Reggio Emilia la città del Tricolore, qui infatti nel 1797 nacque il vessillo che divenne poi la futura bandiera italiana, sorge su un antico tracciato romano, la via Emilia.
Il centro storico, attraversato appunto dalla via Emilia, ha un’impronta prevalentemente cinquecentesca. I principali monumenti da visitare sono il Teatro municipale neoclassico, l’Ariosto, le basiliche di S.Prospero e della Beata Vergine della Ghiara e il Duomo. Da notare anche i Giardini pubblici, un parco Ottocentesco con statue e fontane impiantato sull'area dell'antica cittadella militare, e le adiacenti piazze dei Teatri.
La città si trova nella pianura Padana, ed è attraversata dal torrente Crostolo, un ambiente naturalistico, ricco di vegetazione acquatica e palustre, che prosegue il suo tragitto fino al comune di Guastalla per poi sfociare nel fiume Po.
1. Cosa vedere a Reggio Emilia
In Via Allegri è impossibile non notare una delle sedi dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Di rimpetto, alcune comode panchine a forma di poltroncine permettono a visitatori e cittadini una veloce occhiata al bellissimo parco pubblico che si trova proprio davanti la facoltà.
Percorrendo via Allegri, ci si può imbattere in Piazza Vittoria e Piazza Martiri del 7 Luglio, con il bel Teatro Municipale dedicato a Romolo Valli, attore e doppiatore reggiano. Qui debuttò Luciano Pavarotti, molti anni or sono. E qui oggi troneggia una bella fontana rinfrescante.
Come dimenticare Piazza Prampolini, cuore del centro storico Reggiano. La classica Cattedrale di Santa Maria Assunta e il Battistero aprono la strada al “broletto”, caratteristica stradina di portici che arriva a Piazza San Prospero, la piazza piccola, in contrapposizione alla grande Prampolini: qui ha sede il mercato cittadino, una tradizione tutta emiliana sulle sponde del buon cibo e dei prodotti locali.
Via Farini offre un’ottima scelta di locali “swag” e innovativi, non dimentichiamo la Biblioteca Panizzi, sede di molte mostre e iniziative.
In Piazza Fontanesi troverete il mercato biologico (o del contadino) che si svolge ogni sabato mattina.
I prodotti sono biologici e a Km zero nella maggior misura possibile. Cereali, farine e zuccheri integrali, verdure e frutta.
2. I ridenti paesi sul Po
Ci troviamo nella parte a nord di Reggio Emilia al confine con la Lombardia dove un grande fiume, il Po ha scritto la storia di queste terre, una volta acquitrinose. Un elemento fondamentale che con le sue esondazioni nei secoli ha ridisegnato la geografia di queste zone, fino a quando sono state compiute vere e proprie opere di bonifica del territorio e innalzati argini a salvaguardia degli abitati circostanti. Oggi questi possenti terrapieni garantiscono non solo una protezione, ma anche uno stupendo percorso ciclo pedonale panoramico che si snoda per gran parte parallelo al tragitto del fiume. Per molti questo fiume rappresenta ancora un grande sconosciuto, seppure negli ultimi decenni stia lentamente diventando più turistico, grazie alla possibilità di navigarlo. Dislocati in questo ordine da ovest verso est questi centri abitati.
Brescello, molto conosciuto grazie alla penna dello scrittore Giovannino Guareschi, che ha raccontato la storia di Peppone e Don Camillo, ai quali è dedicato un museo e la piazza del centro, con due meravigliose sculture in bronzo. Ogni anno è meta di migliaia di affezionati.
Boretto, situato lungo uno dei tratti più belli e navigabili del fiume Po presenta un porto turistico. Da qui è possibile imbarcarsi con la motonave Stradivari e solcare il grande fiume. Grazie alla sua graziosa basilica, i veneziani, che navigando lungo il fiume la videro per la prima volta, la ribattezzarono, la piccola Venezia, donando ai cittadini come ricordo, la statua del leone di San Marco, ancora oggi presente nella piazza del comune.
Gualtieri, il paese di Antonio Ligabue, pittore naive, è caratterizzata dalla splendida piazza Bentivoglio, su cui si affaccia l’omonimo palazzo. All’interno dei suoi saloni, tra cui la sala dei Giganti si trovano affreschi rappresentanti figure mitologiche.
Guastalla può essere definita come città delle chiese, progettata dai Gonzaga come una città-fortezza, presenta ancora oggi parte delle mura di cinta con l’originaria forma stellare, caratteristica questa di molte città rinascimentali. Da visitare il Palazzo Ducale e la Cattedrale.
Luzzara, col suo Palazzo della Macina, ha dato i natali ad un famoso scrittore Cesare Zavattini.
3. Le colline e i castelli
Le terre del reggiano sono anche terre di castelli, colline e montagne. Novellara, anch'essa città dei Gonzaga offre una Rocca tutta da scoprire: sale decorate, affreschi e bellissimi utensili perfettamente conservati.
Altrettanto medievali e antiche, Montecchio Emilia con il suo Castello contenente una magnificente biblioteca e Montechiarugolo con il Castello cinquecentesco ove pare si aggiri il fantasma della Fata Bema. Il corso del fiume Enza è ben visibile da tutto il loggiato, come una serpentina d’acqua a difesa della sua integrità.
Nella parte sud della provincia numerose località montane, descrivono con la loro storia questa terra, definendone i caratteri distintivi.
A ridosso della catena appenninica troviamo Canossa famosa per le vicende storiche legate alla revoca della scomunica di Enrico IV, inflittagli dal Papa Gregorio VII, che vide l’imperatore, nel gennaio del 1077, umiliarsi inginocchiato davanti l’ingresso del castello della marchesa Matilde, per tre giorni e tre notti, mentre imperversava una bufera di neve, in attesa di essere ammesso al cospetto del Papa.
Inoltre da visitare la Riserva Naturale Orientata, Rupe di Campotrera di Canossa.
Castelnovo ne’ Monti, famosa per la pietra di Bismantova, un grosso monolite oggetto di culto sin dall’antichità, ed oggi meta di appassionati di alpinismo e dell'arrampicata sportiva, da poco inserita anche nel Parco Nazionale dell'Appennino tosco-emiliano.
A poca distanza possiamo ammirare anche il monte Ventasso dalla cui fonte sgorga un acqua dagli effetti antinfiammatori e antitossici. Interessante e di sicuro un bello spettacolo per i più piccoli è il museo con i giardini dell’acqua di Collagna.
A Ligonchio troviamo il passo di Pradarena e camminando possiamo raggiungere il passo del Cerreto, al confine con la Toscana, meta nella stagione invernale degli amanti della neve.
Altro centro da visitare nella provincia è Scandiano, con la sua Rocca del Boiardo.
4. Natura, sport e itinerari lenti
In bici potete godervi un bel percorso in mezzo alla natura chiamato Le caprette. Affianca il fiume Crostolo che taglia Reggio Emilia. Tocca e accarezza prati e alberi secolari, ed è percorribile anche a piedi, con un po’ di buona volontà!
Pedalando per le stradine di campagna più interne è possibile raggiungere paesini molto caratteristici: uno su tutti, Gualtieri, con una piazzetta di bellezza inaspettata. Qui è possibile anche cimentarsi nell’equitazione presso l’associazione sportiva Ca’ Cum Ranch. Battesimo della sella per i più piccoli e competizioni agonistiche di team penning per gli esperti; tutto nella cornice suggestiva del lungo argine del Crostolo.
Un percorso a cavallo che arriva fino alla vicina Guastalla, dove non potete perdervi un aperitivo al bellissimo Peace in Po: struttura che si affaccia sulle acque del Grande Fiume con una serie di chioschetti sulla riva ove trascorrere una serata piacevole in compagnia degli amici.
Un altro posto per gite in bicicletta è la strada interna che porta verso il paese di Rivalta che dista pochi chilometri dalla città. Percorrendo questa strada si assiste al meraviglioso spettacolo delle montagne dell'appenino reggiano: piaceri semplici ma fondamentali.
5. Il cibo e la cucina a kmo
A contendersi la corona in questo pezzo di pianura verde sono il celebre Parmigiano Reggiano e il re maiale.
Come sapete il Parmigiano-Reggiano è prodotto unicamente con latte di mucche da allevamenti selezionati con cura certosina: un prodotto buono e salutare, ambasciatore dell’Emilia nel mondo, a cui è dedicato un museo a Montecchio Emilia.
E poi arriva il maiale, in tutte le sue declinazioni.
I Ciccioli che si ottengono dopo avere estratto a caldo il lardo degli scarti delle carni suine sono un prodotto in realtà estremamente raffinato nel suo equilibrio di gusto e sapore. Arrostiti diventano croccanti sfogliette per snack alternativi. Si masticano a scaglie sorseggiando Lambrusco, il miglior rosso locale.
Il Salame fiorettino è un prodotto montanaro che vuole competere con i preziosi salumi della bassa Parmense. La sua caratteristica sono i pezzetti di grasso in foggia di cubetti e la polvere bianca di cui è ricoperto.
L'Erbazzone Reggiano è un piatto povero, fatto da ingredienti semplici, che in antichità era sempre a disposizione di ogni famiglia contadina. Questa tipica torta salata ripiena di erbe e costituita da due sfoglie di pasta non lievitata, i cui ingredienti sono farina di grano tenero, acqua, strutto e sale.
La lavorazione del ripieno prevede l’utilizzo di spinaci e bietole cotti e insaporiti con un soffritto di cipolla e lardo, aromatizzato a piacere con aglio, prezzemolo e/o pepe. A questi ingredienti si aggiunge naturalmente il formaggio Parmigiano Reggiano e il pane grattugiato. Dopo avere cosparso lo strato superiore con lardelli di suino, l’Erbazzone reggiano viene cotto al forno.
In quasi tutti i locali e bar di Reggio Emilia si trova un pezzetto di erbazzone ad accompagnare ogni tipo di aperitivo. È un prodotto enogastronomico talmente rilevante per la zona che è in corso la procedura di riconoscimento per l’Indicazione Geografica Protetta, IGP.
Il dessert buzzilan (detto anche la busilan o la brasadela o il bisulanè) è un tipico ciambellone. Fatto di ingredienti poveri come la farina, il burro e la scorza di limone diventa un dessert di estremo pregio, servito con vini dolci e malvasie della regione.
Lo Gnocco fritto è il cugino della parmigiana torta fritta: una leggera sfoglia di pasta di farina fritta nello strutto si gonfia a mo’ di vela, per regalare al palato un fagottino ripieno di aria e gusto. Si accompagan con i salumi ed è l’indiscusso protagonista di sagre e fiere paesane.
Tra i dolci non potete non assaggiare la Pattona, una torta con farina di castagne e latte.
Dulcis in fundo, parliamo dei primi piatti tipici, i cappelletti classici, con ripieno di carne ed i tortelli di zucca. La classica pasta ripiena emiliana, con zucca schiacciata e condita con burro e salvia. Il mix di sapori è unico e inconfondibile: quello deciso degli ingredienti di base si sposa alla perfezione con la dolcezza della zucca.
Per una cena bio fate un salto al Bancia – Bio Risto Café, che propone colazioni per iniziare la giornata nel modo energeticamente migliore la giornata e menù a buffet per i pranzi e le cene. La cucina è naturale, vegana e vegetariana: vi aiuterà a conservare un’energia equilibrata per il corpo e l’intelletto per l’intera giornata.
6. Dove dormire in città e nei dintorni
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Testi di Angela Sebastianelli ed Emanuele Benigni.
Foto di copertina: paesaggio della provincia di Reggio Emilia, con la suggestiva Pietra di Bismantova.