Dall’orto all’immondizia, quanto pesa lo spreco alimentare sul clima? I dati ci dicono che è fondamentale smettere di sprecare cibo per ridurre le emisisoni di gas serra. Ecco come
Lo spreco di cibo avviene a tutti i livelli. Secondo la FAO, infatti, ben un terzo di tutti gli alimenti prodotti per la consumo umano rischia di essere sprecato o gettato. Stiamo parlando di 1,3 miliardi di tonnellate di “scarti” all’anno. In un solo anno, Europa ed America del Nord contano perdite alimentari dai 280 ai 300 kg per abitante.
Nonostante qualcosa si muova nel tentativo di fermare lo spreco alimentare (come la legge di Expo 2015), il consumo insensato di cibo avviene in diversi momenti.
Si parte dai campi, dove i prodotti deformi/ danneggiati vengono scartati, passando per gli scarti della trasformazione nell’industria agro-alimentare e gli invenduti della grande distribuzione, fino ad arrivare agli avanzi sulla tavola dei consumatori. Lo spreco è presente in tutte le fasi della catena alimentare. E se ai consumatori hanno un terzo della responsabilità di questo spreco, allora più del 60% è imputabile all’industria agricola, agro-alimentare e alla grande distribuzione.
Lo spreco alimentare genera dei gas serra evitabili
Secondo la WRAP, a livello mondiale, ogni tonnellata di cibo sprecato è responsabile di 4,5 tonnellate di CO2. A dispetto del moderno concetto di economia circolare, uno studio americano dell’EPA mostra come circa il 42% di CO2 prodotta negli Stati Uniti provenga dalla produzione, dalla trasformazione e dal trasporto di prodotti alimentari. Se si stima che un terzo di questi prodotti non saranno consumati, siamo di fronte ad un 14% di emissioni evitabili solo nella fase di produzione e distribuzione.
Un bilancio parecchio appesantito dal trasporto e dal trattamento degli scarti, il cosìdetto “organico biodegradabile”. Se, da un lato pochissima informazione esiste sul bilancio nella filiera della raccolta e del trattamento dei rifiuti organici nell’industria agroalimentare e nella grande distribuzione, qualche elemento d’analisi proviene dalle famiglie. La raccolta di rifiuti porta a porta, infatti, ammonta in media ad un totale di 530 000 tonnellate di CO2 equivalente per paese all’anno (dati FNADE).
Inoltre, in giro per il mondo, gli scarti alimentari sono ancora in maggioranza nascosti o bruciati, responsabili del 19% delle emissioni mondiali di metano, un gas con un potere di riscaldamento climatico pari a 23 volte quello della CO2. Con l’incenerazione, infine, gli scarti composti d’acqua disequilibrano il bilancio energetico della combustione e sono responsabili delle emissioni di CO2 soprannominate biogeni.
La carne rossa ha l’impatto climatico maggiore
L’impatto climatico dello spreco alimentare non è lo stesso per tutti gli alimenti. Gli alimenti di origine animale hanno un impatto altissimo sull’ambiente e causano molte più emissioni di gas ad effetto serra. La produzione di un kg di carne, ad esempio, emette mediamente 30 volte più CO2 nell’atmosfera della produzione di un kg di lenticchie. Lo spreco alimentare di prodotti di origine animale pesa, dunque, molto di più in questo “bilancio climatico”.
Anche il cambiamento del tipo di carne che le persone sono solite mangiare può influire in maniera consistente sul loro impatto ambientale. Uno studio di Ranganathan rivela come la sola diminuzione di un terzo del proprio consumo di carne bovina in favore di carne bianca possa ridurre le emissioni di CO2 di circa il 15%. Questo perché la produzione di carne bovina da sola utilizza un terzo dell’acqua utilizzata in tutta la filiera alimentare a livello mondiale.
La riduzione del consumo di carne bovina può quindi giocare un ruolo fondamentale nell’evitare che la temperatura terrestre salga al di sopra dei temutissimi 1.5 gradi Celsius.
Al di là di una forte dimensione etica e sociale, quindi, vi sono anche delle importanti questioni climatiche che giocano un ruolo nella riduzione dello spreco alimentare a tutte le tappe della filiera produttiva.
10 Regole da Seguire per smettere di Sprecare Cibo
L’Unione Nazionale dei Consumatori ha recentmente stilato un decalogo con l’obiettivo di limitare i prodotti che finiscono nella spazzatura. Ecco le dieci semplici regole per combattere il cambiamento climatico causato dallo spreco alimentare:
- Prepara una la lista della spesa: abiturarsi a pianificare, senza necessariamente essere troppo meticolosi, i pasti della settimana, può diminuire drasticamente il numero di alimenti che finiscono nella spazzatura.
- Guarda attentamente la scadenza degli alimenti nel tuo carrello: spesso gli alimenti con vita residua più lunga sono quelli meno in vista negli scaffali.
- Evita di fare spesa a stomaco vuoto, in tal modo il tuo carrello non si riempirà dei tipici prodotti inutili che si comprano presi dallo stimolo della fame.
- Attenzione ai formati convenienza: molto banalmente, i famosi 2×1 o 3×2 sono convenienti solo se si consuma effettivamente il prodotto, altrimenti rischiano solo di ingrossare il bidone della spazzatura.
- Riponi gli alimenti per scadenza è una regola semplice ed estremamente efficace contro lo spreco: i prodotti con una data di scadenza più lontana vanno dietro, quelli più vecchi vanno riposti davanti per consumarli prima.
- Utilizza il frigorifero in modo strategico: questo è fondamentale nella battaglia contro lo spreco, anche energetico. Ti ricordo che la temperatura ideale per il frigorifero è di 4 gradi.
- Nel frigor, riponi ogni alimento nel posto giusto, seguendo la regola 5 (vista prima) per conservare più a lungo gli alimenti. Frutta e verdura nei cassetti, pece e carne cruda al primo piano, carne cotta al secondo, affettati e formaggi più in alto, conserve già aperte e uova ancora più su.
- Congela gli alimenti avanzati è un utile espediente per utilizzare gli avanzi prima che vadano a male, cercando di scrivere sempre sul contenitore la data. Ricordati anche che gli alimenti scongelati e successivamente cotti possono essere ricongelati.
- Sottovuoto, Compostaggio per il giardino e Cucina degli Avanzi sono tre utili idee per smettere di sprecare cibo. Così puoi combattere il cambiamento climatico dovuto allo spreco alimentare in modo creativo e divertente.
- Prima di buttare, apri, annusa, assaggia, il consiglio della nonna sempre attuale.
Voi cosa ne pensate? Siete disposti a cambiare un po’ le vostre abitudini per smettere di sprecare cibo e combattere il cambiamento climatico? Diteci la vostra nei commenti!
Foto di copertina di Brooke Lark on Unsplash