Si parla di ecologia, comunicazione, economia e non solo, al Festival del Pensiero Ribelle, una tre giorni di incontri, eventi e conferenze che invita tutti ad affilare le armi della critica.
In tempi come questi, di globalizzazione avanzata e disastri climatici, abbiamo sempre più bisogno di riprenderci uno spazio, quello del pensiero, per riflettere sulle dinamiche della contemporaneità con uno sguardo critico e rivolto al futuro.
Uno degli interventi del festival, quello di “Antropocene o capitalocene? Scenari di ecologia-mondo nell’era della crisi planetaria“, affronterà ad esempio il tema del rapporto tra capitalismo e natura, le relazioni tra attività umane e cambiamenti climatici.
Sempre più spesso si sente parlare di “Antropocene“, termine coniato dal premio Nobel per la chimica Paul Crutzen, ovvero di una nuova era geologica in cui le attività umane sono diventate il fattore determinante di cambiamento. Jason W. Moore ha introdotto invece il termine “Capitalocene“: il capitale come modo di organizzazione della natura – per fronteggiare l’urgenza dei disastri ambientali che ci circondano.
Utili a spiegare l’orizzonte che il Festival ha fatto proprio sono le parole di Diego Fusaro, giovane filosofo, docente e direttore scientifico dello IASSP di Milano, che sottolinea come il festival del Pensiero ribelle aspiri a mettere in luce le contraddizioni dell’esistente: “il pensiero ribelle è quello che si pone ostinatamente contro il pensiero unico politicamente corretto: oggi una vera e propria teologia.”
Dal 9 all’11 giugno 2017 negli accoglienti borghi della Bassa Parmense, da Sissa a Trecasali, da Polesine Parmense a Roccabianca, si svolge la prima edizione del festival.
I numerosi interventi previsti spaziano dall’economia alla comunicazione, dall’ecologia alla filosofia, con punti di vista anche molto differenti tra loro.
Il Festival da’ voce a numerosi pensatori di rilievo: dal filosofo Emanuele Severino (il 10 giugno a Zibello), al giornalista Massimo Travaglio (il 10 giugno a Zibello), da Massimo Fini (il 9 giugno a Sissa), dallo scrittore Marcello Veneziani (l’11 giugno a Roccabianca), al filosofo Diego Fusaro (a Zibello il 10 giugno e Roccabianca l’11 giugno).
Il festival darà spazio anche al racconto del viaggio dei profughi tibetani, fuggiti dalla loro terra a causa dell’invasione cinese, con l’intervento del Lama tibetano Ven Alak Rinpoche, e per la musica, anche in questo caso ribelle con selezione di brani “da Bach ai Rolling Stones” del compositore e pianista Arturo Stalteri di Radio3.
A questo link il programma completo delle tre giornate.