Riuscite ad immaginare la bellezza di trascorrere qualche giorno su un’isola senza automobili? Si, proprio così: niente parcheggi, strade trafficate, semafori e divieti di sosta.
Se non avete mai sperimentato una vacanza senza auto, ecco le tre isole italiane da cui potete iniziare. Dalla Sicilia alle Alpi, potrete scegliere se sentirvi naufraghi in una natura selvaggia o perdervi tra antichi borghi di pescatori, dimenticandovi per qualche giorno del rumore del traffico.
Isola di Alicudi, Sicilia
Una volta era un vulcano largo circa 5 chilometri quadrati. Oggi è l’isola più occidentale dell’arcipleago delle Eolie. E’ abitata solo vicino al mare dove sorgono i borghi e dove attraccano i traghetti provenienti da Palermo e da Napoli.
La cosa più importante: sull’isola non ci sono né automobili né strade, ma solo sentieri tra muri di pietra, fiori selvatici, viti e cactus. Gli unici mezzi di trasporto sono i muli, che hanno sostituito gli asinelli, meno robusti, e che si occupano del trasporto dei materiali nei vari punti dell’isola.
Le spiagge sono a ciottoli e scogli, e sono quasi tutte raggiungibili solo via mare. L’unica spiaggia raggiungibile a piedi è la spiaggietta di Alicudi Porto.
Il giro in barca dell’isola offre uno spettacolo indimenticabile della sua natura grandiosa: dalle altissime balze della costa nord-occidentali che salgono quasi verticali fino a 500 o 550 metri, allo Scoglio Galera, ricco di flora e fauna marina, che si protende ” come una spada ” dal mare verso la costa, fino alla Sciara dell’Arpa, che scende in mare direttamente dalla cima della montagna.
L’unico centro abitato dell’isola, chiamato anch’esso Alicudi, è formato di cinque piccole contrade. Tra queste, la Contrada Pianicello, utilizza l’energia elettrica fornita dagli impianti fotovoltaici e l’acqua piovana raccolta sfruttando gli antichi serbatoi delle case, e la Contrada Sgurbio, composta da cinque case, ognuna delle quali ha il nome di uno dei sensi.
Gli abitanti dell’isola sono un centinaio, e la maggior parte di questi ha recuperato le coltivazioni tradizionali, come la vite e l’olivo. A metà agosto festeggiano San Bartolo con eventi su tutta l’isola. Durante questa ricorrenza una pesante statua di ulivo viene portata faticosamente a spalla lungo le mulattiere, recitando preghiere e canti tradizionali. La festa si conclude con spettacolari fuochi d’artificio sul mare e un ballo pubblico sul molo. Ogni anno, durante il pomeriggio di ferragosto è diventato famoso il mercatino di Alicudi, nel quale, oltre alle chincaglierie e ai vestiti, si trovano artisti e chiromanti, piatti tradizionali cucinati da cuochi di pesce, prodotti tipici, come capperi, nasse, vivai e cesti di ligustro.
Isola di Burano, Venezia
Ovviamente anche su questa piccola isola della laguna Veneta le macchine non possono arrivare. Esplorando a piedi l’isola di Burano rimarrete affascinati dai colori accesi delle case, che si riflettono nell’acqua dei canali e sono una vera e propria “color-therapy” per il buon umore.
Vi consigliamo di rallentare il passo per gustarvi a pieno questo luogo, lasciando correre lo sguardo lungo i muri colorati delle case, i riquadri allegri delle porte e delle finestre, e i colori in movimento delle lenzuola stese.
Arrivati in piazza Baldassare Galuppi, l’unica piazza dell’isola che prende il nome dal celebre musicista di Burano, verrete invitati dagli artigiani dei negozi a vedere la lavorazione dei merletti, un tempo principale attività produttiva dell’isola e oggi una delle sue maggiori attrazioni turistiche. Chi volesse saperne di più su questa antica tradizione può anche visitare il Museo del Merletto.
Per arrivare sull’isola di Burano prendete la Linea 12 – da Venezia Fondamente Nove per Mazzorbo, Burano. Questo piacevole itinerario in battello vi trasporterà nell’atmosfera surreale di un arcipelago di isolette che dista circa 45 minuti dal centro storico di Venezia ma che è anni luce lontano dal turismo intenso di San Marco.
Monte Isola, Lago d’Iseo
Cosa c’è di spettacolare in questa piccola isola al centro del lago d’Iseo? Forse il rumore dell’acqua che si può ascoltare dai vicoli, la tranquillità dei borghi abitati dai pescatori, la lentezza della vita scandita dal passaggio silenzioso delle barche. Ci si sente subito immersi in un’atmosfera magica, si ha voglia di perdersi negli antichi borghi che si sono salvati dalla frenesia delle città, di parlare a voce bassa, come quando ci si trova in un luogo sacro.
Sicuramente una delle cose speciali di Montisola è che qui non le auto non esistono: l’unico modo per visitare l’isola è in bicicletta o in bus.
Si può percorrere la litoranea a piedi immersi nel verde, ammirando le spettacolari viste sulla costa bresciana e bergamasca. Oppure salire verso il più alto dell’isola, a 600 metri di altezza, in località Cure, dove si trova il Santuario della Ceriola (la seconda domenica di luglio di festeggia la madonna della Ceriola), da qui il panorama lascia a bocca aperta! Infine, si possono visitare i piccoli centri antichi a piedi o in bicicletta, in totale sono 12: il capoluogo Siviano, Carzano, Masse, Cure, Menzino, Novale, Olzano, Peschiera Maraglio, Porto di Siviano, Sensole, Senzano, Sinchignano. A voi la scelta!