio dei villeggianti: una meta ideale per chi cerca una vacanza all’insegna della natura, del mare e del relax, lontano dalle mete frequentate dal turismo di massa.
A questo link diverse informazioni utili sull’isola di Giannutri.