Forse qualcuno non se lo ricorda più. Lo stile di vita contemporaneo, il nostro lavoro, i social, il nostro stile di vita frenetico, la metropoli e ogni piccola cosa della nostra quotidianità spesso ci allontana dalla natura.
Ma noi non siamo la chiamata persa del capo, i like ricevuti all’ultimo post di Facebook. Noi siamo natura. È questo il messaggio del video pubblicato qualche giorno fa in rete dal WWF.
“Non sono la chiamata persa del mio capo.
Non sono le decine di email non lette.
Non sono la lista di cose da fare.
Non sono i like sul mio profilo Facebook.
Non sono il cibo del fast food della mia pausa pranzo.
Io sono…
Sono le foglie nei mie capelli.
Sono l’erba sotto i piedi.
Il vento che soffia tra gli alberi.
Sono l’acqua che scorre nei fiumi.
La terra nelle mie dita.
Sono le scelte che faccio.
Io sono natura.”
Un promemoria della bellezza della natura, dell’essere liberi; un promemoria di come è necessario ritrovare quel contatto perduto.
Nel nostro blog avevamo già raccontato le storie di persone speciali che stanno riscoprendo l’importanza di lavorare a contatto con la natura: tra nuovi contadini dell’Appennino impegnati a salvare l’ambiente, e i protagonisti delle storie felici raccontate nel libro Le vie dei Campi di Anna Kauber.
La natura può davvero cambiare la nostra vita. Ci rende più felici, meno ansiosi, più sani. Sembra che abitare vicino a uno spazio verde riduca la percezione dello stress e che lavorare in natura riduca l’incidenza di malattie cardiache e ictus.
La campagna “I Am Nature” del WWF coglie nel segno. Ci invita a cambiare le nostre scelte, a cambiare vita e riscoprire che, prima di tutto il resto, noi siamo natura.