Stiamo distruggendo la Natura, il mondo diventa invivibile per un gran numero di specie animali e vegetali. I primi effetti dei cambiamenti climatici sono già ben visibili in tante parti del mondo, e adesso una ricerca australiana ci dice che oltre 100 siti naturali, inseriti tra i patrimoni dell’umanità, rischiano di sparire, per colpa nostra.
La stessa ricerca, del del team di ricercatori dell’Università del Queensland, di Wildlife Conservation Society, dell’Università del Northern British Columbia e dell’Unione internazionale per la conservazione della natura, pubblicata sul Biological Conservation, racconta che il 63% di tutto il patrimonio naturale mondiale ha visto negli ultimi 20 anni un aumento esponenziale della presenza dell’uomo, con gravi conseguenze.
Sembra quasi un paradosso, eppure è la triste realtà. Quei siti che l’ Unesco ha dichiarato come patrimoni da preservare sono stati gravemente danneggiati dall’impronta dell’uomo e rischiano seriamente di sparire, e i nostri figli potrebbero non conoscerli mai.
Ciò che più colpisce queste aree è la deforestazione: strade, agricoltura, urbanizzazione e infrastrutture industriali eliminano le superfici boschive, in alcune aree sino al 20% in soli due decenni.
Tra i continenti, l’Europa è sicuramente la meno colpita, mentre i parchi e le aree dell’ Unesco più danneggiate si trovano in Asia. E così, rischiano di sparire il Parco di Yellowstone negli USA, il Manas Wildlife Sanctuary in India, il Chitwan National Park in Nepal e tanti, tantissimi altri.
Tra le cause c’è sicuramente anche il turismo di massa, e in questi momenti è bene ricordare che anche in vacanza possiamo contribuire alla salvezza o alla distruzione dell’ambiente, a seconda delle nostre scelte.
Cosa fare, quindi? Non tutto è perduto, possiamo ancora fare qualcosa, facendo ognuno le scelte più giuste e premendo sui nostri governi affinché si assumano l’impegno serio e reale della conservazione di questi luoghi così belli e così preziosi.