Sembra quasi il titolo di un film, ma niente è mai stato più vero. I difensori della Terra esistono davvero, e ogni anno molti di loro vengono eliminati senza lasciare tracce, senza che i giornali ne parlino, senza avere il tempo di accorgercene.

Defenders of the Earth, Difensori della Terra, è un report della Global Witness incentrato sulle uccisioni dei cosiddetti difensori dell’ambiente e dei terreni nell’anno 2016. Leggere queste parole può apparire assurdo. Invece è proprio così: in molte parti del mondo sempre più persone vengono uccise per la semplice volontà di voler proteggere la propria terra, la propria casa o il proprio campo dai mostri dell’industria mineraria, dalle multinazionali, dal disboscamento o dalla coltivazione ed allevamento intensivi.

Foto di Kees Streefkerk via Unsplash, campo arato, agribusiness, difensori della terra
Foto di Kees Streefkerk via Unsplash

Difensori della terra: più di 200 morti nel 2016

Il cittadino medio, specialmente in Europa, spesso non ha l’opportunità di entrare a contatto con queste statistiche relative ai difensori della terra. Le nazioni coinvolte, infatti, non si può dire siano propriamente sotto il grande occhio dei social media o della televisione. Brasile, Nicaragua, Colombia, Guatemala, Filippine, Repubblica democratica del CongoUganda o Zimbabwe sono realtà altamente sconosciute e delle quali si preferisce non parlare. Eppure i dati sono chiari: quasi quattro persone a settimana nel 2016 sono state eliminate per aver rivendicato il diritto di difendere il proprio pianeta.

Non per nulla il 2016 è l’anno con più morti registrate fino ad ora: quasi 200 attivisti e ambientalisti hanno perso la vita in ben 24 paesi diversi. Il che significa che il campo non è poi così ristretto, senza contare il fatto che molte morti non vengono nemmeno riportate.

A raccontarcelo è la Global Witness, che nel suo report mette per iscritto i dati di una battaglia che è ancora molto lontana da una conclusione. Questi tipi di reati sono facilitati dal fatto che governi e compagnie non tutelano abbastanza i “difensori della Terra”, rendendoli ancora più vulnerabili agli attacchi ed alle repressioni ed incanalandoli in un tunnel infinito di pratiche legali con la giustizia, dal quale difficilmente se ne esce vincitori.

L’Ambiente è il nuovo campo di battaglia

Campo di costruzione di una fabbrica,difensori della Terra, foto di Mariusz Prusaczyk via Unsplash
Campo di costruzione di una fabbrica, foto di Mariusz Prusaczyk via Unsplash

La grande caccia alle risorse naturali è ciò che muove le fila del tutto. Quando gli interessi non coincidono, a rimetterci è chi cerca di difendere a tutti i costi le proprie terre e la propria identità, chi non vuole cedere le proprie risorse alle industrie, mantenendo intatto quel patrimonio naturale e culturale senza trasformarlo in una nuova miniera o in un nuovo settore agricolo.

Purtroppo, i colpevoli vengono denunciati raramente, perciò risulta abbastanza difficile stabilire chi sia l’assassino in questione e soprattutto da dove sia partito l’ordine. Tuttavia, Global Witness, nell’anno 2016, ha identificato diversi sospetti, tra cui: paramilitari, guardie di polizia e di sicurezza private, proprietari terrieri, ma anche bracconieri, cecchini e rappresentanti di industrie.

Comunità locale africana, difensori della Terra, foto di Avel Chuklanov via Unsplash
Foto di Avel Chuklanov via Unsplash

Per Voi e per Noi, difensori della Terra

Immaginate di fare parte di una comunità che vuole avere il diritto di prendere decisioni sulla propria terra. Immaginate di essere al centro di una manifestazione pacifica per difendere il luogo in cui vivete. Immaginate di battervi per il benessere del vostro Pianeta.

Immaginate ora che per questi motivi vi venga negato il diritto alla vita. Non servono scienziati per comprendere che qualcosa di tragico sta succedendo e che quel qualcosa va assolutamente fermato. Non solo nel 2016, ma anche nel 2017 sono state registrate dalla Global Witness, in collaborazione con The Guardian, un totale di 197 morti di difensori della terra e dell’ambiente.

“Stiamo pagando con il pericolo di estinguerci” è ciò che afferma una donna colombiana nel video Guardians of the forest, postato dalla Global Witness, dove chi vive e si nutre dei frutti del proprio terreno, rischia di scomparire insieme ad esso.

La cosa più importante è quindi assicurare protezione ai difensori della Terra, far sì che i governi garantiscano alle comunità locali la possibilità di compiere scelte informate e consapevoli sulle proprie risorse, oltre che evitare e punire gli abusi.

Prendersi cura della natura significa anche prendersi cura di chi vi abita, di chi lotta ogni giorno per difendere la propria terra da coloro che la disboscano e la distruggono per puro interesse economico. Dall’Amazzonia alla Repubblica democratica del Congo, quella dei Difensori della Terra è una strage silenziosa che si deve assolutamente fermare.

Foto copertina di Ravi Pinisetti via Unsplash

Ti potrebbe interessare anche:

Il consumo eccessivo di carne sta distruggendo il nostro pianeta: il report di WWF

Amazzonia vs. Petrolio: la rivincita della Natura

Distruggere l’ambiente è un crimine contro l’umanità


Autore: Margherita Potrich

Nata a Rovereto, Margherita studia Lingue Moderne per l’intermediazione turistica e d’impresa presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento. La conoscenza e l’utilizzo della lingua inglese nel lavoro è il suo principale obbiettivo; grazie ad Ecobnb ha avuto la possibilità di applicarla al tema emergente del turismo sostenibile.
Altri articoli di Margherita Potrich →


Questo articolo è stato pubblicato il curiosità, news ed eventi ed etichettato , , . Ecco il permalink.