Un progetto nuovissimo, rivoluzionario ma anche antichssimo, quasi primitivo.

Nuovissimo perché si tratta di mappare il territorio italiano usando sia carta e penna, descrivendo un percorso o più percorsi e arrivando a creare così veri e propri itinerari, anche dai nomi fantasiosi (Trilogia dei Laghi), sia tutti i nuovi strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione come GPS, cronometri, smartphone e iphone vari.

Rivoluzionario perchè il camminare nella società della velocità, dell’immediatezza, del “tutto in tempo reale”, è un puro atto rivoluzionario, è stare con se stessi disconnessi da un flusso costante ma immersi nel nostro personale flusso.

Eppure è anche un atto antichissimo, quasi primordiale: pensiamo ai pellegrini lungo la Via Francigena o il Cammino di Compostella, ma anche alle rotte migratorie che hanno portato l’uomo dall’Africa nel resto del mondo, ad esempio.

Così Marco S. Loperfido si è chiesto se si può ancora muoversi semplicemente camminando e se, in un’Italia sempre più cementificata e connessa, è possibile camminare dalle Alpi fino alla punta dello stivale e da lì, saltato lo Stretto, fino al lembo estremo della Sicilia per scorgere le coste africane.

Gambe, mappe e crowdfunding

E’ nato così Ammappa l’Italia, il progetto che, grazie anche al crowdfunding cresce un passo alla volta, perchè, come dice Marco, “più importante dello scatto e della singola prestazione è la costanza e la voglia di perseverare lungo un cammino, per quanto difficile”.

Mappare è…salvare

Non si tratta solo di vincere la scommessa se sia possibile camminare da nord a sud lungo tutta l’Italia, ma anche di prendersi cura, e in certi casi proprio salvare dall’abbandono e dal degrado delle discariche a cielo aperto, il nostro territorio.

Mapparlo significa imparare a conoscerlo, con calma e lentezza, nei suoi dettagli e particolari (quegli alberi sulla roccia, quei fiori lungo quel fosso di campagna, quell’ansa del canale, etc), monitorarlo e riprendere a percorrerlo, usarlo e viverlo riabituandosi a usare le “strade bianche”.

Penna, carta e si va!

Cosa vi serve per diventare mappatori?
Un paio di scarpe comode, abbigliamento sportivo e carta e penna, oltre alla macchina fotografica.
Davvero niente più.

Segnate punto di partenza e punto d’arrivo, la durata e la difficoltà e aggiungete una bella fotografia.

Volete fare di più?
Allora non mancate di fotografare cosa vi colpisce del percorso (potete inviare fino a 21 fotografie) e se siete davvero professionisti aggiungete anche la traccia GPS del percorso e qualche suggerimento logistico (dove sostare per la notte e per un buon pasto, ad esempio).

E diventate anche voi dei mappatori rivoluzionari!

Video Ammappa l’Italia! from Ammappalitalia, via Vimeo.

Foto di copertina, via ununsplash

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Autore: Cristiana Pedrali

"Amare il proprio lavoro è la cosa che si avvicina di più alla felicità sulla terra" (Rita Levi Montalcini) e ".. perchè quando le persone vere cadono nella vita reale si rimettono in piedi e riprendono a camminare" (Carrie Bradshaw "Sex and the city"): questi sono i miei due mantra. Io sono un pò così: mi muovo tra il serio ed il faceto per restare a galla tra mille interessi ed impegni e riuscire a sorridere. Ho lavorato e lavoro nel settore del turismo e del web ed ogni tanto cerco un pò di ossigeno nella scrittura e nei viaggi!
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