La Bora è la prima cosa che ti viene in mente se pensi a Trieste? Fammi indovinare: se ti stai preparando per un weekend nella città del vento hai già consultato le previsioni meteo almeno un paio di volte e ti chiedi cosa aspettarti.
Quando soffia la Bora?
Molti viaggiatori arrivano a Trieste temendo – e un po’ sperando – di incontrare i refoli, così sono chiamate le forti raffiche che possono raggiungere la velocità di 150 km/h… e oltre! Spesso però restano delusi, perché la Bora non è un fenomeno così frequente come si immagina. Raramente arriva in estate, mentre soffia più spesso nei mesi invernali, tra ottobre e febbraio/marzo.
Tracce e indizi: la Bora quando non c’è
Visitare Trieste con la Bora è un’esperienza da provare che non si dimentica. Ma c’è comunque un modo per “vedere” la Bora… anche quando non c’è! Proprio così: tra le vie del centro e nei parchi sono tante le tracce che rivelano la sua presenza. Bisogna però saperle riconoscere, vuoi qualche indizio?
Cosa vedere in centro a Trieste (con il naso all’insù)
Mentre passeggi nel centro di Trieste, alza lo sguardo verso i palazzi: prima o poi resterai sorpreso da strane finestre che sporgono dalla facciata. Oggi ne sono rimaste poche, ma un tempo erano molto usate. Servivano per affacciarsi senza esporsi al vento gelido in inverno. E se alzi il naso ancora più in alto? Sui tetti potrai vedere antenne inclinate… guarda caso, tutte nella stessa direzione! Ecco un altro segno!
Hai osservato i comignoli? Ne puoi notare di diverse forme: quelli più tipici sono fatti ad “acca”, e se sei fortunato puoi avvistare anche quelli girevoli, che impediscono al fumo di essere ricacciato dentro quando la corrente è impetuosa.
Se poi sali sul colle di San Giusto per una passeggiata nel parco, parecchi alberi a bandiera, con i rami solo da un lato, ti mostreranno gli effetti modellanti dei refoli. Impossibile non accorgersene!
Da dove soffia la Bora
Vuoi sapere da dove soffia? In cima al Molo Audace te lo rivela la rosa dei venti, dove la Bora è l’unico vento raffigurato con volto umano, impegnato a soffiare forte. Da lì puoi anche ammirare Ursus, l’enorme pontone galleggiante attraccato al Molo IV. Un vero e proprio reperto di archeologia industriale, nel 2011 la Bora lo ha reso protagonista di una grande fuga: raffiche davvero impetuose ruppero i suoi ormeggi spingendolo al largo. Riesci a immaginare quel gigante alto quasi 80 metri mentre si allontana da solo, senza controllo, nel mare agitato del Golfo? Fu davvero un’avventura, e ancora di più il suo recupero.
La Bora in un museo
Assolutamente da non perdere è il Museo della Bora, il luogo che celebra i venti e raccoglie testimonianze, libri, oggetti curiosi e pezzetti di storia di Trieste. Qui puoi trovare le vecchie corde che venivano sistemate nei tratti più esposti per aiutare i passanti a reggersi in piedi, puoi leggere articoli di giornale che raccontano gli episodi del passato, ammirare foto d’epoca e opere d’arte a tema. Info: https://www.museobora.org/
Scoprire i segreti della Bora
E se ti è venuta ancora più curiosità di sapere perché si scatena questo fenomeno naturale, come si convive con le raffiche a 120 km/h, quali storie hanno scritto… allora fa per te questo trekking urbano per scoprire Trieste da un punto di vista davvero particolare.