Il nostro blog scrive di turismo sostenibile, racconta di nuovi modi di viaggiare, rispettosi della natura e dei luoghi, condivide le esperienze di viaggio green. Parliamo spesso, praticamente ogni giorno, di turismo sostenibile, attraverso esperienze dirette, interviste. Ma cosa significa davvero turismo sostenibile? Come si può viaggiare rispettando l’ambiente, i luoghi e le comunità locali? Scopriamolo insieme.
Cosa significa turismo sostenibile?
Per comprendere a fondo il significato di turismo sostenibile è utile partire dal concetto più generale di “sviluppo sostenibile” definito nel famoso Rapporto Brundtland nel 1987: ”Lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri”.
La prima definizione di Turismo sostenibile è dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) nel 1988: “Le attività turistiche sono sostenibili quando si sviluppano in modo tale da mantenersi vitali in un’area turistica per un tempo illimitato, non alterano l’ambiente (naturale, sociale ed artistico) e non ostacolano o inibiscono lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche”.
Il Turismo sostenibile ha perciò a che fare con il nostro benessere, insieme a quello del pianeta Terra e delle generazioni future.
Altre definizioni di Turismo Sostenibile
Il turismo sostenibile è “un turismo capace di durare nel tempo mantenendo i suoi valori quali-quantitativi. Cioè suscettibile di far coincidere, nel breve e nel lungo periodo, le aspettative dei residenti con quelle dei turisti senza diminuire il livello qualitativo dell’esperienza turistica e senza danneggiare i valori ambientali del territorio interessato dal fenomeno” (WWF).
L’Ecoturismo è il “turismo responsabile in aree naturali che conserva l’ambiente e migliora il benessere delle popolazioni locali” (The International Ecotourism Society, TIES, 1990).
Il turismo sostenibile è “lo sviluppo turistico sostenibile soddisfa le esigenze attuali dei turisti e delle regioni di accoglienza, tutelando nel contempo e migliorando le prospettive per il futuro. Esso deve integrare la gestione di tutte le risorse in modo tale che le esigenze economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte, mantenendo allo stesso tempo l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e i sistemi viventi. I prodotti turistici sono quelli che agiscono in armonia con l’ambiente, la comunità e le culture locali” (World Tourim Organization WTO).
“Lo sviluppo del turismo deve essere basato sul criterio della sostenibilità, ciò significa che deve essere ecologicamente sostenibile nel lungo periodo, economicamente conveniente, eticamente e socialmente equo nei riguardi delle comunità locali.” (Principio n.1 della Carta di Lanzarote, adottata nell’ambito della Conferenza Mondiale sul Turismo Sostenibile, 1995).
L’impronta ecologica del Turismo
La società moderna ha ridotto il turismo in un momento di consumo, uno “spostamento di persone per andare a vedere ciò che ormai è diventato banale”, come l’ha definito Guy Debord nel 1969 (in “La società dello spettacolo”), che produce il più delle volte un impatto negativo sull’ambiente, i luoghi e le economie locali.
Un esempio emblematico di questo modello di turismo di massa distruttivo nei confronti dell’ambiente e dei luoghi è la crociera, che è anche il settore turistico ad aver subito il maggiore incremento negli ultimi 20 anni. La vacanza in crociera non è solo fino a 1000 volte più inquinante, in termini di CO2 prodotta, rispetto ad una vacanza in bicicletta, è anche responsabile dell’inquinamento dei mari e della distruzione delle barriere coralline, in seguito alla grande quantità di scarichi riversati nelle acque. Inoltre, il tipo di turismo proposto è massificante e disinteressato ai luoghi, che vengono visitati in poche ore con tour organizzati. Questo incide negativamente sulle piccole località, invase da migliaia di turisti in poche ore senza poterne trarre reale beneficio, a discapito delle economie locali e degli abitanti.
Secondo “Consumption and Environment 2012”, il documento dell’Unione Europea che monitora i consumi in Europa e le loro conseguenze sull’ambiente, il turismo è la quarta causa di inquinamento ambientale e di produzione di CO2, dopo i consumi legati all’alimentazione, all’abitare e alla mobilità. I principali responsabili dell’impatto del turismo sull’ambiente sono i trasporti, in particolare l’aereo e l’auto, che determinano il 75% delle emissioni di CO2.
Il secondo ruolo rilevante lo hanno invece le strutture ricettive, responsabili del 21% circa delle emissioni di CO2 legate all’intero sistema turistico (Fonte: UNWTO-UNEP report 2008, Climate Change and Tourism).
Questo dato non sorprende se pensiamo che un albergo consuma mediamente 21 kW di energia e 645 litri di acqua per ciascuna presenza in camera al giorno. Se andassimo avanti con questo ritmo, le conseguenze per le generazioni future e per l’ambiente sarebbero drammatiche.
L’impronta ecologica di una struttura ricettiva può essere ridotta fino al 90% con l’adozione di misure ambientali semplici, come ad esempio l’utilizzo di elettricità da fonti rinnovabili al 100%, edilizia e arredi ecocompatibili, lampadine a basso consumo, pannelli solari per l’acqua calda, prodotti per la pulizia ecologici, cibo biologico o a km zero, raccolta differenziata oltre l’80% eliminazione dei monodose, o cambio della biancheria solo su richiesta.
Perciò, incentivando le strutture ricettive a soddisfare questi requisiti di sostenibilità ambientale, e invitando i viaggiatori a utilizzare strutture ricettive verdi nella pianificazione dei loro viaggi, si potrà contribuire a ridurre fino al 90% le emissioni di CO2 e i consumi idrici legati al turismo, promuovendo le economie locali virtuose.
Le potenzialità del Turismo Sostenibile
Il sistema turistico ha un potenziale di crescita straordinario, sopratutto nel campo dell’ecoturismo e sopratutto in Italia. Allo stesso tempo, il turismo può portare benessere e ricchezza solo se è sostenibile.
A questo proposito, la recente risoluzione delle Nazioni Unite, “Promozione dell’ecoturismo per lo sradicamento della povertà e la protezione dell’ambiente“, adottata lo scorso 21 dicembre 2012, ha sottolineato come il turismo green può contribuire a risolvere alcuni dei principali problemi che affliggono il mondo di oggi, dalla povertà al cambiamento climatico, e ha un impatto positivo sulla generazione di reddito, sulla creazione di posti di lavoro e sull’istruzione.
Il turismo sostenibile rappresenta una vera opportunità di crescita per le economie locali, dall’agricoltura all’artigianato, di miglioramento dei territori e dei paesaggi, di recupero di antichi luoghi che altrimenti rischierebbero l’abbandono, dagli antichi borghi ai piccoli paesi di montagna, di valorizzazione di tradizioni antiche e preziose, che racchiudono millenni di storia e cultura.
Cosa significa viaggiare sostenibile?
Viaggiare sostenibile significa ridurre il più possibile il nostro impatto sull’ambiente, rendere positivo e proficuo il nostro passaggio, arricchendo la cultura e le economie locali.
Ma significa anche riscoprire un modo di viaggiare autentico, capace di stabilire un legame profondo con i luoghi che visitiamo e con le persone che incontriamo nel nostro percorso.
Il turismo sostenibile è la nuova frontiera del viaggio. E’ l’occasione per incontrare nuove persone, condividere esperienze ed idee, sostenere progetti ed economie virtuose, sentirsi abitanti dello stesso Pianeta ed impegnati in un cammino comune.
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