Dal 1° Luglio sono cambiate le regole per chi mette in affitto per periodi brevi un immobile o parte di esso: vediamo insieme come essere in regola.
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate si possono trovare i nuovi obblighi fiscali per gli affitti brevi che vanno da comunicare i dati dei contratti al certificare e dichiarare le ritenute operate.
Cosa sono gli affitti brevi
I destinati delle nuove regole sono tutti coloro che stipulano contratti di affitto non superiori a 30 giorni di immobili a uso abitativo (comprese le sublocazioni e le concessioni in godimento a terzi a titolo oneroso da parte del comodatario) stipulato da persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, direttamente o tramite intermediari, tradizionali o online.
Le nuove regole
La manovra 2017 (Decreto legge n. 50/2017) prevede che ai redditi che derivano da questi contratti stipulati a partire dal 1° giugno 2017, si applichino le disposizioni relative al regime della cedolare secca con l’aliquota del 21%, sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali sui redditi derivanti dalla locazione. L’host, o l’intermediario, è obbligato ora a trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati relativi ai contratti conclusi: il nome, cognome e codice fiscale del locatore, la durata del contratto, l’importo del corrispettivo lordo e l’indirizzo dell’immobile. Per i contratti relativi allo stesso immobile e stipulati dallo stesso locatore, la comunicazione dei dati può essere effettuata anche in forma aggregata. La trasmissione dei dati avverrà attraverso i canali tematici dell’Agenzia, entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di conclusione del contratto.
I soggetti interessati, che pagano o riscuotono i canoni/corrispettivi relativi ai contratti di locazione breve, devono effettuare una ritenuta del 21 per cento sull’ammontare complessivo dei canoni/corrispettivi ed effettuare i versamenti delle ritenute con il modello F24.
Per maggior informazioni, ecco il link delle Agenzia delle Entrate sugli affitti brevi.