- Tempo di percorrenza: 8 ore
- Difficoltà: Difficile
- Perchè ci piace: Perché i paesaggi che ci circondano lungo il tragitto sono da togliere il fiato, come i panorami della Val d'Orcia e i suoi famosissimi cipressi
- Lunghezza: 33 km
- Dislivello: 908 m
- Percorribilità: a piedi
- Costo: 0 €
- Il nostro consiglio: A San Quirico non perderti gli Horti Leonini, perfetto esempio di giardino all'italiana. Perditi tra le sue bellezze e le geometrie delle siepi.
A San Quirico d’Orcia parte una tappa della Via Francigena, la nota via di pellegrinaggio che parte a Canterbury e arriva a Roma. Siamo nel cuore dell’incantevole Valdorcia, in provincia di Siena, a 424m di altitudine. San Quirico d’Orcia è un borgo di origine etrusca, circondato da colline, vigneti e boschi. Il borgo è fatto di rocche e pievi medievali, di pittoresche strade strette e fontane di pietra. Grazie alla sua posizione sopraelevata è uno dei punti migliori per ammirare i meravigliosi paesaggi della Valdorcia. Per chi decide di rimanere in questo delizioso borgo toscano, qua potete trovare le strutture ecosostenibili più vicine.
Dal borgo scendiamo verso una famosa località, Bagno Vignoni, nota per la sua grande piscina termale posizionata nella piazza centrale. L’antico borgo è uno dei luoghi più suggestivi della Toscana e le acqua termali furono usate già in epoca romana.
Dopo due ore di camminata, in un sali scendi tra dolci colline e passando il fiume Orcia, arriviamo a Gallina dove troviamo il primo punto di ristoro dell’itinerario. Qui la tratta diventa sempre più impegnativa, ma i pellegrini sono ripagati dai meravigliosi panorami dell’Amiata.
Oltre il torrente Formone costeggiamo il bosco, nella difficile salita che ci porta a Radicofani, nostra destinazione. Antica fortezza, Radicofani ha controllato per secoli il confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio. Siamo a 800m di altitudine e il panorama che il borgo offre è spettacolare: si affaccia sulla Val d’Orcia, sull’Amiata, l’Appennino e possiamo anche intravedere i laghi di Trasimeno e di Bolsena, attrazioni raggiungibili in breve tempo. Il simbolo del borgo è la sua rocca che svetta da più di mille anni. La rocca ha una storia travagliata, ma è fortemente legata alla figura di Ghino di Tacco, il brigante gentiluomo nominato nel Decameron di Boccaccio e nella Divina Commedia.
Un itinerario impegnativo che ci ricompensa con le emozioni provate davanti agli spettacoli naturali della bellissima Toscana.
Immagine di copertina: Paesaggio della Valdorcia, foto di Yosika ( happyholiday.travel ) via Flickr
Autore: Chiara Marras