Imperia, la “capitale dell’olio di oliva”, si trova nel Ponente Ligure ed è una città bellissima ma soprattutto brillante e luminosa come l’olio che l’ha resa famosa da sempre.
E’ da qui che passava fin dai tempi antichi tutto l’olio che arrivava dal Mediterraneo e, forse non lo sai, ma è proprio qui che è nata la professione di assaggiatore d’olio.
Il Museo dell’Olio di Oliva
L’olio, in tutte le sue mille sfaccettature, è tuttora una delle principali attività commerciali della zona ed è una cultura talmente radicata che tutti gli anni viene fatta la manifestazione “Olioliva” che proprio quest’anno ha festeggiato i vent’anni.
Ad Imperia c’è anche il Museo dell’Olivo (per maggiori informazioni contattare lo 0183/295762) che grazie a macchinari, ricostruzioni di ambienti ci narra alla perfezione la storia dell’olio e i suoi numerosi usi come alimento, ma anche per fare delle medicine o per produrre i cosmetici, grazie alle sue proprietà benefiche.
L’olio qui è così importante perché è la base per tantissimi piatti come, ad esempio, il pesto oppure la cundijun ossia un’insalata di pomodori, olive, basilico e l’immancabile olio d’oliva.
Porto San Maurizio e Oneglia
La tradizione dell’olio ha origine antiche e risale addirittura alla millenaria lotta tra Porto San Maurizio e Oneglia (le due località sono separate attualmente solo dal fiume Impero) che insieme a nove comuni più piccoli vanno a formare grazie al decreto regio del 21 ottobre 1923 la città di Imperia.
Una curiosità
Mi è capitato di parlare con i locali e gli anziani sentono ancora ben forte questa rivalità perché, ad esempio, i nomi dialettali dei due borghi sono differenti: “Cacellotti” quelli di Porto San Maurizio e “Piantaforche” quelli di Oneglia. E sai da cosa risale questo nome? Dai tempi in cui era in vigore la pena di morte e le esecuzioni venivano fatte dove attualmente si trova il parco urbano ossia al rio Baitè perché separava i due territori. Ci si era accordati in modo che il patibolo (le forche) fosse installata nella parte di quelli di Oneglia mentre il boia che apparteneva a una famiglia di Porto San Maurizio era dall’altra parte.
Inizialmente, dal Seicento e fino al Risorgimento, è stato Porto San Maurizio a rappresentare il centro della produzione e del commercio dell’Olio insieme anche ad agrumi, fichi e pasta poi però Oneglia incomincia a sviluppare una cultura industriale con la nascita di valide aziende e l’attività si sposta su di lei.
Oneglia: cosa vedere
Oneglia la sua particolarità sta nel centro storico che è un labirinto di portici equamente suddivisi, per lo meno nel passato, tra ricchi dove si potevano trovare attività di un certo livello e quelli dei poveri dove per lo più si vendevano verdura, frutta e alle cui spalle si trovavano gli animali a pascolare. La strada lungo le antiche mura sabaude che giravano tutte intorno al centro cittadino con l’unico scopo commerciale ossia la riscossione dei dazi. E tenendo un occhio sulle Alpi Liguri si sviluppavano tra stradine e piazzette con le casette gialle e rosa e la tipica pavimentazione che è un’insieme di mosaici con ciottoli di fiumi e di mare levigati, neri e bianchi, che formano figure geometriche.
Il mio itinerario parte da Piazza Dante che anticamente era usata per le esercitazioni militari. Qui possiamo trovare ancora l’ex municipio di Oneglia in stile rinascimentale.
Quindi proseguo per la collegiata di San Giovanni Battista che è il più importante luogo di culto e quindi non posso non ammirare la casa dello scrittore De Amicis (ora è sede della Guardia di Finanza) con a fianco la biblioteca che una volta era un tribunale e quindi la casa natale dell’Ammiraglio Doria. E così camminando, camminando arrivo alla zona portuale o meglio la Calata Cuneo con quello che una volta erano i bastioni delle mura cittadine mentre ora ospitano ristoranti in cui poter assaggiare i piatti tipici.
E proprio da questi portici vedo stagliarsi sul lungomare il promontorio del Parasio di Porto Maurizio che mi fanno venir voglia di fare una bella passeggiata a mare.
Io ho una vera e propria passione per i Clown e perciò non potevo mancare di visitare la Villa Grock che è una fantastica villa con giardino stupendo che appartenne al famoso clown svizzero Charles Adrien Glock. La residenza è stata ideata da lui stesso in stile Art Decò seppur misto di sapore orientale.
Una curiosità, in centro dove adesso c’è un grattacielo, una volta prima dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale sorgeva un Penitenziario Regio che era la più grande struttura penitenziaria del Regno di Sardegna. Era una prigione modello in quanto aveva come scopo di riabilitare attraverso il lavoro i prigionieri che erano per lo più dei poveracci che rubavano soprattutto per la fame.
Porto Maurizio: cosa vedere
Adesso mi trasferisco a Porto Maurizio e il cui centro medievale è detto Parasio ed è arroccato su di un promontorio . Questo borgo ricorda le strutture urbanistiche genovesi e, un esempio, è il Palazzo del Capitano del Popolo in cui possiamo notare l’interno del palazzo ancora ben affrescato e le persiane lavorate a onda per facilitare lo scolo dell’acqua piovana … classico stile genovese. In questo palazzo è stato ospitato, tra gli altri, anche Mazzini.
Nel borgo c’è la chiesa più grande dell’intera regione e sto parlando del Duomo Basilica di San Maurizio in stile neoclassico con bella pinacoteca interna.
Si dice che fosse adornata così riccamente per far nascere l’invidia della storica rivale Oneglia …
Sull’altare maggiore troviamo una statua del santo in marmo bianco che è stata realizzata da un allievo del Canova e sotto sono conservate le reliquie del Santo.
A fianco, seppur un po’ spostata, troviamo la chiesa del Patrono “ufficiale” di Imperia ossia san Leonardo ed è proprio qui che troviamo oltre a una chiesa a lui dedicata anche la sua casa natale.
Invece l’antica chiesa di San Maurizio sorgeva in un punto più elevato, e per chi ha fiato e gambe conviene andare, dove lo spettacolo che si gode è davvero meraviglioso.
A me è piaciuto davvero molto, e ti suggerisco di andarci, anche l’Oratorio dei Disciplini di San Pietro Apostolo, perché all’interno ci sono degli affreschi del Settecento che non sono mai stati restaurati.
Meraviglioso anche il complesso di Santa Chiara con la chiesa dal campanile triangolare, il monastero e uno spettacolare loggiato sul mare.
Lucinasco
Infine, per poter dire di avere fatto l’intero tour della strada dell’olio, dobbiamo andare nella vicina Lucinasco è un borgo minuscolo immerso negli ulivi …
Se vogliamo conoscere per bene la storia del territorio dobbiamo fare un passaggio, cosa che io ho fatto, al museo Etnografico diffuso che si compone di frantoio, stalla, una vecchia casa contadina con indumenti d’epoca di uso quotidiano.
Nel bosco, totalmente immersa nella pace e nel silenzio, troviamo la Chiesa di Santa Maria Maddalena, del quattrocento in stile romanico.
Mentre dell’antico castello non restano che i ruderi.
Adesso la mia gita è terminata, fatemi sapere come è andata la vostra vacanza green alla scoperta di Imperia!