1. Cosa vedere a Modena
Arrivando dalla stazione, Modena si mostra timida ma magnificente lungo via Crispi… Il Tempio dei Caduti, monumentale e straordinario apre le porte al Museo Casa Enzo Ferrari: un paradiso per gli appassionati di motori.
Piazza Roma racchiude la straordinaria facciata del Palazzo Ducale mentre Piazza Grande è sede del bel mercato coperto Albinelli, in stile liberty, vivace e variopinto ritrovo mattutino ove trovare le specialità della famosa cucina tipica modenese rigorosamente km0.
Poco più in là, oltre la chiesa di San Bartolomeo lasciatevi stupire dalle stradine di questa parte vecchia del centro storico, passeggiate sotto i portici e nelle piazzette.
Spingetevi fino al monastero di San Pietro, soffermatevi lungo il sinuoso corso Canal Chiaro o in piazzetta San Giacomo.
Ultima chicca: il Foro Boario, mercato ottocentesco del bestiame, da percorrere a bocca aperta. La Palazzina dei Giardini Ducali, Palazzo Santa Margherita e il Teatro Comunale Luciano Pavarotti, immersi tra le dimore storiche, vi culleranno nel mezzo della città del bel canto. Magia allo stato puro.
2. I sapori e la cucina a km 0
Il piatto simbolo è senza dubbio il tortellino, ombelico di pasta sfoglia ricco di carne (maiale, prosciutto, salsiccia o mortadella) che si pesca a cucchiaiate dal brodo di cappone.
Altro sono i tortelloni, ripieni di spinaci e ricotta, conditi col burro sciolto e la salvia. Anche a Modena troviamo i passatelli, vermicelli di pasta molto ruvida preparata con pangrattato, uova, parmigiano reggiano e noce moscata.
Tra i secondi piatti troneggiano gli insaccati e le carni grasse. In primis il cotechino, servito con lenticchie e purè, cotto lesso, con ripieno di carne tritata. Simile al cotechino è l’altrettanto tradizionale zampone. Due marchi IGP da non perdere. Ottimo anche il 'cappello del prete', di derivazione parmigiana e i tagli di maiale meno nobili (lingua e musetto).
Di diretta derivazione suina sono anche gli ottimi salumi di antica tradizione modenese. In primo luogo il prosciutto, che ha ricevuto di recente il marchio DOP; poi i ciccioli, da gustare con le mani come fossero patatine; infine la coppa, il salame e la cunza: un lardo macinato insaporito da aglio, sale e rosmarino, pensato appositamente per essere spalmato all’interno delle tigelle.
Il gnocco fritto (si dovrebbe dire lo gnocco, ma ormai anche l’Accademia della Crusca accetta di buon grado la definizione dialettale) è un impasto di acqua, farina e strutto da friggere. Servito bollente e rigonfio, si assaggia con i salumi o accompagnato da sapori dolci e contrastanti. Marmellate, confetture e miele.
Modena è soprattutto la patria dell’aceto balsamico tradizionale, soprannominato anche “l’oro nero della città”. Il re dei condimenti sin dai tempi di Napoleone, che pare avesse confiscato l’acetaia del Duca.
Una nota importante: l’Aceto Balsamico di Modena ha il riconoscimento IGP e viene lasciato invecchiare da 3 a 5 anni. L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (ABTM), invece, è venduto in speciali boccette tondeggianti e è il prodotto più pregiato perché invecchiato sino a 12 anni. Entrambi sono ottimi per condire le insalate, i fritti, il parmigiano reggiano, i risotti, i gamberetti o le fragole.
Non dimenticate che Modena, assieme a Parma e Reggio Emilia, è sede ufficiale della produzione del parmigiano-reggiano DOP. Quindi insaporite tutti i vostri primi piatti con questo prezioso grattugiato… soprattutto se vi trovate all’Osteria della Luna, a Vignola. Un contesto fiabesco e incantato dove potrete spaziare nella scelta di vini e di piatti tipici del posto.
3. Vignola e i dintorni
Vignola è conosciuta soprattutto per le famose ciliegie ma possiede anche una bellissima Rocca affrescata e un interland davvero suggestivo.
Da non perdere anche il fenomeno geologico delle Salse di Nirano. Hanno origine da depositi di idrocarburi gassosi: il gas esce sospingendo e trascinando verso l'alto le acque sotterranee. Le argille stemperate che vengono portate in superficie si depositano intorno all'apertura formando tipici coni…
4. Natura, sport e itinerari lenti
Perché non perdersi in una landa incontaminata e dolce? Stiamo parlando della Riserva naturale della Cassa di Espansione del Fiume Secchia La cassa di espansione del fiume Secchia, situata tra le Provincie di Modena e Reggio Emilia, nel territorio dei Comuni di Modena, Campogalliano e Rubiera, è stata realizzata per regolare le piene del fiume, ma ha acquisito ben presto notevoli valenze naturalistiche.
260 ettari di riserva naturale con specchi d'acqua, isolotti e penisole da godersi a piedi, in bici o a cavallo… la vegetazione che vi accompagnerà è quella tipica degli ambienti umidi di pianura e non mancano le ninfee…
Ottima meta per gli appassionati di bird watching: non di rado si scorgono sparvieri, gheppi e poiane.
Non solo! Troverete volpi, tassi, faine, ghiri e caprioli: insomma, un bosco come si deve per passare una piacevole domenica in compagnia!
5. Dove dormire in città e nei dintorni
Scopri tutte le strutture ricettive ecofriendly di Modena e dei dintorni, dagli agriturismi biologici circondati da vigneti e alberi di ciliegie, ai piccoli B&B incastonati in antichi paesini, ai gli hotel o appartamenti attenti al risparmio energietico e pensati per ospitare un turismo lento, a piedi o in bicicletta.
Scopri tutte le strutture ricettive ecofriendly a Modena e provincia
Testi di Angela Sebastianelli
Foto di Copertina: foto di Roberto Ferrari, via flickr