strada della lana, Biella in notturna

 

 

Il territorio di Biella, area di antica tradizione tessile, si caratterizza per l’armoniosa molteplicità dei suoi paesaggi che convivono felicemente con un ricco patrimonio di storia e arte.  Questo è proprio il posto giusto per chi desiderasse andare a caccia di sperdute pievi rurali e antichi borghi fortificati, godendo della buona tavola e del buon vino, in quest’area di cerniera tra i ghiacciai alpini, i monti del Canavese e la piana vercellese, non ha che l’imbarazzo della scelta.

strada della lana, lago di Viverone

                   Lago di Viverone, Felizberto Emmanuel Avetta via Flickr

 

Il nostro itinerario, di oltre 50 km, percorribile per lunghi tratti in bicicletta, avrà come punto di partenza il lago prealpino di Viverone, nella cui zona lacustre occidentale, sono ancora oggi celati i resti di villaggi palafitticoli costruiti nell’Età del Bronzo. Adagiato sulle colline della Serra, potremo ammirare e visitare il castello di Roppolo, magnifico maniero che nel corso dei secoli ha subito diversi interventi di ristrutturazione e oggi sede dell’Enoteca regionale della Serra.

Il rimodellamento geografico degli insediamenti durante il XII secolo ha generato una rete di centri abitati fortificati, un po’ ovunque.

Spostandoci di soli 3 km da Viverone troviamo lungo il percorso il borgo franco di Piverone (1202), anch’esso adagiato su una splendida posizione panoramica. Il paese conserva nella via principale una turrita porta d’accesso del XIII secolo. Nella zona a est del paese, inoltre, non sarà difficile imbattersi in diversi ruderi come la chiesetta romanica del Gesiun (IX sec), a testimonianza di villaggi ormai scomparsi.

strada della lana, Valle dell'Elvo

                                Valle dell’Elvo, fotografia di Ferruccio Zanone, via Flickr

 

Da Piverone una stretta via conduce alla valle dell’Elvo, oltrepassiamo il paese di Zimone e attraverso una carrareccia arriviamo alla Pieve di San Secondo, che è considerata un gioiello dell’architettura romanica biellese e nel periodo estivo ospita un Festival Internazionale di Musica Antica.

Proseguendo in direzione di Cerrione e Mongrando la nostra attenzione viene colpita dall’altopiano della Bessa, caratterizzata da una fitta vegetazione.  Questa riserva naturale è formata da “ciapei” cumuli di ciottoli alti 15-20 metri, che danno al luogo un aspetto assolutamente unico.

 

Prima di affrontare l’ultima parte del tragitto faremo sosta in un ambiente montano, tra boschi e pascoli abitati da volpi, ricci, scoiattoli, nel B&B La Coccinella, che ha sede in una cascina del 1700, completamente ristrutturata nel 2004 con materiali naturali.

La mattina seguente rifocillati con una sana colazione biologica, riprenderemo il nostro viaggio alla volta di Biella, l’antica Bugella, dove potremo ammirare la piazza della Cisterna, lo splendido campanile romanico a nove piani e nella pieve di S.Stefano, uno dei più bei battisteri del Piemonte.

strada della lana, Biella Piazza Duomo

                      Biella, piazza Duomo, foto di Giovanni Novara, via Flickr

 

Nella visita alla città tra le altre cose potremo ammirare e volendo anche acquistare i tessuti di alta qualità lavorati con fibre nobili la cui pratica ha origini plurimillenarie.

Infine lasciata la città si può optare per proseguire il viaggio in due diverse direzioni, entrambe interessanti, si può decidere di raggiungere il santuario di Oropa, considerato il più importante tra quelli biellesi e ritenuto uno dei più antichi santuari mariani, oppure dirigersi a sud di Biella, dove si trova il ricetto di Candelo, uno tra i borghi più interessanti e meglio conservati del Piemonte.

 

strada della lana, Parco della Burcina Biella

 Parco della Burcina, Pollone (Biella), fotografia di Fabrizio Calatti, via Flickr

 

Lungo la strada che separa Biella dal santuario di Oropa potremo soffermarci nel Parco Burcina, una particolare riserva naturale apprezzata per le meravigliose fioriture di azalee e rododendri.

Nei dintorni di Candelo, invece, possiamo ammirare il selvaggio altopiano del Baraggione considerato “l’ultima savana europea” in cui si possono trovare molinie, rade betulle e maestose querce ed esso rappresenta la linea di confine tra la civiltà biellese della lana e quella vercellese del riso.

Cosa aspettate? Partite alla scoperta delle strade della lana!

 

 

 


Autore: Emanuele Benigni

Nasce nel 1974, a Viadana, piccolo comune mantovano della pianura padana. Da sempre interessato ai viaggi e allo sport, ha praticato il calcio, la bicicletta (di cui possiede diversi modelli da strada e da sterrato) e le arti marziali. Ha studiato architettura a Firenze, dove ha anche lavorato per anni nell’Ostello della Gioventù, entrando in contatto con viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Da qualche anno ha intrapreso il progetto ViaggiVerdi, a cui tuttora collabora, appassionandosi alla fotografia, tema ricorrente degli ultimi viaggi.
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