- Tempo di percorrenza: 1 ora
- Difficoltà: Facile
- Perchè ci piace: Perché è uno dei luoghi nascosti più suggestivi della Liguria.
- Lunghezza: 3 km
- Dislivello: 127 m
- Percorribilità: A piedi
- Costo: 0 €
- Il nostro consiglio: Consigliamo di fare questo itinerario in primavera, estate o autunno, scegliendo una bella giornata, meglio se non dopo un giorno di pioggia.
Escursione speciale in uno dei luoghi più nascosti e suggestivi della Liguria, il lago della cascata o Lago della Coicia (si pronuncia Còeicia).
Tra castagni, faggi e tassi il sentiero si snoda lungo il ripido versante del Rio Baracca, sino a raggiungere un sito che sembra essere uscito da una fiaba: imperdibile per chi ama camminare nella natura selvaggia.
La valle del Rio Baracca è una delle tante diramazioni dell'alta Valle Orba e si distingue per essere una delle più appartate e incontaminate.
Alla scoperta del Lago della Cascata
Il gioiello della valle è il Lago della Coicia: una grande pozza verde smeraldo, sovrastata da una spettacolare cascata, tra le più belle dell'Appennino Ligure nel suo genere. Il sito, conosciuto fino a poco tempo fa solo dai locali, nella bella stagione è utilizzato anche per fare il bagno.
In ogni caso si raccomanda il massimo rispetto, in modo di non disturbare il delicato equilibrio naturale di questa valle selvaggia.
Il sentiero parte dalla strada che collega Tiglieto ad Acquabianca in corrispondenza del ponte sul torrente Carpescio, che dista 4 km da Tiglieto e divide le provincie di Genova e Savona.
Nella prima parte coincide con un altro sentiero segnato (segnavia: triangolo giallo pieno) che arriva dalla Badia di Tiglieto e conduce al monte Dente (altro itinerario molto interessante).
L'imbocco del sentiero si trova a 5 minuti a piedi dall'Ecobnb "La Scellana".
Raggiunto il lago della Chiusa (alla confluenza tra rio Baracca e rio Rosto), dopo aver effettuato due guadi, si lascia il sentiero originario per seguire un sentiero che percorre la valle del Baracca (il sentiero non è ufficialmente segnalato ma si trova un pallino blu lungo tutto il percorso).
Il corso d’acqua è caratterizzato da numerose cascatelle, laghi e giochi d’acqua che da soli meriterebbero una visita accurata di un’intera giornata come percorso di torrentismo.
Il consiglio è quello di fare qualche deviazione dal sentiero e scendere verso il torrente, dove troverete stupendi laghetti d’acqua cristallina e piccole cascatelle.
Ma la vera sorpresa di questo itinerario è il Lago della Coicia. Una specie di cartolina formata da rocce nero-verdastre con una cascata che sembra sbucare dal nulla e una grossa pietra in sospeso tra due rocce.
Un laghetto molto profondo e cristallino, a forma di cuore e una spiaggetta dove poter godere di cotanta meraviglia.
La durata dell'escursione è circa di un'ora per percorrere il sentiero ma il consiglio è di prendersi un po' più di tempo per fare alcune deviazioni e scoprire gli angoli nascosti e incontaminati del rio Baracca.
Il ritorno avviene sullo stesso itinerario dell’andata, osservando la vallata da un'altra visuale.
Un percorso alternativo è quello lungo il rio Carpescio nella direzione opposta rispetto al rio Baracca, cioè seguendo il flusso verso valle e non risalendo verso monte. In questo caso è più difficile dare indicazioni in quanto non ci sono sentieri segnati: si tratta di seguire le tracce lungo le due sponde del torrente, facendo parecchi guadi.
Il consiglio è di rivolgersi all'Ecobnb "La Scellana" che vi potrà dare indicazioni più precise.
Anche qui troverete acque limpide e trasparenti, con meravigliose tonalità di verde (date sia dalla vegetazione sia dal colore della roccia di serpentino), cascatelle, giochi d'acqua e laghetti (lago della Pietra, lago dei Giardini, lago delle Ragazze, lago Bello) dove fare bellissimi bagni ristoratori.
La zona è egualmente selvaggia rispetto alla valle del Baracca e ancor meno conosciuta, quindi oltre al trekking lungo il fiume potrete fermarvi in uno di questi laghetti isolati e godere in solitudine della bellezza di questi luoghi.
Autore: Maurizio Parodi
Immagine di copertina: Maurizio Parodi