Ridurre gli imballaggi è una delle sfide più urgenti per un’Europa davvero sostenibile. I numeri parlano chiaro: nel 2018 il settore degli imballaggi ha generato 355 miliardi di euro di fatturato nell’Unione Europea. La quantità di rifiuti prodotti è cresciuta rapidamente, passando da 66 milioni di tonnellate nel 2009 a 84 milioni nel 2021.
Solo nel 2021 ogni persona in Europa ha generato in media 188,7 kg di rifiuti di imballaggio, una cifra destinata ad aumentare fino a 209 kg pro capite entro il 2030 senza nuove misure correttive.
Per rispondere a questa emergenza ambientale, l’UE ha approvato il Nuovo Regolamento sugli Imballaggi e i Rifiuti di Imballaggio (PPWR), una normativa che punta a ridurre drasticamente gli sprechi, migliorare la riciclabilità dei materiali e contrastare l’eccesso di plastica monouso. Una vera rivoluzione che cambierà il modo in cui aziende, logistica e consumatori si rapportano agli imballaggi.
Che cos’è il Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR)?

Il 24 aprile 2024, il Parlamento Europeo ha approvato il PPWR, una normativa che sostituirà le precedenti direttive sugli imballaggi. L’obiettivo è chiaro: limitare l’enorme quantitativo di rifiuti da imballaggio generato negli ultimi anni e guidare le aziende verso soluzioni più ecologiche.
Gli obiettivi principali del PPWR:
- Ridurre del 15% gli imballaggi pro capite entro il 2040
- Limitare al 50% lo spazio vuoto negli imballaggi multipli e nelle spedizioni e-commerce
- Vietare alcuni imballaggi in plastica monouso dal 1° gennaio 2030
- Eliminare i PFAS (gli “inquinanti eterni”) dagli imballaggi a contatto con gli alimenti oltre soglie definite
- Obbligo di riciclabilità per quasi tutti gli imballaggi, con criteri più stringenti.

PFAS: cosa sono gli “inquinanti eterni”?
I PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) sono composti chimici molto usati per rendere materiali impermeabili o resistenti ai grassi.
Il problema? Sono persistenti, si accumulano nell’ambiente e rappresentano un rischio per la salute.
Il nuovo regolamento limita drasticamente la loro presenza negli imballaggi alimentari, riducendo un importante fattore di inquinamento.
Riciclabilità obbligatoria: cosa cambia
Ad eccezione degli imballaggi realizzati in:
- sughero
- tessuti
- ceramica
- legno leggero
- gomma
- cera
- porcellana
tutti gli altri imballaggi dovranno essere progettati per essere riciclati, rispettando specifici requisiti tecnici.
Questo punto è cruciale perché obbligherà molti settori a ripensare completamente materiali, formati e design dei prodotti.

Il PPWR contro il greenwashing
Il regolamento vuole anche contrastare il greenwashing, cioè le dichiarazioni ambientali ingannevoli.
Con regole più chiare su etichettatura, compostabilità e riciclabilità, diventerà più difficile per le aziende proclamarsi “green” senza esserlo davvero.
I settori più interessati dalla riforma
I cambiamenti saranno significativi soprattutto per:
- logistica e trasporti
- e-commerce
- distribuzione
Questi comparti dovranno ridurre imballi inutili, formati sovradimensionati e materiali non riciclabili.

Perché progettare imballaggi sostenibili è essenziale
Un imballaggio progettato male genera impatti ambientali lungo tutta la filiera: produzione, trasporto, smaltimento.
Per questo è fondamentale eliminare gli imballaggi superflui e, quando non possibile, scegliere materiali riciclati e riciclabili.
Quando entrerà in vigore il nuovo regolamento?
Il PPWR è entrato in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione (11 febbraio 2025).
Le norme si applicheranno dal 12 agosto 2026, con alcune scadenze progressive fino al 2040.
Se vuoi approfondire, puoi leggere il testo completo nel sito ufficiale dell’UE.
Foto di copertina Fonte Canva Pro

