Decido di andare a mangiare alla trattoria cinese così, per cambiare un poco perché è economica, sono veloci a servirti, e anche se da sola, non mi sentirò a disagio.
Dopo il lauto pranzo di riso al curry, come predisposto, da programma, mi avvio per le vie di Genova gremite di stranieri e tra i loro tipici localini ricchi di cibi e pietanze etniche. Via Gramsci alle tre del pomeriggio brulica di stranieri: cinesi, africani, indonesiani..
Passo davanti ad un supermercato che vende prodotti orientali, da tempo passavo lì davanti in autobus ed ero spinta dalla curiosità di entrarci prima o poi...colgo l’occasione e mi avvio; entro.
Sulla soglia mi invade un profluvio di spezie orientali tra cui cumino, curry, zafferano; la mente e il cervello ne vengono sopraffatti , una strana euforia speziata mi pervade e stimola.
Esposte su altissimi scaffali, in grande disordine, si scorgono lattine di bevande dai nomi esotici. “Succo di basilico? Che cos’è? Succo di angelica? cosa? non sapevo che dell’angelica esistesse il succo? Sarà bio? Latte di cocco, avocado ”.
Svolto nel reparto prodotti sudamericani…pannocchie di mais nero dai chicchi enormi, mais rosso, e il classico mais giallo.
Girando ancora tra i corridoi mi trovo nel reparto prodotti orientali…dove buste enormi di spezie di ogni tipo, funghi stranissimi ,mucillaginosi mi guardano immersi in salse e salamoie sconosciute , cavalco lenta i reparti affascinata stordita spintonata da avvezzi e pratici avventori locali che si scambiano dettagli nella loro lingua e io mi sento così straniera
… vorrei tanto chiedere, sapere tutto di ogni cosa .. che cos’è ? ma come si usa ?e si cucina, lo mangiate davvero? rimango ammutolita ..chiusa nel limite del mio italiano e basta.
Nel reparto africano riso rosso, farina di tapioca , acciughe secche, platano… a prezzi minimi.
Esco divertita, sazia di emozioni nuove e con la curiosità ripagata, pallida di sorpresa!
Non faccio in tempo a riprendermi che scivolo accanto a una bancarella che vende vesti indiane: una donna bellissima in sari, con anellino al naso e cerchio rosso dipinto in fronte siede accanto, sfinge immobile, la bellezza negli occhi neri di kajal, un bambino le corre indietro, avanti mentre il marito mercanteggia sui prezzi coi clienti... la femminilità immobile
..e senza accorgermene, invasa da un odore nauseante di fritto, oltrepasso un McDonald lì accanto. Dentro girano indiani in turbante con hamburger, africani con patatine, bambini tra i tavoloni ridondanti di vassoi e confezioni abbandonate ..l’azzeramento delle diversità etniche il livellamento delle culture e dei sapori ad un unico standard globale… triste.
Decido di riposare un poco su una panca all’ombra, vicino all’acquario, meta di turisti più facoltosi, sede del cosiddetto turismo organizzato occidentale.. Distesa sulla panca, in preda ad un’afa atroce e stanchezza globale, mi accorgo che due turisti si son seduti accanto a me in panca e stanno leggendo la descrizione del Bigo (l’ascensore panoramico di Genova ) in tedesco.. ascoltando mi immedesimo in loro e vedo coi loro occhi la mia città di tutti i giorni, assaporo la loro sorpresa, tutto sembra nuovo con loro, mi riapproprio dei monumenti in una nuova veste.
Mi guardano e mi chiedono come giungere al famoso museo del mare, il museo del mare? È qui dietro, ma sulla cartina non lo troviamo, pare lontanissimo eppure gli dico nel mio bellissimo inglese appreso con ben tre anni di Londra, è li dietro, proprio lì!!!
Son felici di saperlo, mi dicono essere di ???? (non colgo bene il nome della città in tedesco ) ma capisco essere nella zona della foresta nera, arrivano da Lerici dove dormono in bed and breakfast, rientreranno in serata. Perché vedere il museo del mare? Intervengo, guida accreditata!!! è moderno, carino ma...
Cosi gli propongo un ‘itinerario alternativo: immergersi nei prodotti locali che possono acquistare nelle varie botteghe e intanto rilassarsi, fiera delle mie origini piemontesi barra genovesi decanto inoltre gli allori del tartufo nelle langhe, del vino nel Monferrato, del cioccolato con le nocciole….
E li devio verso la via Garibaldi , centro di musei ricchi di storia ..io mi sento molto guida turistica, rimpiango di non essermi fatta avanti per uno scambio solidale in Germania .. mi chiedo perché i tedeschi paiano cosi rilassati di fronte a dei genovesi sempre di corsa e bigi .. sarà il benessere? Chiudo la mia giornata. Pensavo sarei stata sola in giro con tanta noia dentro nel cuore, e mi son trovata in una nuova terra, turista locale, guida per stranieri, straniera sulla mia panca genovese...e ho risparmiato un viaggio! km zero!
Autore: Elisa Marchelli
Premio letterario "Racconta la tua città"
Copertina: foto di Tiziano L. U. Caviglia via flickr