Immersi nel verde smeraldo della Carnia e affascinati dagli alberi secolari che costeggiano il sentiero, si arriva fino al belvedere dei torrioni del Lander. Un sorprendente viaggio nelle bellezze naturalistiche della Carnia alla scoperta delle peculiarità della flora e della fauna alpina.
  • Tempo di percorrenza: 2 ore
  • Difficoltà: Famiglia
  • Perchè ci piace: Perché permette di godere lentamente degli spettacolari scenari della Carnia utilizzando differenti forme di mobilità sostenibile.
  • Lunghezza: 5 km
  • Dislivello: 600 m
  • Percorribilità: In bici, A piedi, A cavallo, Nordic Walking
  • Costo: 0
  • Il nostro consiglio: Da percorrere in giornate soleggiate per godere appieno delle meraviglie naturalistiche che ne caratterizzano il percorso
Scenario sublime nel cuore della Carnia, foto di Massimo Variolo via Flickr
Scenario sublime nel cuore della Carnia, foto di Massimo Variolo via Flickr

Questo itinerario è probabilmente il sentiero a me più caro; fin da piccolo ogni anno salgo verso questi luoghi in cerca di tranquillità; immersi nel verde smeraldo della Carnia e affascinati dagli alberi secolari che costeggiano il sentiero si arriva fino al belvedere dei torrioni del Lander; delle rocce che durante gli anni, causa erosione, si sono trasformate in torrioni immersi in un surreale paesaggio lunare.

Il punto di partenza è la chiesa di S. Stefano di Piano d'Arta; da qui si prosegue a sinistra e si attraversa borgo casaletto fino ad arrivare al sentiero di tistigneit (castagnetto), indicato dalla segnaletica.

Dopo aver attraversato il bosco si raggiunge una strada più ampia, continuando a salire fino ad attraversare il rio Randice. Da qui si prosegue lungo la salita; in alternativa, dopo aver attraversato il torrente si può scendere verso sinistra per circa 200 metri, fino a trovare sulla destra l'indicazione di un sentiero che si snoda in un fitto bosco di conifere a prevalenza di abete rosso, e che ha subito una recente manutenzione (giugno 2000) ed offre parapetti, punti di sosta attrezzati nonché una serie di cartelli con indicazioni naturalistiche sull'itinerario.

La pendenza, dopo un primo tratto più accentuato, prosegue più lieve ed omogenea. A tratti qualche schiarita nel bosco lascia intravedere la sottostante valle del But. Si prosegue così per una serie di comodi tornanti fino a sbucare su un pianoro prativo con baita a quota 1150 circa. Si possono osservare qui le numerose specie di farfalle che frequentano le radure dei boschi. 

Il Monte Cucco color rosso pastello, foto di Marco Fraternali via Flickr
Il Monte Cucco color rosso pastello, foto di Marco Fraternali via Flickr

Un cartello segna a destra la continuazione del percorso naturalistico. Si lascia così il sentiero 408 che prosegue per la cima del Monte Cucco, ed in breve si raggiunge il bivacco Lander, non custodito ma ben attrezzato.

A monte del bivacco il sentiero sale nuovamente costeggiando una vasta zona di erosione e raggiungendo in breve il belvedere con la Madonnina del Lander a quota 1300 circa.

Qui un cartello illustra in dettaglio la genesi delle bizzarre formazioni a campanile che caratterizzano le tormentate pendici meridionali del monte di Rivo e del monte Cucco.

 

Giglio rosso, foto di Francesco Meschia via Flickr
Giglio rosso, foto di Francesco Meschia via Flickr

La salita dal bivacco Lander a questo punto panoramico è stata attrezzata con parapetti e ringhiere nei tratti più esposti. All'inizio dell'estate è possibile osservare qui la vistosa fioritura del giglio rosso.

Per la discesa si utilizzerà il medesimo itinerario. Solamente visitando questi luoghi si capisce la loro bellezza fino in fondo, oltre allo spettacolo della natura la peculiarità è proprio il passaggio da un paesaggio naturalistico con fauna e flora alpina ad uno surreale quasi lunare!! Visitatelo!!!

Autore: Roberto De Rivo

Premio letterario e fotografico "Condividi la tua Avventura Verde"

Foto copertina: Paesaggio della Carnia, foto di Serafino Centenaro via Flickr

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