Vi avevamo già parlato del grande progetto di riqualificazione dei fari della nostra penisola: un patrimonio importante che era destinato al declino. Invece il bando lanciato dall’Agenzia del Demanio ha permesso a 11 fari dismessi a trovare una seconda vita grazie ai progetti di imprese locali, giovani imprenditori, associazioni esperte in tutela ambientale che sono riusciti ad aggiudicarsi il bando che ha avuto un grande successo. Presto, infatti, ne partirà un secondo che metterà a disposizione altri 20 fari che dovranno essere protagonisti di progetti rispettosi dell’ambiente.
I contratti di affitto stipulati avranno una durata di 50 anni e così lo Stato non dovrà più farsi carico delle spese di manutenzione e i costi diventeranno ricavi, 340 mila euro annuali mentre noi potremmo usufruire di queste meravigliose strutture.
In cosa si trasformeranno i fari sparsi in Italia
I fari sono pronti a rinascere: le vecchi sentinelle del mare hanno perso la loro funzione naturale, ma adesso verranno trasformati in strutture ricettive, centri di yoga o strutture per il controllo delle coste. Ad esempio, il Faro di Punta Fenaio, sull’isola di Giglio, offrirà un’ospitalità fortemente legata al territorio, il Faro di Punta Cavazzi ad Ustica diventerà un centro di formazione e intrattenimento sul modello delle foresterie. A Favignana nel Faro Capo Grosso verrà creato un resort in cui si organizzeranno workshop di fotografia, eventi, escursione e cucina, ma anche attività di sport acquatici. Il Faro di Capel Rosso, nell’estremo sud dell’isola del Giglio diventerà invece un innovativo museo storico. Il Faro di Capo d’Orso a Maiori sarà gestito dal WWF che prevede di affiancare a degli spazi per l’ospitalità un osservatorio marino con centro visite e una bottega di prodotti enogastronomici.
Sono progetti davvero interessanti e tutte con un occhio di riguardo all’ambiente e al territorio. E adesso non ci resta che aspettare trepidanti il realizzarsi di questi progetti e il nuovo bando dell’Agenzia del Demanio, e pensare, perché no, a partecipare noi stessi per realizzare un sogno e investire in un progetto di valorizzazione.
E intanto, se come me ti è proprio venuta voglia di provare l’esperienza unica di dormire in un faro, ecco qui i più belli d’Europa!