Tra antiche torri e verdi colline, Brisighella è un affascinante borgo medievale che merita un viaggio
Brisighella ha poco più di 7.000 abitanti e si trova nella provincia di Ravenna. È a 115 metri sul livello del mare, alle pendici dell’Appennino Tosco Emiliano.
Perché Brisighella è conosciuta come ‘borgo dei tre colli’? Perché la cittadina sorge su tre pinnacoli in cui si trova, rispettivamente, la Rocca, il Santuario, la Torre dell’Orologio.
Altresì Brisighella è considerata uno dei borghi d’Italia più belli grazie al verde, ai sentieri, alle scale scolpite nel gesso e tutto questo, nell’insieme, le dona una vera e propria atmosfera sospesa nel tempo davvero molto particolare e suggestiva.
Quando andare a visitarla?
Non ci sono stagioni migliori in cui andarci perciò ogni momento è sempre quello giusto!
Per girarla basta una giornata e quindi, magari, se hai a disposizione un week end in abbinato si potrebbe fare un trekking nel Parco della Vena del Gesso Romagnola. Il parco è nell’entroterra tra Imola e Faenza ed è un’area naturale protetta di oltre duemila ettari e la sua particolarità è quella che la catena montuosa sia costituita interamente da gesso. Per maggiori informazioni.
Ma ora torniamo a Brisighella che è facilmente raggiungibile sia con i mezzi pubblici sia con la propria auto. Se arrivi in treno c’è la stazione ferroviaria (Faenza/Firenze) che è a pochi passi dal centro mentre in auto puoi lasciarla al parcheggio che si trova proprio nei pressi della stazione (quando ci sono andata io era gratuito) dei treni e che è abbastanza grande perciò non dovresti faticare a trovare un posto dove parcheggiarla.
Che cosa vedere a Brisighella:
Inizio dalla coloratissima Piazza Marconi e da qui si sale qualche gradino per arrivare alla Via degli Asini che è l’unico esempio di tutta Europa di strada medievale che è sopraelevata ed è anche inglobata in un edificio! Si tratta di una via unica al mondo, o quasi, ed è stata fatta nel XIV secolo come difesa anche se successivamente è stata utilizzata come via per il trasporto dalle cave del gesso grazie a carrette trainati da asini e le loro stalle si trovavano all’altezza di ogni lunetta ecco perché è stata chiamata così.
Proseguo poi per la scalinata, qui ve ne sono davvero tante, e arrivo al sentiero che mi porterà alla Torre dell’Orologio. Si stratta di un interessante baluardo difensivo che è stato eretto nel 1290 da Pagani (era un condottiero romagnolo che fu pure biasimato da Dante Alighieri nella Divina Commedia per colpa delle sue ambiguità politiche) seppur sia poi stato ricostruito nel 1850 e fu proprio allora che è stato messo uno strano orologio con un quadrante che conta sei ore, invece, di dodici. Per arrivarci bisogna fare la bellezza di 350 scalini una vera e propria sfacchinata però una volta arrivati in cima il panorama che ci si offre è meraviglioso e si sarà ripagati così dalla fatica. La torre apre nei festivi e nei prefestivi di pomeriggio (orario: estivo 15.30/18.30 e invernale 14.30/18.30).
La mia prossima meta è la Rocca che è raggiungibile con una bella passeggiata a piedi di 15 minuti dalla Torre oppure è possibile arrivarci attraverso un sentiero (ben indicato) che inizia dal centro storico. La Rocca fu costruita nel XIV secolo dalla Famiglia Manfredi di Faenza. È visitabile anche al suo interno e quando ci sono andata io il biglietto d’ingresso costava 3 euro inoltre comprendeva anche l’ingresso al museo civico cittadino che è dedicato al rapporto tra l’uomo e il gesso che qui la fa sicuramente da padrone. Attualmente le normative Covid prevedono l’ingresso di 20 persone ogni mezz’ora però ti posso assicurare che 30 minuti possono essere sufficienti per una visita. Ho trovato molto interessante sia il camminamento esterno sia il percorso delle segrete senza dimenticare le belle stanze arredate, anche quelle padronali, e le cucine.
Dalla Rocca, ancora, con pochi minuti a piedi si può arrivare al Santuario di Monticino. Si tratta di un percorso in salita però non troppo impegnativo in parte su strada asfaltata per poi rientrare nella natura. Il Santuario è del XVII secolo seppur sia stata restaurata svariate volte. Nel santuario si venera una statua della Madonna in terracotta policroma e il cui artista è ignoto e però si sa che risale al 1626. Il santuario dovrebbe essere aperto dalle 08 alle 16 mentre, attenzione, che il sabato è dalle 10:30 fino sempre alle 16. Sul retro del Santuario stesso si trova il museo che fino a qualche anno fa era una cava da cui si estraeva il gesso mentre ora è diventato un Museo Geologico all’Aperto.
Il Duomo che è la collegiata di San Michele Arcangelo e fu costruito nella seconda metà del XVII secolo con pianta a croce greca. All’interno si trovano una tavola quattrocentesca che rappresenta la Madonna delle Grazie, un’altra San Michele e una l’Adorazione dei Re Magi.
Una menzione, infine, la meritano sia il Palazzo del Municipio costruito tra il 1824 e il 1828 in stile neoclassico palladiano sia la fontana dei tre zampilli che è la più antica fonte pubblica del paese.
Per maggiori informazioni su Brisighella e le sue tante bellezze è possibile consultare il sito internet.