Una tenda a Milano o itinerario in bici sulla via dell’acqua: scopriamo insieme le proposte che hanno vinto questa edizione di Adotta un Turista, e le persone che le hanno ideate.

Come già annunciato, pochi giorni fa abbiamo premiato a Bologna, durante il Festival del Turismo Responsabile IT.A.CA’, i vincitori del contest Adotta un Turista. L’obiettivo del contest è quello di promuovere un nuovo modo di viaggiare, legato all’accoglienza, al dono e allo scambio. Crediamo di essere riusciti anche in questa edizione nel nostro intento grazie a tutte le persone che hanno partecipato.

Ma adesso è il momento di scoprire chi sono i vincitori di quest’anno e come sono nate le loro idee di ospitalità!

1. Pedalando sulle vie dell’acqua

Antonio ha vinto il primo premio di Adotta un Turista, con la sua proposta ‘Pedalando sulle vene dell’acqua‘. Un percorso in bicicletta, ripercorrendo il viaggio fatto dall’acqua potabile, attraverso la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese. Ecco cosa ci racconta:

La tua proposta per Adotta un turista nasce dall’amore per la bicicletta e il cicloturismo è senza dubbio una pratica di turismo sostenibile. Da dove nasce questa tua passione?

La passione per una tipologia di turismo più sostenibile e soprattutto responsabile e consapevole nasce nel 2009, in realtà dovrei dire la nostra passione perchè senza di Lei questo non sarebbe mai nato.

Siamo una coppia di wasafiri  (viaggiatori consapevoli) Antonio Venza e Anna Maria Palmisano. Questo nostro progetto fatto di storie e lentezza nasce nel 2009, anno del nostro primo viaggio consapevole, in Tanzania sull’altopiano di Iringa. Questo è l’anno in cui ci siamo sposati e abbiamo deciso di trascorrere il nostro viaggio di nozze in Tanzania insieme all’associazione Tulime onlus. E proprio nella “terra rossa” abbiamo conosciuto  la “cooperazione di comunità”, abbiamo imparato ad essere viaggiatori e non più turisti, non solo in paesi lontani ma soprattutto nella nostra vita quotidiana.

E così abbiamo dato un nuovo significato personale al termine “ricchezza”, pensando ad un nuovo modello che fa delle “relazioni umane” e della “pazienza del coltivare” i suoi fili conduttori e che inserisce il benessere, la natura, la quotidianità e la libertà, all’interno di un significato che non può essere assolutamente slegato dal contesto.

Con la tua proposta, ci inviti a visitare la Puglia in modo differente e originale. Quali sono i luoghi di maggiore interesse che pensi vadano valorizzati?

Sarò un po’ di parte, ma penso ad un turismo sempre più indirizzato al paesaggio, che va sostenuto nel senso più ampio del termine  Quindi la mia risposta è: Valorizzare le Ciclovie e i cammini del sud Italia attraverso la mobilità lenta Già da qualche anno La ciclovia dell’acquedotto, le GreenWays, la via Traiana, la via Appia, i vari percorsi ciclabili e naturalistici che collegano l’entroterra pugliese, hanno avuto il piacere di ospitare i primi viaggiatori.  Tanto per intenderci, la ciclovia dell’acquedotto, un opera al momento ancora molto spartana, che con molta pazienza le amministrazioni locali, gli enti istituzionali e soprattutto gli appassionati del “coordinamento dal basso della ciclovia dell’acquedotto” stanno cercando di comporre come un  meraviglioso puzzle.

Sostenere, valorizzare questi cammini o ciclovie sarebbe un ulteriore ricchezza personale per tutti coloro che ogni giorno sostengono e valorizzano il cambiamento, un esempio concreto di accoglienza e integrazione di esperienze e di cultura che rendendo il contesto più moderno, aperto e dinamico. Il tempo e lo spazio possono mutare la nostra concezione delle cose, non solo a livello individuale, ma anche a livello collettivo; e in un mondo che è smarrito ed affranto dall’affanno quotidiano, un ritorno lento alle origini e alla Terra può essere considerato come un ritorno ad una dimensione più umana e a noi vicina.

Consigli di viaggio per un cicloturista alle prime armi?

Anche io sono alla ricerca della formula perfetta, perché…. “C’è  sempre una storia da raccontare”. Il consiglio che mi sento di dare è comunque quello di ricercare sempre un po’ di ricchezza in ogni momento, di vivere i luoghi, di sentire la voglia di entrare in contatto con terre sconosciute, con altri uomini, con altre storie e di essere propensi a portare a casa qualcosa che lascerà veramente un ricordo sottopelle indelebile.

2. A Parma un filo ci unisce

La seconda vincitrice è Ivana Manferdelli, aiutata da sua figlia Anna, con la sua proposta ‘A Parma un filo ci unisce‘. Si tratta di un nel cuore di Parma, e di un laboratorio creativo per realizzare un oggetto souvenir in tessuto. Conosciamola insieme!

Cosa ha ispirato la tua proposta di ospitalità e condivisione per Adotta un turista?

Prima ancora di venire a conoscenza di una filosofia dell’ospitalità e della sharing economy, tendevo già ad applicarne alcuni tratti, ad esempio  vedere i posti attraverso gli occhi di chi ci vive. Tra un posto “assurdo” dove potevo andare a trovare un conoscente e un luogo turistico frequentato, privilegiavo il primo. Certamente all’epoca era anche un buon modo di approfittare dell’ospitalità e di economizzare, di fatto però continuo a preferire le case private agli hotel, indipendentemente dal risparmio. In sostanza, le forme meno classiche e più sperimentali di fare turismo mi stimolano  e mi intrigano, sia come viaggiatrice sia come ospitante e l’iniziativa “Adotta un turista” mi è piaciuta subito.

Con la tua proposta inviti a scoprire Parma in compagnia di chi la vive. Che tipo di esperienza può offrire la città ad un viaggiatore?

Parma è una città piccola e tranquilla con un buona concentrazione di cose interessanti e dove tutto è raggiungibile a piedi o in bicicletta (noleggiabile in più punti): un centro storico con Duomo e Battistero, un grande Parco Ducale, un tempio della lirica come il Teatro Regio. E basta spostarsi fuori Parma per visitare castelli e musei del cibo. Proprio sul cibo la zona ha molto da dire, in parte è frutto di campanilismo e di autocompiacimento (il prosciutto di Parma è sì buono ma non il migliore in assoluto come pensano alcuni e la cucina è troppo ricca per essere sana) ma non si può negare l’eccellenza di alcuni prodotti. Quindi il viaggiatore a Parma visita, ammira, mangia, scopre, si rilassa.

La nostra proposta “A  Parma un filo ci unisce” è di dedicare un po’ del nostro tempo al viaggiatore per aggiungere alla torta due ciliegine: i tetti di Parma e un souvenir che non si compra in negozio.

Cosa significa per te turismo responsabile?

Del turismo responsabile mi piace il rispetto per l’ambiente e per le persone e la lentezza che permette di respirare gradatamente l’aria di un posto e osservarne i particolari senza fretta di accumularli e giudicarli.

3. Sotto le stelle di città

Il terzo premio di Adotta un Turista va a Veronica Falcone che propone una notte insolita in un giardino di Milano con la proposta ‘Sotto le stelle di città‘.

Ricordati che Adotta un Turista non finisci qui! Sei ancora in tempo per farti adottare come turista e viaggiare gratis!

 

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Autore: Chiara Marras

Sono Chiara, 30 anni, una laurea in tasca e tanti progetti in mente. Credo fortemente nel web come punto di scambio e divulgazione e penso che uno dei temi più urgenti in questo momento sia l'eco-sostenibilità. Perché allora non riscoprire il viaggio come unione con la natura e con la cultura locale?
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