Nel panorama contemporaneo, il termine “sostenibile” è diventato sempre più presente, ma spesso il suo significato si perde nella superficialità delle dichiarazioni e delle pratiche. Quando tutto diventa “sostenibile”, il rischio è che niente sembri veramente tale. Come evitare che il concetto di sostenibilità diventi una moda passeggera o un termine vuoto? Come innovare il modo di comunicare la sostenibilità per renderla più chiara ed efficace?

La questione è stata affrontata nel corso del webinar La sostenibilità ha un po’ rotto: rallentare per cambiare la narrativa?” organizzato dall’Economia Solidale Trentina. L’evento online ha visto protagonisti Alice Pomiato, divulgatrice specializzata in sostenibilità, Leonardo Panizza, psicologo della comunicazione, e Giulio Boccardi, artista visivo e performer. Il confronto è stato coordinato da Andreas Fernandez, sociologo della comunicazione ed ecologista. Gli spunti emersi sono stati tanti, ecco quelli che a nostro parere sono stati più significativi.

Ecosofia: Andare Oltre l’Ecologia

Con il termine “ecologia” si intende una disciplina scientifica che studia le relazioni tra l’uomo e gli organismi vegetali e animali e l’ambiente in cui vivono. L’approccio ecologista parte dalla visione che pone l’uomo al centro di ogni considerazione, che è parte integrante della nostra cultura. Tuttavia, per affrontare seriamente la crisi ambientale, è necessario adottare una visione più ampia e profonda che rovescia questa visione antropocentrica.

Secondo l’ecosofia l’uomo non si colloca più in alto alla gerarchia degli esseri viventi, ma è una parte del tutto. Il patrimonio naturale, anteriore alla nostra specie di miliardi di anni, ha un valore intrinseco, totalmente indipendente dall’essere umano.

Se l’ecologia offre una comprensione razionale delle dinamiche ambientali, l’ecosofia stimola una connessione emotiva e profonda con la natura. La memoria razionale può svanire nel tempo, ma le emozioni e i sentimenti rimangono. Stimolare un amore autentico per la natura e riconoscere che siamo parte di essa al pari delle altre specie viventi può creare un legame duraturo e genuino.

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Comunicare la Sostenibilità: Più Emozioni, Meno Dati

La comunicazione della sostenibilità spesso si basa su una miriade di dati e numeri, ma per un vero cambiamento di paradigma è necessario un approccio più emotivo. La logica e i numeri possono fornire indicazioni utili, ma non sono sufficienti a provocare una trasformazione radicale. È necessaria una comunicazione che non solo informi, ma che ispiri e tocchi il cuore delle persone.

La comunicazione emotiva può includere storie personali, esperienze dirette e performance artistiche, elementi che aiutano a creare un legame profondo e duraturo con l’ambiente. Solo così possiamo sperare di superare la superficialità e di rendere la sostenibilità una parte integrante delle nostre vite. Un esempio di comunicazione emotiva è il docu-film Prima Ascesa, La montagna creata dall’uomo, dove i protagonisti scalano una montagna di rifiuti in Trentino.

Il Paradosso della Crescita Infinita

Un aspetto cruciale della crisi climatica è il paradosso della crescita infinita. Il nostro sistema economico è basato sulla continua espansione e sull’aumento del fatturato, un modello insostenibile a lungo termine. La vera sfida è abbandonare questa mentalità e ripensare completamente il nostro approccio alla crescita economica.

La decrescita, spesso percepita come minacciosa, è essenziale per affrontare le radici del problema. Non è sufficiente parlare di sostenibilità senza rivedere il sistema economico. È necessario riflettere su come è stato impostato il nostro modello di sviluppo e su come possiamo adattarlo a un futuro più sostenibile e felice.

decrescita felice
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Modelli Economici Alternativi

È necessario cambiare mind-set, stravolgere completamente gli obiettivi attuali della nostra società. Se, negli ultimi mille anni l’economia si è evoluta avendo come obiettivo principale il denaro, oggi è necessario cambiare radicalmente prospettiva. Il nostro obiettivo non possono più essere i soldi, che sono in realtà un mezzo fine a stesso, ma deve diventare il rispetto del Pianeta.

Come individui e come società dobbiamo fare del nostro meglio per esplorare modelli economici alternativi che non siano più basati sulla crescita economica infinita, ma sul benessere del nostro Pianeta e sulla felicità di chi lo abita. Nell’ambito del turismo, Ecobnb è un esempio di azienda che non punta all’aumento di fatturato ma a creare un impatto positivo sulle persone e sul pianeta. Settimane lavorative corte, smart working e flessibilità permettono di lavorare meno ma meglio. Una comunità di persone consapevoli che scelgono di fare un lavoro che amano possono contribuire positivamente a “creare il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo“.

Navigare le Contraddizioni

Il vero cambiamento verso una sostenibilità autentica richiede la capacità di navigare tra contraddizioni e trovare in alcuni casi dei compromessi. Non possiamo permetterci di immobilizzarci di fronte a ideali di perfezione irrealistici. Ogni piccolo passo verso la sostenibilità conta, e ognuno di noi può contribuire nel proprio piccolo, facendo del proprio meglio con i mezzi che ha a disposizione.

L’arte di navigare le contraddizioni consiste nell’essere pragmatici e nel trovare soluzioni che, sebbene non perfette, siano efficaci e realizzabili. Sostenibilità significa fare del nostro meglio e farlo sul serio, senza aspettarsi risultati immediati o perfetti.

Stile di vita sostenibile
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In sintesi, per rendere la comunicazione della sostenibilità davvero efficace, è fondamentale adottare un approccio che integri la dimensione emotiva con quella razionale. Dobbiamo andare oltre le dichiarazioni superficiali e impegnarci in un cambiamento profondo e autentico. Solo così potremo costruire un futuro in cui la sostenibilità non sia solo una parola di moda, ma una realtà vera, concreta e duratura.

Per approfondire, guarda il webinar integrale “La Sostenibilità ha un po’ rotto: rallentare per cambiare narrativa” organizzato dall’Economia Solidale Trentina, da cui sono tratte le riflessioni di questo articolo: