Pronti? Avete sincronizzato gli orologi?
Alle ore 23.03 di domenica 21 Dicembre si celebra il Solstizio d’inverno, cioè l’inizio dell’inverno astronomico che terminerà il 20 Marzo 2015.
Cosa succederà nella notte tra domenica e lunedì?
In quella notte, il sole raggiungerà il punto più alto nella rotta lungo l’eclittica solare, ovvero il percorso che il sole effettua nel cielo nel corso di un anno.
Vogliamo ricordare che, per quanto per noi sia ormai scontato, è la nostra Terra che si muove nel cielo e non il Sole (ricordiamo tutti quanto questa affermazione costò, tra gli altri, a Galileo Galilei).
Ma non basta e non ci fermiamo qui.
La Terra si muove lungo l’eclittica attorno al Sole e al contempo si muove su un asse inclinato che la attraversa virtualmente dal Polo Nord al Polo Sud. Proprio a causa di tale rotazione su asse inclinato i raggi del Sole la raggiungono in modo obliquo e riscaldano poco.
Ecco perché da quel giorno in poi, il grande freddo ci accompagnerà per almeno 3 mesi.
Il Sole invictus
Per quanto la conferma di tutti questi movimenti (la Terra su se stessa e attorno al Sole) sia relativamente recente, la data del Solstizio d’inverno è stata celebrata dagli uomini fin dall’antichità: i popoli pre-cristiani del Nord, ad esempio, organizzavano la festa del “Sol invictus” perchè dal giorno seguente al solstizio le giornate si allungavano, per quanto in misura minima all’inizio.
I Romani, invece, celebravano i “Saturnalia”, feste con banchetti ma soprattutto tante candele e torce.
In Egitto si festeggiava la nascita di “Horus”, “colui che è distante” o “colui che è in alto”, dai riferimenti legati all’astro solare abbastanza chiari.
I Cristiani celebravano e celebrano ad oggi la nascita di Gesù, la “vera luce”.
Insomma, fin dalla notte dei tempi, la luce, la sua scomparsa, il suo affievolirsi in questi mesi e, viceversa, il suo tornare a illuminare il buio e a scaldare la Terra sono stati momenti da celebrare festosamente.
Oggi noi siamo più consapevoli dei meccanismi e delle dinamiche che la mancanza della luce provoca a livello della natura e del nostro corpo e sappiamo che buona parte della nostra malinconia e in alcuni casi delle depressioni sono frutto anche della carenza della luce solare…e forse è ben per questo che scappiamo dall’altra parte dell’emisfero alla ricerca della lunga estate.
Ma per i meno fortunati, non resta che sperare in un inverno che sia tanto bizzarro quanto la scorsa estate e lo scorso autunno.
Foto di copertina: il ritorno della luce, foto di Distant Hill Gardens, via flickr