Il turismo italiano punta al green? Il mercato turistico degli ultimi anni ha parlato chiaro, premiando gli operatori del settore che hanno optato per scelte sostenibili.
Il virtuosismo green è stato in primo luogo una scelta di mercato, sono stati gli utenti, infatti, i primi a dimostrare un interesse verso un certo tipo di prodotto turistico; la classica formula economica della domanda e dell’offerta si è declinata in questo caso in chiave di sostenibilità ambientale.
Nel 2015 uno dei portali turistici più importanti del mondo (Tripadvisor) ha raccolto i dati dei suoi utenti tirando fuori dei numeri a dir poco straordinari: 1 italiano su 3 (il 34% degli utenti indagati) ha dichiarato di avere in programma di fare una vacanza eco-responsabile. I turisti del web – stando a questi dati – orienterebbero le scelte in base ad alcune informazioni molto pratiche come il rispetto di un programma di riutilizzo degli asciugamani e della biancheria da letto (addirittura il 71% degli utenti verifica questo fattore).
E adesso veniamo ai nei: quello stesso 34% che si è dichiarato interessato al viaggio sostenibile ha anche dichiarato di avere difficoltà a reperire delle informazioni che potessero orientarli verso scelte sostenibili. In poche parole 1 italiano su 3 sarebbe anche portato a fare delle scelte ecologiche ma è impossibilitato a farlo perché non riesce a trovare le informazioni necessarie: poche e poco chiare. Infine, il 70% degli utenti ha dichiarato che avere queste informazioni sarebbe utilissimo nell’organizzazione dei loro viaggi.
Questa la fotografia di quello che accade nel mondo virtuale del turismo sostenibile. Ma cosa accade nel mondo reale? Informazioni a parte, gli operatori del settore turistico stanno facendo qualcosa per intercettare queste nuove esigenze e questa fetta rilevante di mercato?
Una delle svolte green più significative del Paese è quella che sta attraversando la Riviera Adriatica che è stata capace di fare proprio questo: trasformare i desideri degli italiani in qualcosa di concreto.
Gli albergatori della Riviera (che non si può dire pecchino in lungimiranza) stanno andando verso la direzione dettata dalla domanda tanto che quest’anno è stato lanciato il Green Booking, un sistema ideato dalla web agency riminese Info Alberghi. Il portale che gestisce 1100 hotel e che può contare su grandi numeri (16,8 milioni di pagine viste solo nel 2015) ha proposto alle sue strutture di diventare “green” alimentando un sistema di piantumazione di alberi e piante sul territorio, con l’obiettivo di piantare 1000 alberi nei prossimi 5 anni (il meccanismo è spiegato nel dettaglio nel video). Gli hotel aderiscono, i turisti scelgono gli hotel che hanno aderito premiando le loro scelte, senza pagare costi aggiuntivi.
Dello stesso taglio le scelte di Riccione, principale meta della Riviera romagnola, che, da qualche anno, ha ricoperto di tappeto verde l’arteria principale della città (viale Ceccarini) e organizzato tutti gli spazi limitrofi in un grande “green park” dove sperimentare scelte sostenibili. Nella primavera del 2015 è stato un successo, e lo stanno riproponendo anche nel 2016.
Il verde paga? Staremo a vedere, per adesso i numeri danno ragione agli imprenditori del turismo romagnolo.
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