1. Cosa vedere a Ferrara
Lasciatevi stupire da Ferrara… dal suo umore colorato e silenzioso, fatto di verde e mattoni, di emozioni medievali e antiche.
La città delle Dame Estensi, ottocentesca e cinematografica.
Definita "Città delle biciclette", lascia trasparire già dal nome il suo spirito green. Aria pulita, poche auto nel centro storico, spazi vivibili, tutta da scoprire.
La poesia di Ferrara è vostra al primo sguardo, al primo caffè al Leon d’Oro, alla prima passeggiata in bici di domenica mattina… rituali senza tempo e senza luogo.
Il Castello, la Cattedrale, la Piazza Municipale, il Ghetto Ebraico, la Via delle Volte. Un giro panoramico che non può escludere il Palazzo dei Diamanti.
Gli appassionati di fotografia rimarranno colpiti da Via delle Volte: una strada acciottolata di 2 km che attraversa Ferrara. Tempo fa, prima che il corso del Po venisse deviato, in questa bella via medievale avevano luogo tutti gli scambi commerciali. Le volte, i passaggi, le arcate, l’atmosfera rarefatta e romantica, contribuiscono a disegnare una piccola Istanbul…
Quando cala la sera e si accendono le luci gialle, l'atmosfera si riempie di bisbigli e ombre minacciose... Via delle Volte è anche stata teatro di misteriosi avvenimenti e “luogo di malaffare”…
2. Sapori e cucina km0
Siamo al confine col Veneto: la cucina ferrarese è eccelso connubio di queste due terre.
Come in tutta l’Emilia troviamo paste fresche, cappellacci con zucca, cappelletti e passatelli in brodo, lasagne.
Tipicissimo il pasticcio di maccheroncini al ragù di carne o funghi.
La salama da sugo è un insaccato fatto di fegato, lingua suina, cotiche, spezie e vino rosso: altro piatto grasso e rotondo, da consumare in tutte le stagione accompagnato da patate arrosto o verdure saltate.
Il Grande fiume lambisce e influenza la città, regalando sorprese anche in cucina con l’ottima anguilla marinata.
Arrivando di corsa alla tradizione veneta troviamo la buona faraona e gli animali da cortile. Il tutto accompagnato dalla “coppia”, pane ferrarese IGT dalla foggia inusuale.
Il ristorante della Sapienza è il luogo dove gustare i piatti della cucina Ferrarese con fantasia e stupore:
una ex-stalla ed altre due sale ricavate dagli alloggi dei contadini con un'attenta opera di restauro nel rispetto delle caratteristiche e della tradizione del luogo.
Il menu varia quasi periodicamente seguendo i ritmi stagionali della campagna ed è rigorosamente km0!
3. Comacchio e i dintorni
La cittadina più sorprendente di tutto il Delta Emiliano romagnolo è Comacchio, con i suoi Trepponti, il Palazzo Bellini, la Loggia dei Mercanti… e la meravigliosa Abbazia Benedettina... come perdere il Parco del Delta del Po? Vi consigliamo un’escursione in motonave nella sacca di Goro, con partenza da Cannavi e sentiero a piedi sino alla foce del Po di Volano, dove si trova la Riserva Naturale Pineta di Volano, fino alle dune naturali di Punta Cormorano.
Non mancano le zone umide di acqua dolce e bosco idrofilo tipiche dell’Emilia bagnata dal Po. Le c.d. Valli di Campotto. Fate una bella visita al Museo Storico Naturalistico e una piccola escursione al Bosco del Traversante.
4. Natura, sport e itinerari lenti
Per chi si vuole cimentare con il mezzo più ecologico che ci sia il bosco Panfilia è visitabile a piedi ogni stagione dell’anno, preferibilmente nei mesi primaverili ed autunnali. L’entrata principale del bosco è situata lungo la strada d’argine che fiancheggia il Cavo Napoleonico, a circa 1, 5 km dall’abitato di Sant’Agostino. Il parcheggio auto, a fianco dell’ingresso, è attrezzato con panchine e tavoli per picnic e una fontana.
Restando in silenzio è possibile udire il picchio rosso e il picchio verde tambureggiare sui rami.
Dopo circa 700 m si giunge alla prima fossa di sgrondo, qui la vegetazione del sottobosco è caratterizzata soprattutto da piante di indaco bastardo, che in primavera e in estate presentano infiorescenze di un bel rosso porpora.
Dopo un centinaio di metri si piega a sinistra e si sale sull’argine del Catino: siamo ormai al limitare del bosco e davanti a noi si estende l’ordinata campagna di Sant’Agostino, coltivata per la maggior parte a seminativi. Si percorre l’argine in tutta la sua lunghezza in un sottobosco caratterizzato soprattutto dal verde scuro dell’edera che ricopre in gran parte il substrato del Catino, e si giunge quindi all’argine sinistro del fiume Reno che delimita l’ampia area golenale occupata dal bosco. Percorsi un centinaio di metri si piega a sinistra per rientrare nel bosco lungo lo stradone perpendicolare a quello principale.
Qui si notano splendide farnie e molti tronchi lasciati degradare naturalmente. Raggiunto lo stradone principale si gira a destra; da qui si può scegliere se inoltrarsi ulteriormente nel bosco imboccando uno degli stretti sentieri che si dipartono dallo stradone sulla destra e si congiungono dopo circa 400 m, o se tornare all’uscita principale.
5. Dove dormire in città e nei dintorni
Scopri tutte le strutture ricettive ecofriendly della provincia di Ferrara, dagli agriturismi biologici sullle colline, ai piccoli B&B e campeggi nel parco naturale del Delta Po, agli hotel ecologici nei piccoli centri storici.
Scopri tutte le strutture ricettive ecofriendly a Ferrara e provincia
Foto di copertina: il paesaggio di Ferrara da scoprire in bicicletta, foto di Caspar Diederik
Author: Angela Sebastianelli