Molti li hanno definiti come l’Ottava Meraviglia del mondo. Nella Valchiusella, in Piemonte, scopriamo i Templi dell’Umanità, una costruzione sotterranea, orgoglio della Comunità di Damanhur.
In un paesino di 500 persone, a 50 chilometri da Torino, nascosta nel cuore di una montagna, si trova quella che molti hanno definito come l’ottava meraviglia del mondo. Parliamo dei Templi dell’Umanità – o dell’Uomo, la costruzione sotterranea più grande del mondo. Sono stati realizzati dalla Federazione di Damanhur, una comunità di persone accomunate da una filosofia precisa. I lavori iniziarono nel 1978 e furono ultimati in 16 anni, scavando la roccia a mano. Sono stati riconosciuti ufficialmente come opera d’arte dalla Soprintendenza delle Belle Arti e ogni anno attirano turisti e curiosi da tutto il mondo.
L’Eco-Società di Damanhur
La comunità di Damanhur – letteralmente, città della luce – conta oltre 600 persone. Venne fondata a Vidracco nel 1975 da Oberto Airaudi, uno scrittore, sensitivo e pranoterapeuta che sarebbe stato ispirato da visioni mistiche. Damanhur è un gruppo etico-spirituale autogestito, da alcuni considerato una vera e propria setta. La loro storia è spesso stata segnata da controversie legali. La stessa costruzione dei Templi fu oggetto di indagine nel 1992, in quanto era stata tenuta segreta e quindi non autorizzata. Una lettera anonima ne svelò l’esistenza. Dopo l’intervento delle autorità e la regolamentazione del cantiere, i lavori proseguirono per consegnare al mondo la meraviglia che vediamo oggi, visitabile tutto l’anno. La Federazione infatti decise di non tenere più nascosto il capolavoro che aveva realizzato, e la dichiarazione della Soprintendenza – nel 1996 – decretò l’apertura ufficiale al pubblico esterno alla comunità.
Damanhur ha una propria moneta, un proprio sistema scolastico ed economico, organismi amministrativi e posizioni lavorative esclusive. Si definiscono una eco-società; il loro credo fondamentale è che l’uomo sia portatore di una scintilla divina. Attraverso la meditazione e delle tecniche da loro inventate, i damanhuriani imparano a direzionare le energie vitali per prendere coscienza di sé. Hanno anche una propria concezione e interpretazione della storia e dei fenomeni fisici (non supportata da teorie scientifiche accertate), fondata sulla teoria delle “linee sincroniche”, dei “fiumi di energia” che attraversano il pianeta, lo collegano al resto dell’universo e sulla base dei quali si possono spiegare gli eventi.
Uno dei valori cardine della spiritualità damanhuriana è l’ecologia. La Terra viene vista come un essere vivente in sé e per sè, e si cerca di valorizzare il fatto che l’uomo è connesso con essa come con gli altri essere viventi. Energie rinnovabili, agricoltura biologica, bioarchitettura, insegnamenti dedicati a scuola: a Damanhur, la sostenibilità viene creata ogni giorno, attraverso azioni concrete.
L’ottava meraviglia del mondo
I Templi dell’Umanità occupano 8.500 metri cubi di spazio sotterraneo, divisi in cinque piani, fino a una profondità di 72 metri sotto il suolo. Secondo la comunità la costruzione fu ispirata da una delle visioni di Airaudi, che vide una stella cadere sulla terra esattamente nel punto dove oggi troviamo i Templi, e lì cominciò a scavare la roccia a mani nude. Non c’è alcun dubbio sulla straordinarietà della costruzione di cui parliamo.
I Templi sono un tripudio di arte, colori, luci. Un’architettura complessa e meravigliosa, che si snoda tra corridoi, nicchie e stanze segrete. Proprio per questo sono stati spesso paragonati alle piramidi egizie. E l’associazione, in effetti, non è sbagliata: diversi concetti della spiritualità di Damanhur derivano dall’antico Egitto. I cittadini quindi hanno un po’ “approfittato” di questo stereotipo; come? Si, ci sono stanze segrete nei Templi, ma… Anche altre stanze segrete all’interno delle stesse!
Le pareti sono decorate con mosaici in vetro e pietra, pitture, sculture, intarsi di legno, rame e sbalzo. Seguendo un percorso articolato, si scoprono le sette sale dei Templi, ognuna dedicata a un elemento e caratterizzata da un proprio misticismo. La prima è la Sala degli Specchi, dedicata alla luce, all’aria, al cielo e al sole con una cupola in vetro e il pavimento in granito e marmo.
La Sala dell’Acqua è dedicata al principio e alle forze divine femminili; è anch’essa arricchita da una cupola e ospita un fuoco sempre acceso. Proseguiamo con la Sala della Terra, a 30 metri sotto il livello del suolo, composta da due stanze circolari e decorata con un magnifico portale in vetro dai colori solari. La Sala dei Metalli è dedicata ai metalli e al tempo, con otto preziose vetrate raffiguranti otto volti.
La quinta sala è una delle più particolari, è la Sala delle Sfere, interamente ricoperta da foglie d’oro: rappresenta il cuore dei Templi, il nome è dato dalle nove sfere lungo le pareti, che contengono liquidi alchemici di diversi colori. É qui che si entra in sintonia con le Linee Sincroniche, e la maggior parte dei visitatori – anche i più scettici – escono dalla sala stupiti dall’energia che hanno percepito durante la visita.
Penultima sala è il Labirinto (tranquilli, nessun pericolo di perdersi), in cui si ripercorre la storia dell’umanità attraverso dipinti lungo tutte le pareti. Infine, il Tempio Azzurro, la sala più antica e costruita interamente a mano con martelli e scalpelli, dedicata alla nascita dei Templi e arricchita da un mosaico al centro del pavimento che rappresenta “La Stella” dei Tarocchi.
Visitare Damanhur
Oltre alla spettacolare costruzione dei Templi dell’Umanità, anche l’ambiente esterno, in superficie, merita di essere visitato. L’insediamento principale (e storico) della comunità è chiamato Damjil; molte attività si svolgono lì. L’area più affascinante da visitare è il Bosco Sacro, un tempio a cielo aperto che si snoda tra diversi sentieri. Una “foresta incantata” proprio sopra i Templi sotterranei, che ne amplifica l’energia attraverso il mondo vegetale.
L’ottava meraviglia del mondo è visitabile tutto l’anno, acquistando diverse tipologie di biglietti. Si inizia sempre con una passeggiata guidata a Damjil, per scoprire la storia della comunità e la sua organizzazione, indispensabile quindi per proseguire eventualmente con la visita dei Templi o partecipare ad alcune attività. É gratuita nei giorni festivi e dura circa 45 minuti. A questa si possono aggiungere la visita delle prime quattro sale dei Templi dell’Uomo oppure dell’intera costruzione ipogea, che dura mezza giornata. Infine, è possibile spendere un intero giorno a Damanhur, scoprendo tutte le aree dell’insediamento e partecipando anche a una seduta di meditazione nel Bosco.
I Templi dell’Umanità sono uno di quei tesori nascosti a pochi passi da noi che vale la pena scoprire. Sono un esempio di come l’uomo sia ancora in grado di costruire qualcosa di magnifico senza ricorrere a mezzi industriali e senza snaturare l’ambiente in cui agisce.
Se siete curiosi di conoscere dal vivo come vivono i membri della comunità e vedere coi vostri occhi la stupefacente costruzione de “l’ottava meraviglia del mondo”, approfittate del nostro Ecobnb a soli 15 minuti a piedi da Damanhur!
Immagine di copertina: Sala dei Metalli, foto via Damanhur