È impensabile se non si è mai soggiornato da queste parti, prefigurarsi una visione simile, in un territorio che è stato il bacino minerario più importante d’Italia e che narra una storia antica, fatta del duro lavoro di decine e decine di generazioni di minatori.

Siamo sulla Costa Verde, un pezzo della Sardegna ai più sconosciuto. Un territorio a volte ostile, e a tratti ancora vergine, meta oggi di un turismo che non crea uno squilibrio all’ecosistema, in cui sono ancora presenti i segni di un remoto passato, dove ogni viaggiatore consapevole diventa custode di questo patrimonio.

Quaggiù, in una pace surreale, si stagliano dune spettacolari che ricordano da vicino le immense distese sahariane.

Dune e Deserti in Sardegna
foto di Jordi Torà, via flickr

La costa del Sulcis

Il territorio del Sulcis Iglesiente a ovest di Cagliari, deve il suo nome all’antica città di Sulci, nell’isola di Sant’Antioco; qui per secoli l’interesse, è stato rivolto più alle viscere della terra, che al mare. Niente a che vedere con la Sardegna mondana e opulenta di Porto Cervo!… qui è tutto molto tranquillo e lo scorrere del tempo è lento.

Questo lembo di terra che si estende da Portoscuso a sud (di fronte alle isole di San Pietro e Sant’Antioco) a Ingurtosu più a nord (un agglomerato di case ormai abbandonato, disposto su tre livelli e dominato da un imponente complesso, la Laveria Brassey, dove il minerale estratto veniva ripulito dalle impurità, prima di essere caricato sulle imbarcazioni), comprende anche le favolose dune di Piscinas.

Una meta straordinaria per gli appassionati del trekking, un territorio unico, che offre scenari selvaggi, lungo strade spesso sterrate che disegnano percorsi sinuosi avvolti dall’essenza della macchia mediterranea.

Esplorando la costa si può notare la pietra bruna-rossastra, che cala a picco sul mare, formando insenature, scogliere e spiagge di una bellezza eccezionale, come quelle di Buggerru e Cala Domestica, dov’è possibile percorrere un interessante passeggiata in direzione di Masua, di fronte alla quale si possono ammirare i monumenti naturali del Pan di Zucchero e della valle del Canal Grande.

Il Pan di Zucchero è un affascinante scoglio, che accompagna con lo sguardo il visitatore all’ingresso di uno dei siti archeologici più importanti di Masua, la galleria di Porto Flavia. Scavata nella montagna, con uno sbocco sul mare, da qui un tempo partivano i carichi di minerali estrattivi, che attraverso enormi silos, venivano stivati su minuscole bilancelle (barche a vela), dirette al porto di Carloforte, sull’isola di San Pietro e da qui successivamente caricati su navi più grandi, in rotta verso il continente.

Da non perdere poiché il luogo veramente scenografico è caratterizzato da un nugolo di gallerie che uniscono le miniere con la spiaggia, che mettono in bella mostra davanti l’ingresso, i vecchi vagoni, ormai a riposo.

Antichi vagoni delle miniere di Sulcis, Sardegna
Vagoni delle miniere di Sulcis, foto di Fabrizio Dell’Atti, via flickr

 

Le dune dorate di Piscinas

Con un’estensione di circa tre chilometri quadrati, le dune dorate di Piscinas, dichiarate patrimonio mondiale dell’Umanità, dall’Unesco, caratterizzano inverosimilmente questo angolo della Sardegna.

A Piscinas, si arriva attraversando la macchia mediterranea, camminando su strade sterrate che disegnano paesaggi unici e selvaggi. Il piccolo Sahara italiano, come è anche conosciuto, si estende per una decina di chilometri, ed è costituito da una coltre di sabbia bianca, che forma dune alte anche 100 metri!

I venti di Maestrale e di Libeccio, sono gli artefici di questi fenomeni eccezionali, che con la loro incessante azione hanno modellato nel tempo queste coste, riversando la sabbia delle spiagge, verso l’entroterra, formando anno dopo anno vere e proprie colline.

Uno scenario che il visitatore può solo ammirare, in quanto è vietato salire, per evitare di danneggiarle. Le uniche tracce presenti sono quelle di un piccolo scarabeo endemico e di tanto in tanto di un’esigua popolazione di cervi sardi, forse rimasti nelle vicinanze, perché stregati anch’essi dalle dune.

Dune di Piscinas, Sardegna
Dune di Piscinas, foto di sambukot, via flickr

Sul cammino di Santa Barbara

Il fascino che emana questo paesaggio invita a lunghe camminate, tanto che ogni anno curiosi escursionisti, ripercorrono gli antichi viottoli minerari, ma soprattutto uno dedicato alla figura di Santa Barbara, l’amata patrona dei minatori di tutto il mondo, dove poter ammirare coste rocciose a picco sul mare, affacciate su isole di inaudita bellezza e camminare infine su ampie distese di sabbia, con ritrovata spensieratezza.

I siti minerari sul territorio Iglesiente, sono parecchi e molti di questi sono visitabili, come la Galleria Henry nella miniera di Buggerru o quello di Monteponi, dove all’interno del grande complesso si può contemplare la splendida galleria Villamarina.

Sempre nelle vicinanze si può attraversare, comodamente seduti su un trenino minerario, la miniera di S.Giovanni dove più di mezzo secolo fa, è stata rinvenuta un’interessante grotta, dedicata a Santa Barbara, di grande rilievo geologico, ornata di concrezioni chiare, decisamente splendide.
È qui che riaffiorano le storie di un’epoca ormai passata, segnata dalle dure lotte dei minatori, che da queste parti hanno sempre lavorato in condizioni precarie.

La scoperta della presenza di argento, già nell’antichità, nelle cavità rocciose del Sulcis, diede vita a un massiccio sfruttamento del territorio, che terminò soltanto a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, con il declino dell’industria estrattiva, che portò ben presto alla chiusura di tutti gli impianti.

Oggi rimangono argani e carrelli sulle vecchie rotaie, lasciati ad arrugginire sulle spiagge a testimonianza di questo difficile passato e gli innumerevoli ruderi di edifici industriali del periodo minerario, che accompagnano il visitatore attraverso la Valle di Is Animas e riportano alla mente vicende di un’epopea ormai lontana, dove la somiglianza con un villaggio fantasma del Far West è da brividi!

In questo contesto, sarebbe nobile conservare l’eredità di questi eroi e seguendo i limiti imposti dalla natura, cercare di costruire un futuro sostenibile, che sappia, coi suoi itinerari minerari, mantenere vivo lo spirito di questi luoghi.

Che bella la Sardegna!… impressionante quanti luoghi nascosti ci siano.
Info: Oggi nelle antiche miniere si entra facilmente con visite guidate. Per le visite alle miniere, rivolgersi a www.igeaspa.it
Per info sul cammino di Santa Barbara, rivolgersi a associazionepozzosella@gmail.com

 Potrebbero interessarvi anche:

In vacanza con il cane: 5 spiagge a prova di fido

3 isole per le tue vacanze senza auto in Italia

Vacanza al faro, in stile Virginia… Woolf


Autore: Emanuele Benigni

Nasce nel 1974, a Viadana, piccolo comune mantovano della pianura padana. Da sempre interessato ai viaggi e allo sport, ha praticato il calcio, la bicicletta (di cui possiede diversi modelli da strada e da sterrato) e le arti marziali. Ha studiato architettura a Firenze, dove ha anche lavorato per anni nell’Ostello della Gioventù, entrando in contatto con viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Da qualche anno ha intrapreso il progetto ViaggiVerdi, a cui tuttora collabora, appassionandosi alla fotografia, tema ricorrente degli ultimi viaggi.
Altri articoli di Emanuele Benigni →


Questo articolo è stato pubblicato il itinerari ed etichettato , , , , . Ecco il permalink.