La raccolta dello zafferano ha, forse, un sapore di qualcosa di antico che tuttavia dà un non so che di unico e speciale. Prova ne è l’Abruzzo che è la terra dello Zafferano.
Dagli stimmi allo zafferano che mettiamo in tavola
Nella pianura di Navelli, in Abruzzo, ogni autunno è ormai una tradizione la raccolta dello zafferano.
In queste zone difficili, ma non impossibili, da raggiungere, i raccoglitori di zafferano staccano ancora manualmente gli stimmi dal bel colore rosso porpora.
E’ proprio ai piedi dell’imponente Gran Sasso che sfiora i 3.000 metri di altezza che all’inizio dell’autunno inizia questa attività vecchia come la terra.
Il tipo di zafferano coltivato è il Crucus Satirus che nei petali ha tre stimmi che dopo essere stati tostati andranno a essere la base per ottimi manicaretti.
Lo zafferano è anche detto oro rosso dato che per avere 1 kilogrammo di zafferano serve togliere manualmente circa 200.000 fiori e così si spiega il costo dello zafferano stesso.
Quest’operazione si chiama “sfioratura” e viene fatta solitamente di sera su di un tavolo in legno sul quale si mettono tutto il contenuto delle ceste in vimini.
E’ una procedura assai faticosa e questo sta portando, per lo meno così mi disse una donna locale che praticava questo mestiere fin da ragazza con cui ho avuto modo di parlare a questo riguardo, al lento però inesorabile declino.
Gli stimmi dopo essere stati staccati sono posti su di una rete per essere essiccati e normalmente, prosegue sempre quella donna, sono posti vicino al camino.
Aggiunge poi questa signora: “certo quando vai al supermercato ad acquistare lo zafferano è caro però “dietro” c’è tanto lavoro e il prezzo si aggira sui 12.000 euro al chilogrammo”.
Conclude, poi, dicendomi che quando ad inizio novembre tutti i fiori saranno stati raccolti i campi saranno messi a riposo per 12 mesi circa e finalmente la merce verrà lavorata per essere confezionata e spedita ai clienti.
Una curiosità: da chi è stato portato in Abruzzo lo zafferano? A portare in queste zone lo zafferano, anzi meglio i bulbi di questo fiore, fu nel XIII secolo il monaco dominicano Santucci che fu uno degli inquisitori sotto Filippo II e che era proprio originario di Navelli.
Cosa vedere in Abruzzo nella zona dello zafferano
La mia gita in Abruzzo, attraverso le zone dello Zafferano, inizia da qui:
Navelli
Navelli è tra “I Borghi più bell’ d’Italia” e conta circa 600 abitanti. La sua particolarità sono le case arroccate su di uno sperone roccioso con il Palazzo Baronale Santucci di origine cinquecentesca. Nasce sulle rovine di un castello medievale.
La particolarità di Navelli è la scalinata assai ripida però altrettanto scenografica in quanto va a finire nel centro cittadino tra vicoletti, dimore storiche, archi, cappelle, quelle che rimane di vecchie porte. Le case-mura che tuttora possiamo ammirare avevano lo scopo difensivo ed erano il confine ultimo del borgo.
Sulla cima di Navelli c’è la chiesa di San Sebastiano proprio a fianco del summenzionato Palazzo Santucci. Molto bella anche la chiesa del Rosario. All’ interno c’è una magnifica tela della Crocefissione che risale al XVIII secolo e un organo imponente del 1782.
Nella piana dei Navelli, a Civitaretenga di Navelli, puoi soggiornare in un antico borgo recuperato in modo eco-sostenibile e antisismico dopo il terremoto del 2009. La casa vacanze eco-friendy per 4-5 persone è ricavata all’interno del borgo caratteristico, arredata con mobili di recycling e self made, e ha una vista magnifica sulla piana dei Navelli. Il luogo ideale per una vacanza alla scoperta di borghi autentici, luoghi poco affollati e silenziosi, che durante la notte regalano cieli stellati mozzafiato. Nello stesso paesino puoi trovare la Cooperativa dell’Altopiano di Navelli, dove puoi acquistare lo zafferano prodotto localmente.
Le Grotte di Stiffe
Le grotte di Stiffe che è davvero un ottimo esempio di fenomeno carsico che meritano di essere viste. La visita dura un’ora. Il percorso, ovviamente, andata e ritorno è lungo meno di 1.500 metri e si compone di camminamenti che sono facilmente accessibili grazie a diverse scalinate. Per maggiori informazioni visitare il sito internet delle grotte.
Campo Imperatore
Campo Imperatore che un grande altopiano di quasi 2.000 metri d’altezza. Tutt’intorno ha i ripidi fianchi del Corno Grande che è la vetta più alta dell’Appennino e dal Monte Camicia. L’atmosfera è davvero da favola con il Gran Sasso che ospita il ghiacciaio più a sud d’Europa.
Rocca Calascio
Tramite un semplice sentiero panoramico si arriva alle Rovine della più alta fortezza d’Abruzzo vale a dire la Rocca Calascio che è stata il set di svariati film. Un signore del posto mi ha detto anche tanti nomi però, sono, sincera non me li ricordo più. Poco sotto la chiesa di Santa Maria della Pietà che domina la valle di Campo Imperatore.
Foto Copertina Campo di Zafferano CanvaPro