Sabato 18 Ottobre Matera è stata designata capitale europea della cultura per l’anno 2019.
Per Matera e i suoi orgogliosi abitanti è stato il coronamento di un sogno o meglio il punto di arrivo di un percorso iniziato nel passato remoto.
Forse pochi ricordano che Matera e i suoi Sassi, oggi mèta pittoresca e celebrata, sono stati la “vergogna d’Italia” alla fine degli anni ’50 inizio anni ‘60.
Trasformare quella “vergogna” pubblica, denunciata in tutta Italia e all’estero, in motivo di orgoglio e di notorietà non è esattamente una passeggiata, eppure Matera ce l’ha fatta.
Già nel passato i Sassi di Matera, causa di pubblico ludibrio ieri e di fama oggi, avevano fatto parlare di sè, e era stato il cinema ad accorgersi per primo di loro: nel 1964 Pier Paolo Pasolini vi aveva trovato l’ambientazione perfetta per il suo “Il Vangelo secondo Matteo” e pochi anni più tardi Franco Rosi vi girò “Cristo si è fermato a Eboli”.
Ma è “La passione di Cristo” di Mel Gibson, che trova nei Sassi il luogo ideale per la sua Gerusalemme, a riaccendere le luci della notorietà internazionale su Matera e sulla Basilicata, notorietà che il titolo di Sito Unesco aveva già assicurato nel 1993.
Se stavate programmando una visita a Matera e il titolo di capitale europea è il segnale che vi mancava per decidere, ecco qui le 5 cose che proprio dovrete fare per poter dire di essere stati a Matera e di averne veramente compreso lo spirito di bella e selvaggia perla della Basilicata.
I Sassi
Fin dai primi insediamenti umani, gli abitanti di quella che è oggi Matera si rifugiarono nelle piccole caverne e grotte scavate nel tufo. Il tufo, materiale friabile e facilmente lavorabile, veniva poi ulteriormente scavato per adattare i pertugi in vere e proprie abitazioni, di dimensioni più o meno grandi.
Negli anni ’50 le condizioni di vita nei Sassi erano talmente degradate e misere che il governo intervenne: erano gli anni di Matera “vergogna d’Italia” e dei primi concorsi pubblici statali per ideare abitazioni in cui gli abitanti dei Sassi, costretti a lasciarli, potessero trovare una casa e condizioni di igiene migliori.
Città fantasma, i Sassi hanno iniziato negli anni un lento percorso di rinascita che ne hanno fatto oggi sede di hotel, B&B e ristoranti, oltre che di qualche abitazione, estremamente ricercati e richiesti.
Se di giorno il bianco del tufo acceca i visitatori, ogni sera le luci tremule che si vedono dietro le finestre e che filtrano dalle porte dei Sassi creano l’atmosfera di un presepe che non ci si stanca mai di ammirare.
Camminando per gli stretti vicoli, accostandosi a questi muri bianchi e polverosi, incontrando ancora qualche mulo che si inerpica per le salite sotto il sole, è difficile non perdere il senso della realtà e del tempo, una sensazione che vi auguriamo di provare per porre un freno all’impeto quotidiano a cui siamo sottoposti e prendere fiato.
Le Chiese Rupestri di Matera
Fin dall’antichità molti gruppi religiosi trovarono nell’area attorno a Matera un territorio particolarmente fertile per fondare le loro comunità: greci bizantini, benedettini, etc tutti trovarono qui le condizioni ideali per vivere e pregare.
Questo spiega la presenza di quelle che ad oggi sono recensite come 155 Chiese Rupestri, ovvero luoghi di culto, spesso di dimensioni minime, che si stagliano su rupi, in mezzo a lande brulle e comunque in territorio rupestre e per lo più di difficile accesso.
Una delle più note è Santa Maria di Idris situata sulla rupe del Monterrone nella zona di Sasso Caveoso.
Santa Maria di Idris, che deve il nome al termine greco Odigitria, colei che mostra la via, come veniva definita la Vergine, è una piccolo chiesetta con una sola stanza completamente affrescata, come affrescato è lo smilzo campanile che le si erge accanto. Un tunnel completamente affrescato la collega a San Giovanni in Monterrone.
La Cripta del Peccato Originale
La “Cappella Sistina” di Matera, così è chiamata questa chiesa rupestre che si trova a pochi chilometri dalla città e che è stata scoperta per caso nel 1963. Fino ad allora, infatti, e per molti secoli, la cripta era stata dimenticata e usata, nonostante le sue pareti interamente affrescate, come rifugio per il bestiame.
I locali la chiamano e l’hanno sempre chiamata la “Caverna dei cento santi” proprio per il numero elevato di figure, spesso in abiti religiosi, rappresentate sulle sue pareti e organizzate in composizioni molto moderne per i tempi; gli affreschi paiono risalire addirittura al IX secolo.
Se volete visitare la Cripta del peccato originale ricordate che è necessario prenotare la visita e che le visite si svolgono 3 volte al giorno da martedì a domenica.
Info:info@artezeta.it
Casa Noha
Ancora ammalliati dai Sassi e dal loro candore? Allora non dimenticate di visitare Casa Noha, bene del Fai, Fondo Ambiente Italia.
La casa è stata donata al FAI da due fratelli e il FAI ne ha disposto il recupero e il restauro e ne ha fatto una casa museo in cui poter vedere, attraverso suggestivi video e testimonianze, come è stata la vita nei Sassi fin dal Paleolitico.
Info: Recinto Cavone, 9 Matera
T. 0835 335452 – Fax 0835 330987
fainoha@fondoambiente.it
Cucina
Basata su ingredienti poveri ma genuini, la cucina di Matera è gustosa e intensa, come lo è la Basilicata.
Cialledd:pane raffermo, cipolle, patate, erbette locali e addirittura un uovo quando i tempi sapevano essere generosi. Ma l’elemento più curioso di questo piatto è sicuramente l’asfodelio, soprattutto l’asfodelio giallo, considerato più nutriente rispetto alla varietà bianca.
Peperoni cruschi: preparati così da restare croccanti e dolci a lungo, i peperoni cruschi sono davvero LA specialità di Matera e si trovano in molti piatti.
La pasta di grano arso: un tempo era tradizione bruciare le stoppie e quello che restava sul campo dopo la raccolta del grano. Ma in un territorio così povero, niente poteva andare perso per cui anche il grano “bruciato” veniva raccolto e macinato ottenendone una farina dal gusto affumicato.
Oggi una porzione di grano viene appositamente “bruciata” per ottenere la farina di “grano arso” che tanto delizia alcuni intenditori.
Dove soggiornare a Matera?
B&B Conte
B&B Villa Paola
Cover image: Matera, ph. by Gianluca Canello, via flickr