Ammalliato dalla bellezza di Persefone, figlia di Demetra, Ade, dio degli Inferi, decise di rapire la giovinetta e di portarla, quale sua regina, nell’Aldilà.
Tanto si disperò Demetra che riuscì a smuovere il freddo cuore del Dio e la bella Persefone fu restituita alle braccia materne, ma solo per sei mesi all’anno.
Così, per sei mesi, Demetra è costretta a soffrire nel tormento di sapere la dolce figlia a fianco del Dio dell’Oltretomba e durante questi sei mesi, la Dea dei raccolti si rifiuta di fare la sua comparsa sulla Terra e di elargire i suoi frutti agli umani. Quando finalmente la figlia torna alla madre…inizia la Primavera.
Questa è più o meno la storia che ogni nonna o nonno dell’Antica Roma ha raccontato per anni ai suoi nipotini per spiegare il perché dell’avvicendarsi delle stagioni e, soprattutto, l’arrivo dell’autunno e dei primi rigori.
E non erano solo i bimbi a credere alla storia di Persefone rapita dal Dio Ade: il mito di Persefone e Ade era alla base della spiegazione dell’avvicendarsi delle stagioni per tutti i Romani, bimbi e adultiche fossero.
Oggi, noi, perdendo un pò dell’aurea fantastica, sappiamo che la fine di Settembre segna l’equinozio d’autunno e che questo non coincide con il giorno del rapimento della divina Persefone, ma, più prosaicamente, con uno dei due momenti dell’anno in cui la rotta ellittica che la Terra compie intorno al Sole incontra l’orbita dell’ eclittica del Sole.
Eccoci in autunno:
Quest’anno, il momento di incontro è oggi, 23 settembre 2014. Sull’orario corretto in cui questo incontro avverrà ci sono alcuni dubbi, ma quello che è certo è che la gloria e lo splendore dell’estate (magari non esattamente di QUESTA estate) lasceranno il posto ai primi freddi e ai magnifici colori dell’autunno.
E’ altresì certo che in quel momento i raggi del sole cadranno perfettamente perpendicolari alla Terra, nel nostro emisfero, per cui la lunghezza delle ore del giorno dovrebbe corrispondere a quella delle ore della notte da cui il termine “equinozio” cioé “equi noctis”, ovvero “notte uguale”.
Eppure questo non avverrà, perché, come sempre succede, una serie di altri elementi condizionano la situazione; ad esempio la rifrazione atmosferica che fa sì che tra il giorno e la notte ci sia un “momento di sospensione”, più o meno lungo, in cui non si possa parlare né di luce del giorno né di assenza di luce: il tramonto.
Le conseguenze dell’equinozio:
Cosa succede quindi e cosa potremo veramente vedere e valutare nel momento dell’equinozio?
- il sole è sorto esattamente a Est e tramonterà esattamente a Ovest; seppure la tradizione ci dica che è sempre così, gli astronomi e gli appassionati di “cose celesti” sanno che ciò avviene solo nei giorni dell’equinozio autunnale e primaverile. Negli altri giorni, il Sole è, diciamo così, meno rispettoso, dei punti di ingresso e di uscita dal palcoscenico del cielo terrestre
- le ore di luce solare tenderanno a diminuire, prima in modo quasi impercettibile e poi, via via, in modo più massiccio
- Le temperature diminuiranno gradualmente, si spera e le prime previsioni per questo autunno sembrano confermarcelo, per via della maggiore distanza che ci sarà tra il Sole, la nostra Stella, e la Terra
Buio, freddo…come sopravvivere?
Come dicono i nostri cugini inglesi “No panic!”.
Se l’autunno ci porta meno luce e più freddo, e una naturale tendenza a rallentare i nostri ritmi, ci porta anche una serie di doni naturali che ci aiutano a affrontare la stagione:
- i colori delle piante, le cui foglie variano dal verde ai toni di uan tavolozza in cui il rosso e l’arancio la fanno da padroni: rossi intensi e più sbiaditi, tendenti quasi al rosa, bruni che possono raggiungere l’intensità del bronzo o addolcirsi e diventare oro, gialli che dall’acido passano al morbido degli ultimi raggi del sole.
- I frutti e le verdure autunnali come i cachi, le castagne, l’uva e i kiwi: tutti ricchi di potassio e magnesio che ci aiuteranno ad affrontare al meglio lo sforzo che il nostro corpo deve compiere per adeguarsi al cambio di temperatura.
E come disse Aristotele, la Natura non fa nulla invano.