Hello,
I am looking for a map or guide book on cycling from Firenze to Roma
Thomas Heidenberger
Washington, D.C.

Ispirati dall’ultima posta ricevuta da Thomas, siamo pronti per proporvi un nuovo viaggio!

Partire da Firenze e arrivare a Roma; unica forza propulsiva le vostre gambe, unico mezzo di trasporto la bicicletta.

Certo, detta così fa paura. Già vi vedo combattuti. La bici è perfetta: economica, ecologica, salutare; e i posti sono stupendi… Ma da Firenze a Roma non è mica discesa!

Nessuno nega che per imbarcarsi in questa impresa ci voglia un allenamento adeguato. Ma chi è giunto alla fine (magari partendo da Canterbury!) vi assicura che gli ingredienti fondamentali sono la tenacia e la curiosità. E perché no, aggiungo io, la possibilità di rivalsa verso quegli amici ipersportivi che continuano a postare foto su fb direttamente da “ai confini della realtà”.

Un aspetto davvero affascinante di questo viaggio è la possibilità di percorre per un lungo tratto la Via Francigena, un’antichissima via di pellegrinaggio. Oggi facciamo fatica a immedesimarci nelle ragioni che spingevano queste persone, eppure continuiamo a percorrere le stesse strade – pensate al Cammino di Santiago. Perché? Una canzone di Enya dice: “Pilgrim, it’s a long way / to find out who you are”.

Ma entriamo nel merito.

Galleria formata dalle piante nei Giardini di Boboli a Firenze
Giardini di Boboli. Foto di Shaun Merritt via Flickr

Le tappe in bici da Firenze a Roma

Quelle da noi suggerite sono state scelte per sfruttare al massimo la possibilità di visitare città d’arte e pedalare nella natura, ma nulla vieta di fare scelte diverse. Il consiglio è quello di prendersi il proprio tempo, creando un percorso su misura per se stessi per quanto possibile.

Sul sito bicitalia.org potete trovare l’itinerario della Ciclopista del Sole, che ha inizio dal Brennero. La variante da Modena descrive un percorso che passando per Firenze arriva sino a Roma e oltre.
Cliccando sulla mappa a inizio pagina, otterrete informazioni utili sui tipi di strada che uniscono le tappe – anche se un pochino diverse rispetto a quelle che sto per proporvi.

Un ultimo consiglio pratico è quello di scegliere con cura il periodo della partenza, evitando i mesi estivi. Alcuni tratti del percorso sono infatti molto esposti al sole e talvolta non è possibile fare rifornimento di acqua sino alla fine della tappa.

Ecco alcuni libri e link che potrebbero esservi utili per progettare il vostro viaggio:

 

1. Tra le colline della Val d’Elsa, Firenze – San Gimignano (56 km circa)

Vista aerea di San Gimignano, Siena, Toscana
San Gimignano, Toscana, foto di Antonio Cinotti via Flickr

All’uscita della città affrontiamo la prima salita, che termina a Montespertoli dove una lunga discesa immersa nel verde ci permetterà di prendere fiato e affrontare l’ultimo tratto in salita, che inizia a Certaldo Alto e ci porterà al colle dove sorge San Gimignano. Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, questo borgo medievale domina l’alta Val d’Elsa. Famosa per le sue torri, affascinante per la sua storia.

Il nostro consiglio: prima di salutare Firenze, concedetevi una passeggiata ai Giardini di Boboli!

2. Verso la città del Palio, San Gimignano – Siena (51 km circa)

Finalmente sulla via Francigena, ci lasciamo alle spalle la città per arrivare al Molino d’Aiano dopo qualche saliscendi. Superata Strove, proseguiamo sino ad una cittadina che il Sommo Poeta vi aiuterà a identificare:

« […] però che, come in su la cerchia tonda
Monteriggion di torri si corona,
così la proda che ‘l pozzo circonda
torregiavan di mezza la persona
li orribili giganti, cui minaccia
Giove del cielo ancora quando tona »
Inferno canto XXXI, , vv. 40-45

Immersi nel bosco, camminiamo fino al castello di Villa e infine raggiungiamo l’alveo bonificato di Pian del lago. Come negli antichi pellegrinaggi, entreremo a Siena da Porta Camollia.

Il nostro consiglio: per una sosta green a Siena, con vista panoramica sui tetti della città, fermativi al B&B eco Paradiso n. 4. Non perdetevi la pedalata sulla ciclabile ricavata sul tracciato della vecchia ferrovia, che da Poggibonsi arriva sino a Colle Val d’Elsa.

 

3. L’incantesimo della Val d’Orcia, Siena– Montalcino (48 km circa)

Questa tappa impegnativa e meravigliosa ci condurrà nel cuore del parco naturale della Val d’Orcia.

Usciti da Siena, attraversiamo le Crete Senesi e arriviamo a Murlo, celebre per il muso etrusco. Da lì proseguiamo sino a Buonconvento dove – ahimé – ci aspetta una dura salita prima di arrivare a Montalcino. Si tratta di un percorso molto esposto, per questo non è consigliabile affrontarlo nei mesi estivi.

Il nostro consiglio: visitare l’Abbazia di Sant’Antimo, luogo di pace e raccoglimento, famoso a livello internazionale per l’esecuzione di canti gregoriani. Si trova a pochi chilometri da Montalcino e vale davvero una deviazione!

 

4. “Il canto della terra verso il cielo”, Montalcino – Radicofani (43 km circa)

Paesaggio collinare toscano dove si alternano boschi e campi. In fondo a sinistra si vede il colle dove sorge Radicofani
Radicofani in lontananza. Foto di Aurelio Candido via Flickr

Queste le parole di Luigi Veronelli per descrivere il vino. Difficile non essere d’accordo con lui attraversando queste terre bruciate dal sole, colorate dalla vite e dai cipressi.
Nei primi 13 km, percorriamo la SP14 e la SR2 in direzione di San Quirico D’Orcia, dove ci ricongiungeremo con la via Francigena. Usciti dal borgo, comincia la salita che ci porterà a Bagno Vignoni; sullo sfondo il massiccio del Monte Amiata e la rocca di Radicofani, ancora lontana. Dal paese si prosegue senza particolari difficoltà sino a Ricorsi, dove inizia l’ultimo pezzo impegnativo che ci porterà alla meta.

Il nostro consiglio: davvero imperdibile la degustazione del Vino Nobile di Montepulciano (a pochi km da Montalcino), tanto più bio!

 

5. Verso il lago, Radicofani – Bolsena (55 km circa)

Un ramo spunta dal lago di Bolsena; sullo sfondosi intravede un'isoletta al centro del lago
Lago di Bolsena. Foto di Mark Notari via Flickr

La giornata inizia nel migliore dei modi: uno splendido tratto in discesa lungo il tracciato dell’antica via Cassia, circondati dalle colline. A Ponte Rigo si prosegue verso Proceno, su una strada poco trafficata. Un’altra breve discesa precede la salita per Acquapendente. Qui è possibile visitare la Chiesa del Santo Sepolcro.
Di nuovo in sella, dopo qualche chilometro iniziamo a scorgere il lago di Bolsena. Da San Lorenzo Nuovo una strada sterrata scende nel cratere vulcanico e ci conduce in città attraverso prati e uliveti.

Il nostro consiglio: rinfrescatevi nel Lago di Bolsena! Incontaminato e completamente balneabile, è il lago di origine vulcanica più grande d’Europa.

 

6. Sulla Torre del Pellegrino, Bolsena – Vitorchiano (45 km circa)

Sempre sul tracciato dell’antica via Cassia ricominciamo a pedalare, immersi nella boscaglia che a tratti lascia intravedere il lago. Arrivati a Montefiascone, regalatevi la soddisfazione di salire sulla Torre deL PellegrinO e riempirvi gli occhi dello splendido panorama a 360° che avete conquistato con le vostre gambe.
Da Montefiascone si arriva a Vitorchiano procedendo su strade regionali e provinciali (SR2, SS71, SR2, SP17, SP5, SP22).

Il nostro consiglio: visitate il Duomo di Orvieto (22 km da Bolsena). Rimarrete a bocca aperta davanti a questo capolavoro dell’architettura gotica, imponente e raffinato. Una sosta green ad Orvieto? Scegliete la Fattoria Mafalda!

 

7. Briciole di storia sulla via per Roma

 Necropoli etrusca di Sutri
Necropoli etrusca, Sutri. Foto di Paul Albertella via Flickr

Per l’ultima tappa vi proponiamo un’ultima gloriosa pedalata da Vitorchiano a Sutri(53 km).
A Sutri potrete ammirare due siti archeologici davvero suggestivi, un assaggio di quello che ha in serbo la capitale: la necropoli etrusca e l’anfiteatro romano.
Invece, da Anguillara a Roma vi suggeriamo di prendere il treno. Per informazioni sul trasporto della bici potete consultare il sito di Trenitalia. Entrare in città in bici non è impossibile, ma ci obbligherebbe a pedalare in strade molto trafficate e abbastanza pericolose se si ha la bici carica.

Viaggiare in compagnia

Siete a corto di prodi compagni? Volete conoscere più gente possibile e fare dello slow-travel una filosofia? Ecco a voi El Poderoso, “catalizzatore di simpatia e rapporti sociali… l’ombelico del mondo a pedali”.
Cliccate qui per saperne di più!

Che il viaggio abbia inizio

Siete rimasti rapiti? Noi sì!!!
Speriamo di avervi dato spunti utili, per una grande avventura o per piccole fughe…

Condividete con noi i vostri racconti, i consigli, le impressioni, le emozioni raccolti in questo bellissimo cammino!!!

Perché come avrete capito, percorre queste strade non è semplicemente essere abbastanza allenati per andare da un punto A a un punto B. Significa davvero molto di più: chi le percorre le tiene vive. Chi le racconta propaga una memoria storica. Chi si apre agli incontri e agli imprevisti del cammino ne trova il vero spirito.

Immagine di copertina: Daniel Rubio via Flickr

 

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