Prosegue il mio percorso nel mondo del turismo lento e consapevole con la partecipazione a IT.A.CÀ migranti e viaggiatori – Festival del Turismo Responsabile che mi ha portata, nel weekend del 4 e 5 ottobre, alla scoperta di un’insolita Pavia.
Giunto alla sua diciassettesima edizione, questo storico festival itinerante, che attraversa borghi, parchi naturali, riserve UNESCO, colline, valli e isole in 11 regioni italiane, promuove un approccio consapevole al viaggio, nel rispetto dei luoghi e delle persone che li abitano.
Il tema di quest’anno, “Custodire il futuro – dalle scelte di oggi, il volto del domani”, invita a una riflessione sulla cura, la trasformazione e l’apertura alle infinite possibilità che verranno: ascoltare chi abita i territori, scegliere con consapevolezza, senza fretta, evitando consumo e degrado.
Primo giorno al Festival IT.A.CÀ: nuove conoscenze umane, storiche, artistiche e architettoniche
Arrivo a Pavia e mi reco presso la Sala Consigliare del Comune per i saluti istituzionali e la presentazione dell’iniziativa, alla presenza del Sindaco Michele Lissia, l’assessora al Turismo Angela Gregorini, il Rettore dell’Università di Pavia Alessandro Reali e le mie brave referenti Claudia Lupi e Daniela Boggiani, dell’ateneo pavese.
La tappa IT.A.CÀ – Pavia e Oltrepò pavese è organizzata dall’Università di Pavia in collaborazione con il Comune di Pavia e in particolare l’Assessorato allo Sport, Politiche giovanili, Turismo, Cura e benessere animale. Questa sinergia mette al centro non solo la bellezza del territorio pavese ma anche la sua storia, alla scoperta di una città dalle origini antiche, ricca di arte e natura, con un patrimonio culturale di rilievo, per secoli crocevia di popoli, via d’acqua per trasporti e luogo di formazione.
Prima di immergermi nel ricco programma, sostiamo per un lauto pranzo da Vigoni, la storica pasticceria che ha aperto gli spazi a “Il Retro Bistrot”, dove tradizione e innovazione convivono nella cucina. Un momento di conoscenza tra noi partecipanti e degustazione di alcune eccellenze del territorio, che termina con la celebre Torta Paradiso: creata nel 1878 dal pasticcere Enrico Vigoni, è diventata simbolo della pasticceria italiana.

Pavia città viva e responsabile
Nel pomeriggio, il poliedrico e preparatissimo Antonio Ramaioli, ci guida in una passeggiata nel centro storico cittadino.
Un allegro percorso in Piazza Vittoria, verso la Cattedrale di Santo Stefano, le chiese di Santa Maria del Carmine, San Teodoro e la romanica Santa Maria in Betlem, fino alla splendida San Michele: un capolavoro dell’architettura romanica lombarda, con le sue tre navate e un ricco apparato decorativo.
Osserviamo anche le antiche torri, simboli della potenza e ricchezza delle famiglie nobili: un tempo erano oltre cento, oggi se ne ammirano solo cinque integre. Un cammino condito da notizie storiche e aneddoti divertenti e interessanti.


Salutiamo Antonio e ci spostiamo al Castello Visconteo per una visita guidata alla mostra “Gli Arazzi della Battaglia di Pavia”, concessa dal Museo di Capodimonte. Un’occasione unica per celebrare i 500 anni della celebre battaglia e per riscoprire lo splendore artistico e culturale della Pavia rinascimentale.
Il tempo stringe e ci ritiriamo per una breve pausa nei suggestivi collegi universitari a noi riservati per il pernottamento, il Collegio Ghislieri e il Collegio Cairoli. La mia camera è in quest’ultimo: spaziosa, in stile antico, con quadri d’epoca e con tutte le comodità necessarie.
Una serata d’arte e di gourmet
In serata attraversiamo l’affascinante Ponte Coperto, con la sua copertura in legno, la vista sul fiume e la suggestiva atmosfera notturna, e ci dirigiamo verso lo studio dell’artista Paola Ricevuti , Studio d’Arte 99, in viale dei Mille 99, che ci riserva una sorpresa.
Siamo accolti con un workshop creativo: realizziamo una cartolina con inchiostro, timbro e cartoncino, un ricordo tangibile della nostra esperienza. Subito dopo ci accomodiamo per una cena sensoriale in collaborazione con AgriPavia. Paola prima mostra un quadro celebre e poi lo collega a una sua opera a tema, che abbina ad una pietanza fatta in casa, con cibo del territorio. Ogni piatto diventa come una tela dove colore, gusto e fantasia si incontrano in un equilibrio sorprendente. Un gioco che coinvolge i sensi e la creatività.

Secondo giorno del tour al Festival IT.A.CÀ: quando la natura si intreccia alla storia
Se il buongiorno si vede dal mattino, il mio è iniziato con la colazione nella Pasticceria Vigoni, una conferma di qualità e gusto. Il risveglio del ristoratore ci permette di affrontare la dolce camminata lungo l’argine del Fiume Ticino. Un luogo ancora e sempre molto amato dai pavesi, per i quali costituisce un vero e proprio polmone verde e azzurro, inserito nel più antico parco naturale fluviale europeo. Qui si pesca, si cammina, si legge o si fa un picnic e si praticano sport come la corsa, la mountain bike, il canottaggio e la voga alla veneta su imbarcazioni tradizionali, dette bercè. Un tratto anche della famosa Via Francigena, che rappresenta un incontro culturale, paesaggistico e spirituale. Questo territorio è perfetto per un weekend slow a Pavia.
Lungo l’argine incontriamo la nostra guida ambientale e approfondiamo le specie aliene d’acqua dolce. Le conosci? Sono esseri invasivi che causano impatti sulla biodiversità, sull’ambiente, sull’economia e sull’uomo. In particolare il gambero della Louisiana “killer” dei fiumi mediterranei. Con una camminata non impegnativa, sempre sul sentiero che costeggia il Ticino, raggiungiamo la Baia del Re. Poi tocca a noi! E diventiamo i protagonisti attivi del progetto di tutela della biodiversità promosso dal dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente: raccogliamo le gabbie dei gamberi, misuriamo i crostacei e li cataloghiamo secondo il protocollo scientifico.

E’ ora della pausa pranzo e ci fermiamo a riposarci e a degustare ottime portate, vista fiume e scaldati dal sole, nel ristorante Rimani, affacciato sulle suggestive rive del Ticino.
Il mio lento e dolce finale al Festival IT.A.CÀ
Proseguiamo percorrendo gli storici spazi dell’Università di Pavia, fondata nel lontano 1361: l’Aula Foscolo, l’Aula Volta e la celebre Aula Scarpa e altri ambienti che hanno accolto protagonisti come Ugo Foscolo, Alessandro Volta, Camillo Golgi e Carlo Scarpa.
Un vero scrigno di storia, arte e sapere. Infine, visitiamo il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia ‘Kosmos’. Perfetto anche per famiglie e bambini, perché raccoglie i reperti naturalistici e una sapiente narrazione della Via Francigena pavese. Un’unione tra divulgazione scientifica, identità del territorio e spirito del viaggio.

Inoltre, durante tutta la giornata, sono state attive altre iniziative: mercati artigianali, degustazioni street-food, laboratori per bambini, performance sportive e concerti dal vivo. Elementi che confermano come questo evento non sia solo visita turistica, ma un vero e proprio percorso esperienziale di turismo responsabile.
Festival IT.A.CÀ tra storia: sostenibilità e cultura diffusa
Nel cuore di Pavia, dove la storia incontra la bellezza naturale, ho davvero avuto modo di riflettere su come le scelte di oggi possano plasmare il volto del domani. È stata una due giorni impattante e sorprendente. Ho scoperto una città nel suo lato profondo e umano, in sfaccettature nuove e autentiche.
Se non hai mai visitato Pavia, o già la conosci ma ti sei perso qualcosa del mio racconto, ti consiglio di sperimentare personalmente i percorsi che ho vissuto, per toccare lentamente ma profondamente un territorio ricca di storia, cultura, natura, tradizioni e attività, adatte a ogni età.
Segui le altre tappe alla scoperta dell’autenticità del turismo slow e consapevole che IT.A.CÀ migranti e viaggiatori – Festival del Turismo Responsabile offre anche quest’anno.
Grazie all’Università di Pavia per avermi permesso di vivere questa avventura unica.
Immagine di copertina: Ponte Coperto, Pavia. Foto di Cecilia Vecchi




