Cassinetta di Lugagnano è un piccolo centro a soli 26 km da Milano.
Uno dei quartieri dormitorio della big city?
Poteva andare così, ma 10 anni fa, nel 2005, l’allora sindaco convinse la giunta e i suoi abitanti a votare un programma a crescita zero, un vero salto nel vuoto in un mondo in cui progresso fa rima con crescita continua e in cui “grande è bello”.
Posti chiaramente di fronte alla scelta: più soldi meno verde, i cittadini hanno optato per il secondo, per il verde.
Miracolo?
Frutto piuttosto di un‘opera di coinvolgimento e educazione più estesa che ha visto l’allora sindaco Domenico Finiguerra impegnato a incontrare i suoi concittadini e a spiegare che lottizzare e far costruire significava sì più soldi, ma anche meno aree verdi, meno terreno agricolo, espropriazioni e, innegabilmente, afflusso di nuovi cittadini che avrebbero usato Cassinetta di Lugagnano solo come posto per dormire.
Così il Piano di Governo del Terrirorio (PGT) a crescita zero è stato varato con poche linee guida chiare nel lontano 2005:
- Protezione dell’area agricola e dell’area verde (Cassinetta di Lugagnano è nell’area del Parco del Ticino)
- Riduzione dell’uso del suolo pubblico per costruire
- Compatibilità tra nuove costruzioni e risorse già esistenti (è stato sostenuto e facilitato il riutilizzo di edifici e costruzioni già presenti e controllata qualsiasi nuova proposta di costruzione in termini della sua effettiva necessità e dei criteri di costruzione adottati)
2015 nuovo piano: cosa ci riserva il futuro?
Oggi, a 10 anni da quella decisione, con sindaco e giunta nuovi e un nuovo PGT pronto a essere varato, abbiamo chiesto al sindaco, Daniela Accinasio, cosa resta di quell’esperienza e quali sono le direttive per il futuro.
“Poco cambia” ci ha rassicurato il sindaco “la precedente amministrazione e la mia hanno mantenuto quanto promesso come benefits di ritorno da una scelta che sembrava così controtendenza e intendiamo mantenere le linee guida del primo piano adeguandole, ma lo spirito che ha animato il PGT del 2005 resterà vivo.”
Quali sono stati i benefits e cosa è stato fatto?
- le piste ciclabili sono state accresciute con due nuove tratte interne al paese
- un nuovo asilo, Gianni Rodari, costruito rispettando criteri bioedili, amplia la proposta formativa e scolastica
- un piccolo parco, non previsto, è stato realizzato e è curato e agibile, situazione invidiabile dato lo scempio in cui versano altre realtà simili,
- in cambio di diritti alla costruzione, è stato possibile reimboscare un’area boschiva del Parco del Ticino
Tutto rose e fiori a Cassinetta di Lugagnano? Neppure per sogno
C’è una bella spada di Damocle che oscilla sulla testa dei cassinettesi e del loro sindaco che al riguardo ha una posizione molto forte: inconciliabilità totale.
L’oggetto di tanta discordia è il progetto della tratta stradale che dovrebbe unire l’uscita A4 tra Melegnano e Albairate con la tangenziale ovest di Milano.
Un progetto simile significa fare violenza a un territorio e alle sue realtà economiche e sociali:
- tagliare in due realtà agricole produttive minandone alla base la profittabilità,
- annullare investimenti e sforzi di chi ha creduto nell’ecosostenibilità delle attività e vi ha investito (innumerevoli le piccole attività di b&b, agriturismi e realtà agricole biologiche)
Insomma disconoscere o far finta che non esista un tessuto sano, operoso, che produce e che si è formato laboriosamente.
Cassinetta di Lugagnano non è sola in questa battaglia. Anche Albairate non sostiene il progetto e lo avversa.
Per di più, dal sito dell’Osservatorio Territoriale Infrastrutture Nord Ovest pare che i lavori siano ben lontani da iniziare: il progetto c’è, i fondi latitano.
Ma il sindaco Accinasio non è per nulla convinta che lo stallo possa salvare il piccolo centro gioiello dal nastro di cemento, “basterebbe l’intervento di un privato che a fronte di detrazioni fiscali o pagamento del pedaggio decidesse di anticipare i fondi e la situazione potrebbe precipitare”.
Insomma, “del futuro non v’è certezza”, ma almeno per la primavera e l’estate 2015 sarà ancora possibile inforcare una bicicletta, propria o a noleggio, e percorrere questa parte del Naviglio nel tratto cassinettese per fermarsi a ammirare le antiche ville nobiliari della ricca borghesia milanese. I Trivulzio, i Negri, i Parravicini e innumerevoli altri avevano eletto queste sponde a luogo ideale per le residenze di campagna.
Oppure entrare nel Parco del Ticino per scoprire fontanili, aree boschive, agriturismi e per rifocillarsi di prodotti bio, per ora.
Foto: Cassinetta di Lugagnano, foto di Barbara