Se ad ogni bambino di 8 anni venisse insegnata la meditazione, riusciremmo ad eliminare la violenza nel mondo entro una generazione. – Dalai Lama

Anche i bambini possono imparare a meditare e beneficiare sin da piccolissimi di questa antichissima disciplina. Immaginiamo come sarebbe il mondo se a scuola, oltre alla storia e alla geografia, i bambini imparassero a riconnettersi con sé stessi e con il proprio respiro, a conoscere la loro essenza più profonda, a rilassarsi e a prendere consapevolezza di sé e degli altri. In realtà non sarebbe così impossibile: la meditazione si può facilmente imparare a scuola, oppure a casa con mamma e papà, può diventare un momento naturale di benessere e cura di sé stessi, con incredibili vantaggi, dimostrati anche dalle neuroscienze. L’ho scoperto grazie a questo bellissimo libro che mi è capitato tra le mani qualche settimana fa.

Quali sono i benefici della meditazione e da dove partire per insegnarla ai nostri piccoli? Ce lo raccontano Marina Panatero e Tea Pecunia con il loro libro Giochiamo a rilassarci, edito da Feltrinelli.

La meditazione dovrebbe essere una sana abitudine quotidiana, un po’ come lavarsi i denti alla fine di ogni pasto. (Marina Panatero, Tea Pecunia)

Mi è piaciuta molto questa analogia, con cui inizia il terzo capitolo del libro. Ed effettivamente è così: la meditazione è un esercizio che fa bene alla mente, con tantissimi benefici sul corpo, sull’umore, sulla memoria, sull’equilibrio emotivo, sulla creatività, sulla consapevolezza di sé, sulle relazioni e sulla pace interiore. Ecco perché insegnarla ai nostri figli, fin da piccoli è così importante!

Soprattutto al giorno d’oggi in cui la quotidianità dei nostri figli è scandita da attività e ritmi stressanti, il rilassamento e il saper gestire le proprie emozioni è così importante. Meditare è anche uno strumento per aiutarli a realizzarsi.

Abbiamo incontrato le due autrici del libro Giochiamo a rilassarci, entrambe laureate in Filosofia e specializzate nelle tradizioni orientali, per capire meglio il rapporto tra meditazione e bambini e perché questa pratica può aiutarci a crescerli più sereni.

Giochiamo a rilassarci - i bambini imparano la meditazione

Perché è diventato importante/necessario insegnare meditazione ai bambini?

La meditazione è una pratica laica, semplice, piacevole che apporta innumerevoli benefici, a ogni livello. La pratica della meditazione con i bambini risponde a una comune, profonda aspirazione: il desiderio di serenità interiore ed esteriore, di calma mentale e fisica. I nostri bambini sovente appaiono stressati, dispersivi, ansiosi, agitati, perché sottoposti a numerose sollecitazioni e a uno standard di vita che li vuole eccellenti e performanti. Ma noi cosa vogliamo davvero per loro? Che siano felici, che i loro sogni diventino realtà, che possano essere chi sono e realizzare i loro potenziali, qualunque essi siano. La meditazione è uno strumento impareggiabile in questo, perché permette al bambino di sbocciare. Ci piace anche ricordare un’affermazione del Dalai Lama: “Se a ogni bambino di otto anni venisse insegnata la meditazione, riusciremmo a eliminare la violenza nel mondo entro una generazione”. Qualcosa su cui riflettere.

Quali sono i benefici della pratica della meditazione?

Alcuni minuti (per i bambini, per gli adulti i minuti devono essere almeno 10!) di pratica regolare di meditazione apporta numerosi e impagabili benefici: rilassamento fisico, soglia dell’attenzione più alta, maggiore controllo sul flusso di pensieri, potenziamento delle capacità creative, aumento dell’autostima e dell’autosufficienza, migliore gestione delle emozioni, sviluppo di qualità prosociali, sviluppo di gentilezza amorevole, diminuzione della sensazione di ansia. Di fronte a tali e tanti benefici, perché non dedicarsi a questa pratica tutti insieme, in famiglia? È un momento piacevole di condivisione di un’“attività” che richiede pochi minuti quotidiani e che migliorerà la qualità della vita.

Come si può avvicinare i piccoli a questa pratica?

Nel nostro libro Giochiamo a rilassarci (Feltrinelli) partiamo proprio dall’ABC della meditazione, per offrire un metodo semplice e concreto per accompagnare i più piccoli in questa pratica; spieghiamo qual è la posizione migliore, il luogo, il momento e ogni domanda troverà risposta. In questi ultimi anni, la meditazione è entrata nelle scuole di numerosi Paesi occidentali e recentemente anche l’Italia si sta aprendo a questa possibilità; noi stesse collaboriamo con numerosi insegnanti e teniamo corsi di meditazione per i bambini, accompagnati da chi li ama, e adulti (anche tanti adulti amerebbero avvicinarsi alla meditazione ma non sanno come. Per loro c’è il nostro Impariamo a rilassarci. La meditazione per principianti stressati e senza mai tempo. Urra/Feltrinelli).

Quali sono le principali tecniche di meditazione e come trovare quella giusta per i nostri figli?

Le tecniche di meditazioni sono svariate (Osho era arrivato a contarne centoventi); esistono meditazioni da fare seduti e altre in movimento; alcune si praticano nel silenzio mentre altre richiedono musica o voce guida. In “Giochiamo a rilassarci” proponiamo sia meditazioni guidate, che sfruttano il potente mezzo della visualizzazione, sia meditazioni silenziose basate sul semplice respiro, sia meditazioni dinamiche, da fare in movimento. Le meditazioni che offriamo sono originali e appositamente concepite per fasce d’età ed eventuali problematiche (iperattività, ansia, sviluppo della creatività e così via), rispettose dei tempi dei bambini, facili da insegnare, adatte al nostro mondo occidentale, piacevoli da fare e “pronte all’uso”. Il consiglio è di sperimentare la meditazione nelle sue diverse forme, ogni tecnica per alcuni giorni, fino a trovare la propria: è più facile da fare che da pensare.

Possiamo “giocare a rilassarci” con i nostri bimbi anche in vacanza?

Certamente! Noi e i nostri figli troviamo bellissimo meditare in luoghi naturali: in spiaggia, al mattino o verso sera, quando non c’è troppa confusione e in montagna, davanti a un paesaggio spettacolare, o immersi nei rumori e suoni della campagna. Attimi in cui godiamo della bellezza della natura: anche questa è una meditazione, informale, perché siamo presenti a noi stessi, nel qui e ora, avvertendo la connessione con la meraviglia quotidiana che troppo spesso, per la fretta, ignoriamo. La meditazione informale è accessibile sempre: assaporiamo i cibi che mangiamo, osserviamo il paesaggio, respiriamo a pieni polmoni, finalmente pienamente consapevoli. La vacanza è un ottimo luogo da cui partire per inserire poi la meditazione nella quotidianità della vita ordinaria.
La meditazione è una pratica piacevole, ecologica, gratuita, fruibile ovunque, un valore aggiunto alla vacanza da soli o in famiglia.

Grazie Marina e Tea per questa piacevole scoperta, sicuramente approfitteremo delle prossime vacanze per giocare a meditare con i nostri bambini!

Titolo del libro: Giochiamo a rilassarci

Casa editrice: Feltrinelli

Da leggere assolutamente se: praticate meditazione e volete scoprire come renderla accessibile ai vostri figli (ma anche nipoti, o alunni). Se siete curiosi di sperimentare uno strumento di mindfulness che ha risultati importanti (scientificamente provati) sul benessere, e anche sui risultati scolastici dei vostri bimbi.

Da non leggere se: se pensi che meditare sia una cosa da budditsti, e se niente e nessuno può smuoverti dalle tue vecchie abitudini.

Ci certo qualcuno avrà pensato che sia un po’ “folle” proporre la meditazione ai bambini, ma noi lo abbiamo fatto con i nostri figli e con parecchi altri piccoli “allievi” e abbiamo potuto constatare i benefici che ne hanno ricevuto, con il tempo. D’altronde, come Steve Jobs ha detto: “Solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di cambiare il mondo lo cambiano davvero”. (Marina Panatero, Tea Pecunia)

Ti potrebbero interessare anche:

Tra yoga e arte: la tua fuga spirituale in Italia

Parco del Monte Fuso: natura, sport e avventura


Autore: Silvia Ombellini

Sono un architetto con la passione del viaggio. Penso che sia sempre più urgente riuscire a vivere in armonia con l’ecosistema del quale siamo parte. Dopo la nascita del mio secondo bimbo è nato anche Ecobnb, un'avventura intrapresa per cambiare il modo di viaggiare, per renderlo più sostenibile, giusto e buono con l'ambiente, i luoghi e le persone che li abitano.
Altri articoli di Silvia Ombellini →


Questo articolo è stato pubblicato il curiosità ed etichettato , , , . Ecco il permalink.