Tra bellezze naturali, antichi borghi e villaggi nuragici, partiamo alla scoperta del sud della Sardegna
L’arcipelago della Maddalena e la Costa Smeralda riescono a richiamare ogni anno viaggiatori da ogni parte del mondo. Bisogna tener presente però che il fascino di questa zona non finisce con le luci che illuminano i locali alla moda della zona di Porto Cervo. Ma, al contrario, dalla costa Turchese a Villasimius, passando per il Supramonte di Oliena e Tiscali, il sud della Sardegna è così che riesce a raccontare la storia di un popolo che non si è mai arreso, di una terra dura che ha affascinato anche Galep (vale a dire Aurelio Galeppini) ossia colui che ha realizzato le tavole di Tex. E, anche per questo motivo, che consiglio di tenere come base Porto Pino e proprio da lì di andare alla scoperta del sud dell’isola: Tueredda e Capo Teulada a sud e Carloforte e Sant’Antioco sulla costa occidentale.
Alghero e il Parco di Porto Conte
Ad Alghero nel 1999 è stato istituito il primo parco regionale dell’Isola e sto parlando di quello di Porto Conte. Sulle pareti a picco sul mare di Punta Giglio che sono formate da rocce di 200 milioni di anni fa, vivono il falco pellegrino, la poiana, il barbagianni mentre nelle scogliere tra Capo Caccia e Capo Marargiu ha nidificato il grifone che è un rapace raro e, difatti, ve ne sono a mala pena una decina di coppie.
Nel parco dal 2002 è stata realizzata anche un’area marina per la conservazione delle biodiversità e questo è il paradiso delle cavità naturali, come ad esempio, quella di Nereo che è la più estesa grotta sommersa d’Europa. In immersione si entra da 35 metri di profondità e si esce a 15 dopo aver percorso un itinerario di gallerie subacque che si sviluppano per 300 metri. Ma ci sono anche le grotte emerse di Nettuno che sono raggiungibili sia via mare sia via terra grazie a 636 gradini della Escala del Cabirol. Mentre per gli appasionati di storia e archeologia sempre nel parco è possibile visitare sia il villaggio nuragico di Palmavera che risale al XV secolo a.C. sia la Grotta Verde sito archeologico dove sono stati trovati fossili umani ma anche vasi in ceramica e graffiti.
La Penisola del Sinis
Verso Oristano facendo la strada costiera davvero molto bella che attraversa Bosa si arriva alla penisola del Sinis con i suoi 40 chilometri di area marina protetta. Grazie al maestrale che c’è tutto l’anno è la zona prefetita per il surf, ma non solo perché qui si possono trovare degli ecosistemi palustri che sono tra i più interessanti d’Europa: tra i fenicotteri rosa nella laguna di Mistras e i marangoni del ciuffo che si vedono sullo Scoglio del Catalano e così sicuramente si posso fare felici pure gli amanti del birdwatching.
Itinerario alla scoperta di Cagliari
Una menzione la merita anche Cagliari che è il capoluogo ed è affacciato su un golfo che è riparato dal vento.
- Inizio il mio giro dalla chiesa di Stampace in cui sono costudite le reliquie del Santo Patrono che è Sant’Efisio. Si trova nell’omonimo quartiere medievale e la chiesa è in stile romanico gotico.
- Proseguo per la Cattedrale di Santa Maria del 1250. Si scende nella cripta di marmi policromi e il cui soffitto è ricoperto di 584 rosoni e i muri con 179 edicole dedicate ad altrettanti martiri.
- Poi passo al Bastione DI Saint Remy dove si possono sentire ancora le note del tango argentino con sullo sfondo il bel golfo illuminato. E’ un complesso davvero molto scenografico costruito a inizio ‘900 sulle antiche mura della città. E il suo nome lo deve al primo vicerè piemontese, Filippo – Guglielmo barone di Saint Remy. Si compone di un grande arcone, un’affascinante passeggiata coperta e una scala a tenaglia che porta alla grande terrazza Umberto I.
- Merita una visita anche il Museo Archeologico che è il più importante della Sardegna ed è suddiviso su quattro piani. Per maggiori informazioni https://museoarcheocagliari.beniculturali.it/
- Ma Cagliari è da sempre anche la patria di grandi pensatori come Salvatore Quasimodo, Grazia Deledda e tanti altri che fino a una ventina di anni fa amavano trovarsi nell’Antico Caffè del 1855 che si trova in Piazza Costituzione nei pressi del grande Bastione.
- Passeggio attraverso la storia sul Terrapieno del ‘700 dove una volta le signore erano accompagnate dalla bella musica delle orchestrine. Poco oltre si possono ammirare dei graffiti che danno valore la via sottostante fino ad arrivare ai giardini sotto le mura. E così dalla pendenze, ci sono sette colline, è facile capire che la città è costruita in collina.
- E qui possiamo trovare il giardino delle pietre che suonano è un luogo pieno di fascino che è legato a Sciolla che fu un grande scultore che è nato qui ed è morto nel 2016. Sciolla lavorava grandi massi di basalto o di calcare aprendo fessure che emettono suoni al contatto della mano o al soffio del vento. Sono appartemente silenti però basta una folata di vento per far si che liberino dei suoni meravigliosi.
- Con la bella stagione i cagliaritani e i turisti si riversano tutti quanti sulla principale spiaggia che si chiama Poetto e poco distante si trova il Parco Naturale del Molentargius e le vicine Saline che sono l’habitat che ogni anno scelgono i fenicottori rosa.
Iglesias
A Iglesias che si trova nella Sardegna sud occidentale ed è un comune di quasi 25.000 abitanti possiamo trovare la grotta di Santa Barbara che si trova all’interno della miniera di San Giovanni, ed esattamente nel territorio Iglesias / Gonnesa, è stata scoperta per caso dai minatori nel 1952 ed ha della rarità. Le sue pareti sono coperte di concrezioni semisferiche di calcite, nella volta abbondano le stalattiti e sul pavimento spuntano stalagmiti ricoperte da concrezioni di aragonite.
Il villaggio nuragico più importante della Sardegna
A Barumini si trova un villaggio Nuragico su Nuraxi che è una delle più importanti testimonianze della cività megalitica sarda. I resti delle costruzioni sono collocati in un paesaggio sostanzialmente integro, nel cuore della Marmilla, grande distesa senza alberi. E arrivare qui equivale a immergersi in un passato davvero senza tempo.
Immagine di copertina: due di sabbia nel sud della sardegna, foto via Canva PRO