Le nostre città sono in continua evoluzione: le strade fanno posto a nuove piste ciclabili, le piazze vengono rinnovate, si costruiscono nuovi parcheggi. E con tutti questi lavori, numerosi alberi vengono distrutti. A Rotterdam non succederà più. L’associazione culturale Mothership ha realizzato un progetto innovativo dall’alto valore ambientale: è la Bobbing Forest, un piccolo bosco galleggiante che permetterà di recuperare gli alberi con l’utilizzo di boe di segnalazione pre-esistenti e riciclate.

Rotterdam, un bosco galleggiante per salvare gli alberi. È la Bobbing Forest

Il progetto, basato sull’opera “In Search Of Habitus” dell’artista Jorge Bakker, è stato lanciato il 16 marzo 2016, dopo 4 lunghi anni di ricerche, test e sperimentazioni per studiarne la capacità di crescita, la resistenza alla salinità e le potenzialità di riuscita.

In Search Of Habitus” dell’artista Jorge Bakker
In Search Of Habitus” dell’artista Jorge Bakker

Grazie alla collaborazione con gli studenti della Facoltà di Scienze Applicate dell’Università di Van Hall Larenstein è stato trovato il sistema migliore per mantenere le piante nelle acque del porto oltre che individuare la specie di albero più adatta: l’olmo olandese, in grado di crescere rapidamente e di resistere all’azione del vento e dell’acqua, senza il bisogno di potature frequenti.

Così, da quel giorno di marzo, una ventina di alberi galleggiano nel porto di Rotterdam, a pochi metri dalla banchina. È il primo bosco galleggiante della storia, uno spazio verde davvero originale che permetterà una notevole riduzione di emissioni di CO2, rendendo la città più vivibile.

Si tratta di un’opera dall’alto impatto visivo e davvero green, con un grande messaggio: vuole infatti essere un promemoria del rapporto tra città e natura, e di come quest’ultima influisce positivamente sulla nostra vita.

 

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Autore: Chiara Marras

Sono Chiara, 30 anni, una laurea in tasca e tanti progetti in mente. Credo fortemente nel web come punto di scambio e divulgazione e penso che uno dei temi più urgenti in questo momento sia l'eco-sostenibilità. Perché allora non riscoprire il viaggio come unione con la natura e con la cultura locale?
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