La storia di Bisos parte dal cuore della Sardegna, dove il ritmo della natura convive con la storia millenaria dei suoi borghi. Tra siti nuragici e scorci incontaminati, ospitalità in antichi borghi e sapori a km zero, partiamo alla scoperta della Sardegna Centrale più autentica.

Il set di questa meravigliosa storia di sostenibilità è il cuore della Sardegna, in quella centralissima provincia di Oristano lontana dai ritmi caotici della costa. Un paesaggio di montagna, immerso in una spettacolare cornice naturale composta di foreste, cascate e fiumi. Ed è proprio da foreste ed allevamenti che arrivano i sapori speciali, tipici di questa parte dell’isola. L’immancabile pane carasau qui trova l’ottima compagnia di formaggi, nocciole, castagne, carni e salumi di montagna.

Discesa Monte Arci, Sardegna Centrale, foto di Wikimedia
Discesa Monte Arci, Sardegna Centrale, foto di Wikimedia
Il tipico pane carasau sardo, tipico anche della regione centrale, photo by Wikimedia
Il tipico pane carasau sardo, realizzato anche nella parte centrale dell’isola, photo by Wikimedia

Lo stile di vita semplice fatto di aria pulita, buon cibo ed interazioni sociali genuine si integra in maniera armonica al ritmo della natura e delle montagne. In questo consiste l’elisir di lunga vita della Sardegna centrale.

Quello che stiamo per compiere è un viaggio slow che affonda le sue radici nelle millenarie tradizioni della cultura sarda, testimoniate dalle sacralità dei suoi borghi, e nella calda ospitalità che ci hanno riservato i suoi cittadini.

Paulilatino, l’accogliente borgo dove tutto è cominciato

Il nostro viaggio comincia da Paulilatino, piccolo borgo abitato da 2300 abitanti. Situato in provincia di Oristano, si estende lungo la parte meridionale dell’altopiano basaltico di Abbasanta. In tempi antichi, costituiva uno dei centri più attivi dell’antica regione del Guilcer.

Sarà per questo motivo che oggi il piccolo centro fa tesoro delle testimonianze lasciate dalla sua storia millenaria. Tra questi la domus de Janas, dolmen, menhir e ben 110 siti nuragici, tra cui i celeberrimi Battizzonis, dal mastio e bastione a tre torri, e Lugherras, arricchito dalla presenza di quattro torri imponenti.

Domus de Janas, Paulilatino
Domus de Janas, Paulilatino

Paulilatino offre meravigliosi scorci incontaminati, avvolto com’è da sugherete, macchia mediterranea, oliveti e vigneti, irrorati da sorgenti. Come il famoso pozzo di Santa Cristina del XII secolo a.C., uno dei più prestigiosi esempi di architettura nuraghe, che si erge in uno spettacolare parco di ulivi secolari.

 

Pozzo Sacro di Santa Cristina (Oristano)
Pozzo Sacro di Santa Cristina (Oristano)

L’antica casa Bisos e l’innovativo modello di Ospitalità Diffusa

In questo mondo incantato veniamo a conoscenza dell’ospitalità diffusa Bisos, che in lingua sarda significa proprio sogni. Bisos è un’antica dimora appartenente alla famiglia Urgu da quasi 200 anni, recentemente recuperata con le più avanzate tecniche di bioedilizia, in maniera ecologica e sostenibile.

Le stanze, identificate con i nomi dei colori in lingua sarda, sono caratterizzate da soffitti e pavimenti originali e particolarissimi. Gli arredi si ispirano alla cultura sarda e ne esaltano i materiali, come le lane con colori naturali che avvolgono le testate dei letti o i tendaggi artigianali. Nonostante le avanzate tecniche con cui è stata ristrutturata, Bisos mantiene l’architettura di una casa signorile tradizionale.

La struttura esterna di Bisos, photo Ecobnb
La struttura esterna di Bisos, photo Ecobnb
Interno di una camera di Bisos, photo Ecobnb
Interno di una camera di Bisos, photo Ecobnb

Bisos utilizza un modello di accoglienza sempre più in voga nel mercato turistico, quello dell’ospitalità diffusa. Francesco, il suo proprietario, è riuscito a creare una vera e propria rete con gli abitanti del borgo, in modo da offrire ai suoi clienti servizi turistici diversi e aggiuntivi rispetto a quelli dell’alloggio in strutture alberghiere tradizionali.

Se siete, come noi, dei green travel-addicted, sempre alla ricerca di formule turistiche innovative, ma in grado di rispecchiare il più possibile le caratteristiche del luogo, allora l’ospitalità diffusa Bisos fa decisamente al caso vostro.

Quello che propone Bisos è un’idea di ricettività che va oltre la struttura e coinvolge il borgo, il centro abitato, la vita del paesino.  Una realtà che ha la funzione di “animare” dal punto di vista sociale, culturale ed economico il piccolo centro di Paulilatino. Il tutto con l’ottica di immergersi, diventare parte integrante del vivere quotidiano, scoprire e riscoprire i ritmi, i tempi e i modi della vita locale insieme agli stessi residenti.

Il modello di ospitalità diffusa di Bisos, photo di Ines Castellano via Unsplash
Il modello di ospitalità diffusa di Bisos, photo di Ines Castellano via Unsplash

Ci siamo fatti raccontare dal suo proprietario, Francesco Urgu, qualcosa in più sul modello di ospitalità diffusa e sull’idea di mettere su Bisos.

Intervista a Francesco Urgu, proprietario dell’ospitalità diffusa Bisos e bioarchitetto

Come e quando è nata l’ospitalità diffusa Bisos?

Mi sono innamorato di questa idea di ospitalità nel 1998, partecipando ad un convegno sugli Alberghi Diffusi del Professor Giancarlo Dall’Ara. Da allora mi sono ripromesso che, un giorno, sarei riuscito a realizzarne uno tutto mio.

Alcuni anni fa, ho rilevato la casa padronale della mia famiglia, Palazzo Urgu, costruita da mio bisnonno nella seconda metà dell’Ottocento. Grazie ad un bando europeo sono riuscito a ristrutturarla secondo i più moderni principi della bioedilizia e dell’ecosostenibilità e mantenendo, al contempo, l’anima, la storia e le peculiarità architettoniche del Palazzo.

Interno della struttura Bisos, restaurata secondo i moderni principi della bioedilizia
Interno della struttura Bisos, restaurata secondo i moderni principi della bioedilizia

Questo progetto è la sintesi di tutto il mio sapere in trent’anni di professione come bioarchitetto.

Si tratta di una scommessa su un’idea di turismo, fatta su misura per un piccolo borgo e basata sull’esaltazione della vocazione all’ospitalità che è insita nella cultura sarda.

L’ospitalità diffusa è resa possibile dalla collaborazione dell’intera comunità di Paulilatino, e va a coinvolgere diverse famiglie che, ad esempio, ospitano i clienti dell’albergo a pranzo o a cena.

Quali buone pratiche di sostenibilità avete adottato?

Per il recupero della nostra casa sono state usate tecniche e materiali ecologici che hanno reso l’edificio un luogo bello, funzionale e con elevate prestazioni di comfort. Senza rinunciare a preservare e valorizzare le testimonianze del suo passaggio nella storia.

Tutto questo ha portato a raggiungere una classe energetica elevatissima.  Vi spieghiamo perché.

L’edificio è coibentato con fibra di legno; gli intonaci sono in calce e pitturati con tinte naturali; le finestre in legno hanno vetri che impediscono il surriscaldamento; l’impianto termico trasmette il caldo e il freddo attraverso il pavimento, il soffitto e le pareti; l’aria interna è ricambiata 24/24 con il controllo dell’umidità relativa; i bagni hanno rubinetti a risparmio idrico per consumare pochissima acqua; gli arredi sono tutti in legno rifiniti con tinte ecologiche e realizzati da artigiani locali; i materassi sono in lattice naturale e le lenzuola in cotone; le tende e i copriletti sono in lana sarda artigianali colorate con tinte vegetali naturali; le pulizie vengono fatte con l’uso di detersivi naturali; per l’illuminazione si usano solo lampadine a Led e l’impianto è dotato di sensori per lo spegnimento automatico; a breve quasi tutta l’energia necessaria sarà prodotta da un impianto fotovoltaico sul tetto.

Interno di una camera della struttura Bisos, photo Ecobnb
Interno di una camera della struttura Bisos, photo Ecobnb

L’attenzione verso le tematiche ambientali del territorio, in cui la struttura è collocata, si concretizza, oltre a garantire il benessere degli ospiti, anche nel proporre prodotti enogastronomici bio che provengono dall’area circostante.  Per la prima colazione utilizziamo prodotti locali o regionali (marmellate, miele, pane, formaggi, ricotta, torte fatte in casa, frutta fresca, spremute, …) e stagionali.  Nel nostro paese abbiamo la fortuna di poter avere acqua di fonte, con un notevole risparmio sull’uso delle bottiglie di plastica.

Cosa viene apprezzato maggiormente dai vostri ospiti?

Sicuramente la prima colazione con i prodotti locali, l’utilizzo dell’artigianato locale per gli arredi, e l’intera filosofia di sostenibilità che ci ispira.  Fare turismo in maniera sostenibile in un piccolo paese (2300 abitanti) è un modo attivo di contribuire alla vita della comunità sotto ogni punto di vista.

Colazione a base di prodotti locali, photo Ecobnb
Colazione a base di prodotti locali, photo Ecobnb

Quali sono le cose da non perdere nei dintorni?

La zona del Montiferru è ricchissima di archeologia e bellissima dal punto di vista naturalistico.

In particolare, a soli 3km da Paulilatino si trova il pozzo di S. Cristina, un esempio affascinante dell’architettura nuragica dedicata al culto delle acque, in un ampio parco di olivi secolari raggiungibile anche a piedi da una strada secondaria che attraversa le campagne.  Sono inoltre numerosi i nuraghi visitabili (a piedi o in bicicletta) nel nostro territorio.  Poco distanti anche le antiche terme romane di Fordongianus (14km) dove si trova anche un moderno impianto termale, perfetto per una giornata di relax.

A una quindicina di km si possono visitare le cascate di Sos molinos, mentre le spiagge del Sinis, all’interno dell’area marina protetta, si trovano a circa 30km.  Apprezzatissima è la spiaggia di Is arutas, la cui sabbia è composta di bianchissimi chicchi di quarzo. Sempre poco distante, il lago Omodeo offre scorci e paesaggi degni di nota e la possibilità di fare canoa lungo il fiume Tirso.

La meravigliosa spiaggia di Is Arutas, non lontana dalla struttura Bisos
La meravigliosa spiaggia di Is Arutas, non lontana dalla struttura Bisos

La nostra posizione centrale sull’arteria principale che attraversa la Sardegna, la strada statale 131, rende agevoli gli spostamenti verso tutte le località dell’Isola.

Cosa significa per voi essere un Ecobnb?

Essere un Ecobnb significa essere integrati in maniera sostenibile nella propria comunità e nel proprio territorio, stabilire legami con i produttori e gli artigiani locali, interagire in maniera costruttiva con gli abitanti del paese e coinvolgerli nella valorizzazione della cultura locale.

Significa inoltre mettere in atto buone pratiche di risparmio energetico, ridurre gli sprechi e differenziare i rifiuti, tutte accortezze che adottiamo già da diversi anni.

Grazie Francesco per l’intervista!

Detail of a Bisos room, photo Ecobnb
L’attenzione ai dettagli della struttura Bisos, photo Ecobnb

Grazie ad attività come quella di Francesco è possibile oggi viaggiare green in maniera totalmente innovativa, con un’immersione travolgente nella cultura e nelle tradizioni del posto, senza rinunciare a comfort, sostenibilità e rispetto dei luoghi. +

Speriamo sia venuta voglia anche a voi di fare un tour della bellissima Sardegna Centrale, madre di straordinari borghi che alternano scorci naturalistici meravigliosi ed incontaminati alle testimonianze di un passato glorioso. Che oggi riesce a ritornare in vita, in tutto il suo splendore, grazie a vibranti comunità come quella di Paulilatino ed a scommesse vincenti su idee di turismo nuove.

E voi, avete mai soggiornato in un’albergo diffuso? Che cosa ha in più questa forma di ospitalità rispetto alle normali strutture ricettive? Diteci la vostra nei commenti!

Immagine di copertina di Monte Arci via Flickr 


Autore: Giuseppe Tirelli

Qui Giuseppe, quasi 22 anni, laureando in Economia e Management, instancabile viaggiatore ed esploratore della bellezza del mondo. Sono convinto che, in tempi di profonda trasformazione tecnologica, la competitività delle nostre economie dipenda dall’abilità delle aziende di sviluppare soluzioni innovative, sostenibili e “customer-centered” di successo.
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