Il suo nome deriva da Cariglio (che sarebbe il Cerro, la pianta in passato più diffusa sulla sua cima) di cui oggi restano pochissimi esemplari a causa dei tagli che, dall'epoca della Magna Grecia in poi, sono stati effettuati su questa montagna. Erano gli stessi Greci ad associare questa pianta alla più potente delle loro divinità, Zeus, considerando questo come l'albero della vita per la sua imponenza e l'offerta di benefici. Il sentiero parte dalla bellissima caserma del Gariglione, costruita nel 1908 dalla società tedesca-austriaca Rueping che, con il legname ricavato da questi boschi, produsse fino al 1914 traverse ferroviarie.
E' l'unico sentiero, questo, che permette di raggiungere la vetta della montagna sulla quale si possono notare affioramenti granitici e, nel periodo invernale, quando gli alberi sono spogli, alllungare lo sguardo sulla Vallata di Pollitrea. Questi boschi oggi sono popolati prevalentemente da Faggio, Abete bianco e Pioppo Tremulo di cui lungo il percorso è possibile ammirare alcuni esemplari imponenti.