L’Italia sta cambiando rotta nel settore energetico, puntando sempre di più sulle fonti rinnovabili e riducendo progressivamente la dipendenza dal gas. È il quadro che emerge dall’ultima relazione annuale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che ha registrato importanti segnali di transizione ecologica.
Cresce la produzione da fonti pulite

Le fonti rinnovabili come il fotovoltaico, l’idroelettrico e l’eolico hanno raggiunto quasi il 21% della produzione elettrica nazionale, contribuendo in modo significativo alla generazione complessiva di energia. Complessivamente, nel 2023 la produzione energetica in Italia è aumentata del 4,2% rispetto all’anno precedente, in buona parte grazie al contributo delle rinnovabili.
Meno gas, più indipendenza energetica

Un altro dato positivo riguarda la riduzione delle importazioni di gas, diminuite del 15%. A compensare in parte questo calo c’è stato un aumento del 17% delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL), che resta comunque una risorsa fossile. Il trend generale indica però un’Italia sempre meno dipendente da forniture estere, con una riduzione complessiva delle importazioni energetiche del 4,6%.
Migliora l’efficienza, cala il consumo

Un aspetto incoraggiante è la combinazione tra maggiore efficienza energetica e riduzione dei consumi: se da un lato la produzione nazionale cresce, dall’altro il consumo di energia elettrica è diminuito. Questo è attribuibile a condizioni climatiche più miti, ma anche a politiche pubbliche efficaci per il contenimento dei consumi.
Le contraddizioni

Nonostante questi segnali positivi, ci sono ancora alcuni elementi da monitorare. Ad esempio, la produzione nazionale di energia ha raggiunto 1.461 kilotonnellate equivalenti di petrolio (ktep), ma la produzione da fonti petrolifere è aumentata del 20%, a fronte di una crescita più contenuta (+3,2%) per le rinnovabili e i bioliquidi.
Prezzi e consumi: un bilancio
Il 2023 ha registrato un calo della domanda di gas: da 68,7 miliardi a 61,7 miliardi di metri cubi, con un decremento di circa 7 miliardi rispetto al 2022. La riduzione è dovuta sia a fattori climatici sia all’adozione di strategie di risparmio energetico, applicate da cittadini, imprese e pubblica amministrazione.
Dal punto di vista economico, il 2023 ha visto un ribasso dei prezzi dell’energia rispetto ai picchi del 2022. Le famiglie italiane hanno speso in media 0,356 €/kWh per l’elettricità e 32,3 €/GJ per il gas. Tuttavia, i prezzi restano ancora superiori alla media europea, con un divario del +123%.
Un’Italia sempre più verde

Nonostante alcune contraddizioni, il quadro complessivo è positivo: meno gas, più rinnovabili, più efficienza. L’Italia sta compiendo passi importanti verso una transizione energetica sostenibile, e i dati del 2023 lo confermano.
Per rendere questa transizione davvero efficace e duratura, serve l’impegno di tutti: istituzioni, imprese e cittadini, uniti nella scelta consapevole delle fonti di energia rinnovabile.
Foto di copertina Fonte Canva Pro

