Per i siciliani è “a muntagna“, per gli altri è uno dei vulcani più famosi e importanti tra quelli ancora attivi nel mondo. Stiamo parlando dell’Etna, che con i suoi 3300 metri è il vulcano più grande d’Italia e uno dei simboli della Regione Sicilia. L’Etna attira ogni anno migliaia di turisti soprattutto nei mesi estivi ma anche in inverno, quando diventa una meta sciistica.
Per arrivare in cima al vulcano e vedere i suoi numerosi crateri è possibile andare a piedi, in almeno 4 ore di cammino partendo dal rifugio Giovanni Sapienza, oppure prendere la seggiovia, e successivamente dei fuoristrada a quattro ruote motrici trasformati in bus turistici. La camminata è consigliata a esperti escursionisti a causa del dislivello, della forte escursione termica dal punto di partenza alla cima, ma soprattutto a causa della mancanza di posti riparati e aree di sosta durante il percorso.
Il paesaggio dell’Etna ricorda per molti aspetti quello lunare: i terreni sono neri, ovviamente di origine lavica, e praticamente senza vegetazione. Raggiungere la cima del vulcano attraverso le seggiovia ha un costo decisamente alto (60 euro a persona) ma comprende anche il passaggio sui bus 4×4 e la spiegazione della guida.
Lo spettacolo a cui si assiste una volta arrivati è unico: la terra nera su cui si cammina è intervallata da enormi buchi da cui fuoriesce del fumo, sono i famosi crateri del vulcano. Inoltre, si possono notare cascate di rocce dagli insoliti colori giallo e rosso. Sono rocce contenenti grandi quantità di zolfo e cobalto e sono generate dalle attività vulcaniche dei crateri.
Il vento è spesso molto forte e freddo anche in estate. Il paesaggio è sempre in evoluzione e ogni anno potrebbe essere diverso, a causa dell’attività vulcanica e delle colate di lava che modificano la morfologia del territorio. Anche l’uomo ha spesso alterato il territorio: alcuni rifugi posti a valle dei crateri sono stati spesso minacciati dalle colate e i tecnici hanno dovuto intervenire, per quanto possibile, per deviare il flusso di lava e proteggere gli impianti.
Oltre all’escursione sulla cima del vulcano è possibile visitare numerose grotte di origine vulcanica, situate nei dintorni dell’Etna. Il nostro itinerario ha fatto tappa alla Grotta dei Tre Livelli (o dei pipistrelli), una caverna vulcanica, ben conservata, situata a pochi chilometri dal Rifugio Sapienza. Questa meta, decisamente meno turistica, è poco conosciuta ma molto suggestiva.
Attrezzati di caschetto e lampada, e accompagnati da una guida abilitata, è possibile inoltrarsi nella grotta ed esplorarne le profondità. Si trova a quota 1630 metri in località Casa del Vescovo ed è la grotta più profonda tra quelle dell’Etna. La cavità prodotta dalle lave del 1792-1793 fu scoperta per caso nel 1964 durante i lavori di realizzazione della strada che collega la località Zafferana Etnea e il Rifugio Sapienza. Il nome è dato dal fatto che la grotta si compone di tre gallerie sovrapposte.
La nostra escursione è stata organizzata dall’Associazione Naturalistica e Culturale “Excursionsinsicily” (www.excursionsinsicily.com). Il costo della visita varia a seconda delle attività che si vogliono fare; la guida che ci ha accompagnato ha dimostrato grande passione, disponibilità e competenza.